Scheda di Hiro Takagi

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Bahamut83
view post Posted on 24/3/2012, 18:20 by: Bahamut83

lo cavalier del Gangbang!!

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Storia

Infanzia

Hiro è un ragazzo nato e cresciuto a Suna. Suo padre venne da konoha 20 anni fa ed aprì un'attività commerciale nel villaggio, anni dopo conobbe una ragazza del clan della sabbia e da quell'unione nacque Hiro.
Cresciuto sin da piccolo per servire e proteggere il proprio villaggio, Hiro ha sempre desiderato diventare un grande ninja, si è allenato con la madre che gli ha insegnato le tecniche di base. Ha diviso l'infanzia tra il negozio del padre dove talvolta aiutava e gli allenamenti con la madre o qualche avventura con il fratellino più piccolo con il quale alle volte si divertiva ad esplorare il villaggio.



Esame Genin

L'esame ebbe inizio in una giornata atipica per il villaggio, infatti un vero e proprio acquazzone si abbatté sul villaggio quella mattina, il ragazzo con altri 2 studenti, kira e Hisashi entrambi del clan shakuton, fu portato alle pendici di un vulcano da un jonin del clan dell'argilla.
Il loro esame consisteva nel ritrovare i tre coprifronte nelle gallerie sotto il vulcano in piena eruzione, subito dopo l'entrata dovettero scegliere in quale galleria inoltrarsi, tutti e tre scelsero la galleria più a destra in apparenza sembrava la più sicura e quella con temperature più basse.
Subito dopo affrontarono la prima prova, che risolsero senza troppi problemi immettendo il loro chakra elementale sul muro che bloccava il passaggio, la prova successiva fu la più ardua, iniziarono ad avere strane visioni di mostri e facce e sensazione di essere in costante pericolo, capirono che erano sotto l'effetto di una genjutsu, soltanto quando si trovarono ad un passo da un burrone di lava.
La terza prova fu abbastanza facile e portò al ritrovamento del primo coprifronte ma, subito vi fu il tradimento di Kira che tentò di tenersi l'oggetto per se, grazie all'intervento del sensei i due studenti rimasti riottennero il coprifronte, mentre per il traditore vi fu la bocciatura all'esame e il ritorno a casa a piedi.
L'esame però non era ancora finito, dovevano trovare il secondo coprifronte quindi tornarono indietro e presero la seconda galleria che poco dopo a causa di un forte terremoto frano sopra i ragazzi, soltanto la loro rapidità di riflessi gli salvò da morte certa.
I due furono costretti a entrare nell'ultima galleria quella con muri di lava, dove li attendeva l'ultima prova, dovevano scontrarsi con un golem d'argilla e grazie al lavoro di squadra riuscirono a sconfiggere colpendolo alle gambe, superato quell'ultimo ostacolo raggiunsero il secondo coprifronte e quindi il superamento dell'esame. Fu anche l'inizio di una bella amicizia con Hisashi.


Il Villaggio Della Ninfea

A metà fra il leggendario e l'oblio, un posto isolato, un paesino, forse, dimenticato dal mondo ninja, un luogo dove i problemi fra le grandi nazioni, le guerre, non erano mai arrivate... Il piccolo Villaggio delle Ninfee si trovava esattamente lungo il confine fra il Paese del Vento e il Paese del Fuoco, nascosto e abbarbicato sull'alta montagna che lo aveva sempre protetto e, allo stesso tempo, gli aveva impedito un grande sviluppo.
E qui che il genin della Sabbia svolge la sua prima missione come ninja di Suna con altri due genin a completare il team, Kinjii Uchiha e il suo amico Hisashi Toguchi del Clan Shakuton.
Hiro e Hisashi vengono convocati da un Jonin della sabbia che gli da le prime indicazioni sulla missione, dovranno incontrare il terzo membro del team e il rappresentante del villaggio della ninfea al passo dell'orso, villaggio situato lungo la rotta commerciale numero 10.
Avendo meno di 24 ore per raggiungere la destinazione i due genin non persero tempo e si incamminarono subito seguendo la rotta commerciale numero dieci, dopo aver passato la notte nel deserto, i due ninja ripresero il viaggio arrivando a destinazione alle prime luci dell'alba.
Qui incontrarono l'altro membro del team l'Uchiha e purtroppo commisero un grave errore dovuto all'inesperienza e all'ingenuità, scambiarono un normale abitante del villaggio per la loro guida per il villaggio della Ninfea, rivelando quasi tutte le informazioni che avevano in loro possesso, per fortuna l'uomo si limitò a deriderli dicendo che non esisteva nessun villaggio della Ninfea poi dopo averli umiliati se ne andò. La cosa peggiore però fù che la vera guida di nome Misa, assistette a tutta quella scena e visibilmente arrabbiata inveì contro i tre genin per il grave errore appena commesso, dopo avergli ordinato di seguirla partì a razzo nella fitta boscaglia, i tre ninja non poterono fare altro che seguirla e, mentre procedevano ad elevata velocità si scusarono per la loro imprudenza. Dopo una piccola sosta per il pranzo, durante la quale Hiro patì le pene dell'inferno a causa del cibo estremamente piccante offertogli da Misa, il gruppo riprese il viaggio e dopo alcune ore arrivarono nel villaggio della Ninfea.
Nonostante l'attacco subito dai banditi il villaggio era splendido, i tre genin rimasero piacevolmente sorpresi dalla maestosità e dalla bellezza del villaggio, furono ancora più stupiti quando notarono che tutti gli abitanti del villaggio erano dei grossi energumeni.
Il Villaggio della Ninfea era un villaggio di Lottatori di Sumo, subito dopo incontrarono il Capo Villaggio di nome Yuuma, un uomo anziano ma molto muscoloso, che gli accolse calorosamente e con una voce un pò stridula spiegò il compito che avrebbero dovuto svolgere i tre genin.
La loro missione sarebbe stata la decorazione del villaggio con delle ghirlande da posizionare sopra dei pali, la via da decorare era la via principale del villaggio dall'entrata principale fino alla piazza dove sorgeva la sede del Capovillaggio e poi da lì fino al lago della Ninfea.
Per svolgere la missione i tre ninja avrebbero dovuto raccogliere circa 2000 fiori e poi creare delle ghirlande con essi, qualcuno avrebbe poi dovuto posizionare i pali lungo la via principale ed infine avrebbero dovuto posizionare le ghirlande sopra i pali, il tutto in meno di 24 ore.
Era un'impresa immane per un normale essere umano, visto che gli abitanti erano impegnati nella ricostruzione del villaggio dopo l'attacco subito da parte dei banditi, senza l'aiuto dei ninja non avrebbero potuto allestire il tutto prima dell'inizio della festa, Hiro e i suoi compagni colsero questa opportunità per farsi perdonare del grave errore compiuto in precedenza, quindi dopo essersi organizzati iniziarono subito i loro compiti.
Hiro avrebbe posizionato tutti i pali grazie alla sua maestria con il Doton mentre gli altri due genin si sarebbero occupati di raccogliere i fiori e delle restanti decorazioni. I due genin si diressero quindi verso il lago dove avrebbero raccolto i fiori mentre Hiro avrebbe posizionato i pali.
Invece di posizionare i pali fornitegli dal villaggio, il ragazzo decise che sarebbe stato molto più veloce e produttivo creare direttamente i pali con i suoi ninjutsu e così fece. Lavorò senza sosta per ore si fermò solo per cena dove ancora una volta patì le pene dell'inferno a causa del cibo piccante, continuò a lavorare per tutta la notte e fino alle prime ore del mattino, dopo quasi venti ore di lavoro ininterrotto e senza aver dormito il genin di Suna era riuscito a posizionare i pali nella via principale, nella piazza fino a giungere al lago.
Una volta arrivato vide i due suoi compagni e riposò qualche ora prima dell'inizio delle celebrazioni, durante le quali i tre genin dopo aver indossato un kimono rosa, presero il diamante rosa a forma di ninfea dall'altare al centro del lago e lo portarono in processione al centro della piazza, una volta giunti a destinazione la missione era terminata con successo e si godettero i festeggiamenti del villaggio prima di ritornare a casa nei loro rispettivi villaggi.


Il Controllo Della Sabbia

Qualche giorno dopo aver terminato la prima missione, il genin decise di recarsi al proprio clan per imparare a controllare l'abilità innata di cui erano portatori i membri del suo clan, ovvero il Controllo della Sabbia.
La sede del clan è un edificio particolare unico in tutta Suna, è una torre molto alta che, a causa dell’effetto del vento e della sabbia cambia sempre la propria forma esterna, trasmettendo agli abitanti del villaggio una visione sempre diversa.
Non vi sono porte, l’ingresso è formato da un grande arco che da su un salone d’ingresso dove vi è un tasso d’oro in posizione meditativa. Una volta entrato nella sede del clan il ragazzo si mette subito alla ricerca di qualcuno a cui porre la propria richiesta d’apprendimento.
Quel giorno però sono presenti solamente alcuni vecchi, tra i quali uno attira l'attenzione del genin, è un uomo molto vecchio seduto su un cuscino color ocra e dall'aspetto leggermente bizzarro.
La particolarità di questo uomo è confermata dallo strano modo di parlare e dal brutto vizio, dell'uomo di nome Yotta, di colpire ripetutamente il genin in testa, sia che lui sbagli, sia che esegua in modo corretto il comando del sensei. Il vecchio accetta di addestrare il ragazzo e lo conduce in una sala sotterranea, per giungere a tale sala però il ragazzo deve scendere delle scale completamente sommerse dalla sabbia.
Hiro per ovviare a quell'ostacolo crea un tunnel di roccia e attraversa così il lungo pozzo di sabbia, il sensei non contento, bastona il ragazzo per non aver voluto accettare il contatto con la sabbia.
Yotta inizia quindi ad addestrare il ragazzo, la prima cosa da fare e riuscire a "sentire la sabbia" ovvero riuscire a crearla ovunque si trovi, quindi facendo comparire una sfera di roccia, ordina al genin di creare la sabbia polverizzandola e successivamente ottenere la prima difesa, l'armatura di sabbia.
Riuscì a polverizzare la roccia senza troppi problemi, per creare l'armatura di sabbia ci vollero invece parecchi tentativi, dopo circa un ora riuscì a far aderire la sabbia l proprio corpo, creando una seconda pelle fatta di sabbia che sarebbe servita come prima difesa.
Ciò che caratterizza il suo clan infatti sono le grandi capacità nel difendere da qualsiasi attacco e per testare questa capacità nel genin, Yotta con uno strano jutsu fece comparire un ragazzo simile al sunese fatto interamente di sabbia e con delle strane rune nel corpo, dopo una breve spiegazione sul compito seguente che avrebbe dovuto svolgere il ragazzo, il vecchio diede l'ordine alla strana creatura di attaccare. L'essere compose alcuni sigilli e controllando la sabbia creò cinque shuriken giganti che vennero scagliati verso il genin, Hiro avrebbe dovuto difendersi con la sabbia, il tempo a disposizione era veramente poco, dopo un piccolo errore il ragazzo riuscì a controllare la sabbia, creando delle fruste di sabbia che pararono uno dopo l'altro i cinque shuriken.
Il vecchio non perse tempo, si limitò a dire che ora avrebbe dovuto utilizzare la difesa assoluta per difendersi dagli attacchi in arrivo, poi composero i sigilli pecora, cavallo, tigre sia l'essere di nome Zettai, sia il vecchio Yotta e ancora una volta vennero creati e poi scagliati verso il genin degli shuriken.
Per difendersi da quell'attacco non era sufficiente la tecnica che aveva usato in precedenza il ragazzo ma, una difesa assoluta capace di proteggere tutto il corpo del genin, Con un pò di difficoltà Hiro riuscì a generare un vortice di sabbia che, continuando a vorticare violentemente attorno al sunese riuscì a parare tutti gli shuriken.
Il compito successivo del ragazzo fu studiare, doveva imparare tutto sull'occhio per poi riuscirlo a riprodurre, infatti, all'interno della difesa assoluta il ragazzo non poteva vedere all'esterno, i membri del suo clan avevano ovviato a questo problema creando un occhio di sabbia che veniva connesso agli occhi del genin e controllato grazie al chakra. Dopo due ore di studi e tentativi Hiro riuscì nel proprio intento.
Dopo aver appreso le tecniche difensive era venuto il momento di imparare quelle offensive, per complicare il tutto il sensei volle simulare un reale combattimento contro Zettai, quindi, il genin avrebbe dovuto mantenere attive le proprie difese e attraverso il terzo occhio controllare dove fosse il nemico, per prima cosa avrebbe dovuto catturarlo immobilizzandolo con la sabbia e poi attaccandolo con la stessa tecnica che aveva subito diverse volte.
Catturare Zettai fu più arduo del previsto, la creatura era una scheggia non stava fermo nello stesso posto per più di un secondo, dopo parecchi tentativi il ragazzo ci riuscì e approfittando del fatto che fosse immobilizzato copiò la tecnica subita in precedenza e la scagliò verso il nemico. Gli shuriken colpirono l'avversario ma non gli causarono nessun danno, anzi Zettai liberatosi dalla stretta della sabbia si scagliò verso il genin con l'intenzione di attaccarlo violentemente, contemporaneamente il sensei sciolse tutte le difese del ragazzo, dicendogli che avrebbe dovuto fermare Zettai senza utilizzare nessuna difesa, quella sarebbe stata la prova finale del genin. Cercando di trovare una soluzione nel poco tempo che gli rimaneva, il ragazzo ragionò velocemente e trovò l'unica soluzione al problema, controllando la sabbia di cui era fatto Zettai pochi istanti prima che venisse colpito dalla furia del nemico.
L'addestramento era finalmente completo, il sensei si limitò a dare al sunese la giara che avrebbe dovuto portare sempre con se, dove avrebbe dovuto conservare la sabbia per le proprie tecniche difensive e offensive.


La Padronanza Della Sabbia

Qualche giorno dopo la fine del primo addestramento sul controllo della sabbia, il genin si recò nuovamente alla sede del proprio clan per perfezionare la propria capacità di controllare la sabbia. La sede questa volta sembrava diversa dal solito sembrava vuota, Hiro vago per il salone principale sempre affollato di solito, questa volta invece non c'era anima viva, mentre il ragazzo cercava qualcuno che l'aiutasse nel proprio allenamento, un uomo si calò alle sue spalle e provò ad attaccarlo, l'attacco non era molto forte anche se improvviso, Hiro riuscì a pararlo senza problemi utilizzando solamente l'armatura di sabbia.
L'attaccante si scoprì essere un sannin di nome Damu del suo clan, il quale parlava creando le parole con una sabbia dorata, Damu si offrì di allenare il genin e senza attendere la risposta del ragazzo, creò un mezzo di trasporto con la sabbia e partì a velocità supersonica trasportando il povero genin fuori dalla sede del clan, pochi secondi dopo furono fuori dal villaggio. Il viaggio durò qualche minuto sempre a una folle velocità poi si arrestò di colpo e rischiò di far volare via il sunese, i due erano andati oltre il vasto deserto di Suna ed erano in riva al mare.
Hiro essendo cresciuto sempre all'interno del villaggio, osservò quell'immenso ammasso d'acqua ammirato, era lì che si sarebbe svolto l'addestramento del ragazzo, il primo compito del genin fu quello di tentare di controllare la sabbia sotto il fondo marino come gli aveva mostrato il sannin, Damu fece salire una quantità enorme di sabbia dal fondo marino impregnata d'acqua e la modellò creando un'enorme drago rifinito in tutti i particolari, dopo di questo l'uomo lasciò il ragazzo al suo allenamento e se ne andò dicendo che sarebbe tornato dopo un'ora.
Hiro si allenò per ore sotto il sole cocente e senza cibo ne acqua capendo quanto difficile fosse quell'allenamento, all'inizio non riuscì nemmeno a sentire la sabbia, poi quando vi riuscì capì quanto fosse pesante e quanto sarebbe stato difficile sollevarla dal fondo dell'oceano. Damu ancora non si vedeva e il ragazzo iniziò a preoccuparsi, nonostante tutto continuò con i suoi allenamenti fino a dopo il tramonto, il ragazzo dopo ore di estenuanti tentativi sotto il sole cocente, era quasi riuscito nel compito assegnatogli, facendo fuoriuscire la sabbia sopra il pelo dell'acqua, salvo poi non riuscire più a reggerne il peso e facendola sprofondare di nuovo in acqua.
Erano passate ormai quasi 12 ore e del sensei ancora nessuna traccia, la temperatura ora si stava facendo piuttosto gelida, lo sbalzo termico era enorme, il ragazzo iniziò a patire la fame e la sete, il vero problema era la sete, infatti, a causa delle alte temperature e degli sforzi fatti il genin aveva perso molti liquidi. Presto sarebbe entrato nella prima fase di una spirale discendente, la quale dopo altre 2 fasi, durante le quali avrebbe sofferto le pene dell'inferno, lo avrebbe condotto alla morte, un tipo di morte particolare che coloro che vivevano nel deserto conoscevano molto bene, la morte del sole. Era un tipo di morte orribile, il ragazzo era disperato, era stato abbandonato chissà dove senza cibo ne acqua, ora doveva pensare solo a sopravvivere e cercare di tornare a casa era l'unica cosa rimasta da fare.
Mentre il ragazzo era sopraffatto dalla disperazione, una creatura tentò di approfittare dello stato del genin per attaccare, era uno scorpione gigante, Hiro nonostante l'indebolimento dovuto alla fame e alla sete reagì prontamente difendendosi senza troppa difficoltà dall'attacco del rettile, una strana idea si affacciò nella mente del ragazzo, l'unica cosa che riusciva a pensare era che quel rettile era la sua salvezza, si sarebbe nutrito dello scorpione e così avrebbe superato fame e sete.
Il genin attaccò con il Doton cercando di uccidere l'animale ma, senza rovinare troppo la carne al suo interno, il colpo andò a segno ma non fu sufficiente ad uccidere il nemico, anzi lo fece solamente arrabbiare, lo scorpione attaccò con furia il ninja il quale utilizzando l'armatura di sabbia bloccò l'attacco nemico evitando di venire avvelenato dal rettile, Hiro capì che l'animale era più forte di quello che pensava e quindi lo attaccò con tutta la sua potenza scagliandogli degli shuriken giganti fatti di sabbia, il colpo andò a segno uccidendo la bestia all'istante.
Hiro però scoprì con disperazione che la carne era stata alterata dal veleno del rettile rendendola immangiabile, aveva sprecato tutte quelle energie per niente, erano passate sedici ore ed il sunese entrò nella prima seconda della morte del sole.
Nella prima fase aveva subito allucinazioni uditive e secchezza totale, mentre nella seconda avrebbe subito allucinazioni visive.
Le allucinazioni iniziarono a colpire il ragazzo, durante la notte ne ebbe due particolarmente reali, nella prima vide lo scorpione rialzarsi e scagliarsi senza sosta verso il genin, non importava quante volte lo colpiva, la bestia si rialzava sempre, la seconda allucinazione fu più classica il ragazzo vide un'oasi e corse verso di essa scoprendo appena in tempo, forse grazie all'odore del veleno che la fonte dalla quale stava per abbeverarsi altro non era che il sangue avvelenato del rettile ucciso in precedenza.
Il ragazzo dopo lo sconforto si rialzò e decise di incamminarsi verso nord-est, la direzione che aveva preso il sannin quando se ne era andato, durante il giorno subì altre allucinazioni mentre proseguiva imperterrito verso la sua meta, prima ebbe un dialogo con la sabbia, la quale lo insultava in tutti i modi, poi iniziò a vedere strani animali in posti stranissimi, vide un rinoceronte fatto di terra che pascolava su un prato di chiodi, vide tre bellissime danzatrici con brocche piene d'acqua che gli danzavano affianco ma, il genin ignorò tutto e prosegui il proprio cammino finchè non entro nella terza fase.
La terza fase era la più terribile, la debolezza fisica aveva raggiunto livelli incredibili causandogli crampi in tutto il corpo e nausea con conseguenti vomiti. Nonostante le sofferenze assurde che stava patendo, il genin continuò imperterrito nella propria avanzata, sospinto da una grandissima forza di volontà, Hiro voleva sopravvivere e sarebbe avanzato ad ogni costo.
Era giunta di nuovo la notte quando il sunese stremato dall'ennesimo crampo non riuscì più a muoversi, era crollato nel punto peggiore infatti in quel punto vi erano delle sabbie mobili, esse lo avvolsero e lo trascinarono giù, ormai inerme il ragazzo non potè opporsi a quelle forza travolgente. Hiro pensò che sarebbe morto ed invece sopravvisse e si ritrovò in una sala sotterranea fatta di una strana sabbia luminescente ma, la sorpresa maggiore era che si era ripreso in parte, riusciva di nuovo a muoversi i dolori muscolari e la nausea erano spariti. Il ragazzo non si chiese nemmeno cosa fosse successo, erano successe troppe cose strane per stupirsi della sua miracolosa guarigione, la stanza dava su un tunnel che il genin seguì senza esitazione, al termine del tunnel vi trovò la stanza più strana che avesse mai visto.
La stanza era arredata a dispetto della precedente ma in un modo folle, armadi spuntavano dal soffitto, tavolini e sedie nei muri laterali, sembrava quasi che in quella stanza le leggi della gravità non valessero, poi qualcosa attirò l'attenzione un letto enorme dove era distesa la più bella donna che il genin avesse mai visto.
Era la donna dei sogni di Hiro bella, sensuale, con una voce melodiosa e un profumo stupendo di fragole, la donna chiamò il ragazzo per nome, gli offrì dell'acqua che placò finalmente la sua sete e poi si presentò come Suna, lei era il deserto che aveva assunto una forma piacevole per il ragazzo per poter stringere un patto con lui, gli offrì la possibilità di domarla completamente ma, in cambio lei avrebbe preso qualcosa dal genin. Nemmeno lei sapeva cosa gli avrebbe preso, Hiro avrebbe dovuto decidere così alla cieca, senza sapere cosa avrebbe sacrificato accettando il patto. Il ragazzo era sovrastato dai dubbi ma alla fine decise di fidarsi di Suna ed accettò il patto, per stringere l'accordo lei lo bacio con tanta passione e si concesse a lui nella notte più bella che il ragazzo avesse mai trascorso. Fu una notte carica di passione, il risveglio invece fu particolare, si ritrovò disteso nudo nel deserto, all'inizio faticò a capire cosa ci facesse lì, poi si ricordò e disperato controllò tutto il corpo per verificare cosa gli avesse preso la ragazza per concludere il patto. Sembrava che non gli avesse preso niente poi, rivestendosi se ne accorse, no non gli prese quello che state pensando, quello l'aveva saldo al suo posto, quello che gli aveva preso erano i colori del corpo, Hiro era diventato completamente bianco, pelle capelli e peli, perfino gli occhi erano completamente bianchi, la disperazione era enorme.
Soltanto più tardi capì quanto era stato fortunato, quando parlando con la madre, scoprì che anche lei aveva stretto un patto con Suna e quello che gli era stato preso era la sorella. Dal quel giorno iniziò la nuova vita di Hiro il primo Ninja albino di Suna.






Edited by Bahamut83 - 9/9/2012, 16:22

 
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