| *Il medico tornò nello stesso istante in cui la ragazza finì di leggere l’ultima frase del libro. Era contenta di rivederlo, tanto che il suo cuore ebbe un sussulto. Era riuscita ad apprendere le basi dell’anatomia in sole due ore, dovette ammettere, però, che il libro era molto semplice ed era facile la comprensione. Hidekasu, tuttavia, non volle neanche interrogarla, che subito passò alla spiegazione delle prime tecniche mediche. La tecnica si basava sul chakra, questo espandendosi sulla parte interessata, andava a ricostruire i tessuti danneggiati, per questo motivo la quantità di chakra andava dosata e manipolata con tanta precisione, di seguito volle dimostrare la sua spiegazione. Li, tutto cambiò, il suo viso divenne diverso, quasi maligno. La ragazza rimase perplessa, ma ancora non sapeva quello che sarebbe successo. Infatti, il medico, stese un rotolo sul tavolo e richiamò un corpo. Quest’ultimo apparteneva ad una donna, ancora viva, era ricoperta di graffi e ferite, ancora sanguinanti, ancora pulsanti, si lamentava per il dolore. Tsukyiama non riuscì a trattenere un urlo, indietreggiò di qualche passo e mise una mano davanti la bocca, il suo volto era straziato dal terrore. Non riconosceva più la persona che aveva davanti, come poteva aver fatto una cosa come quella. Poi cercò di calmarsi, forse stava giudicando prima del tempo. Infondo andava curata e Hidekasu stava tentando di fare proprio quello. Tuttavia il fatto di usare come cavia una persona vera, la turbava, insieme al pensiero di quel ghigno. Riavvicinatasi al tavolo, poté vedere come il medico concentrò il chakra nelle mani per rimarginare la ferita più vistosa. Toccava a lei. Per un istante si pietrificò, non sapeva da dove cominciare. Qualche secondo di panico. Poi prese un profondo respiro e riacquistò concentrazione.*
(Per cominciare, forse è meglio una piccola ferita.)
*Esaminò per pochi istanti la donna, per poi concentrarsi su un taglietto superficiale sul braccio.*
(Questo andrà bene.)
*Poggiò delicatamente le mani sul taglietto, buttando di tanto in tanto un occhio sul viso sofferente della povera donna. Prese un bel respiro e concentrò il chakra nelle mani, un bagliore azzurrino ricoprì le sue dita, ora doveva provare e rimarginare la ferita. Tolse le mani per vedere il frutto del suo operato, ma non accadde nulla, la ferita rimase invariata. Senza perdersi d’animo, ritentò. Poggiò le mani sul taglio e concentrò il chakra: il bagliore azzurro invase nuovamente la ferita. *
(Se infondo il chakra in questa maniera dovrei riuscire a...)
*La donna, lanciò un grido atroce, Tsukyiama allontanò di scatto le mani e vide che la ferita si era ingrandita e sanguinava copiosamente. Si lasciò prendere dal panico e portò le mani davanti la bocca.*
Tsukyiama: - Oddio!!! Mi scusi, io … non volevo … io …-
*Non riuscì più a trattenersi e scoppiò in lacrime.*
Tsukyiama: - Hidekasu, faccia qualcosa … Io … non ce la faccio … sono solo un’incapace … -
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