Missione 58 D - ''Preferivo stare al villaggio'', Per .Jin

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view post Posted on 9/5/2011, 23:21     +1   -1
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Iwa
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(Beccato. Ed il caso è dunque risolto. Ora devo stare attento, usare l'astuzia e farlo parlare. Giochi psicologici e torture mentali, nulla di meglio su un soggetto così debole mentalmente.)

Alle repentine e pungenti domande del giovane milite di Kiri, il ragazzone reagì esattamente come Kuro sperava fin dall'inizio. Nulla di meglio, davvero. Nulla. Aveva dimostrato di non essere all'altezza della situazione e bastò una piccolissima pressione psicologica, con qualche semplice domanda più mirata, per metterlo in crisi e farlo diventare più piccolo del suo stesso zio.
Era ormai paonazzo in viso ed iniziava a sudare leggermente, cosa che ad un occhi attento ai dettagli come Kuro, non era certo sfuggita.
Nonostante i due passeggiassero, l'uno dietro l'altro, in direzione di altri campi, ove Eiji stesso aveva mostrato allo shonobi delle staccionate rotte, Eiji sembrava evidentemente in difficoltà; ma dopo l'ultima risposta, i dubbi di Kuro, si fecero sempre più chiari, sino a divenire quasi una certezza.
Era l'addetto al bestiame proprio come aveva predetto Kuro e cosa ancora più importante, non sapeva se era l'unico in grado di aprire quella porta. Ma com'è possibile, per un non ninja, aprire una porta di cotanta grandezza, senza essere un armadio come Eiji? Si stava tradendo, ma era giunto il momento di marchiare a fuoco questo ragazzo, di finire lì la missione e lasciare che Eiji stesso confessasse, giocando con le sue stesse parole.


(Vediamo se ci riesco questa volta.)

- Sei tu l'unico addetto al bestiame, Eiji. Me l'ha detto tuo zio prima di presentarci, non appena sono arrivato al villaggio. Sei l'unico in grado di aprire quella porta, l'unico con la forza necessaria per spostare il bestiame. -

Sbatté gli occhi un istante solo, prima di riprendere a parlare, con lo sguardo ancor più freddo e glaciale delle sue stesse parole.

- Una domanda sola. Perchè, Eiji? -

Era davvero finita? Sarebbe riuscito ad incastrare definitivamente il ragazzone imponente, col solo gioco della sua pungente lingua?
Intanto Kuro, passava la sua mano, sull'elsa della sua fedelissima Wakizashi Shinso, nel caso in cui, fosse stato necessario utilizzarla.

 
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.Crow
view post Posted on 10/5/2011, 17:50     +1   -1





Il genin non si fermava un attimo, le sue domande parevano un'ariete d'acciaio intenta a sfondare una porticina in legno. Questione di attimi e il ragazzone avrebbe ceduto alle pressioni psicologiche, qual'ora fosse stato lui il colpevole. Le domande dal tono inquisitore erano ben mirate, Kuro ci vedeva giusto, ogni sua deduzione non peccava di una virgola, ma erano solo deduzioni, dove trovare le prove?

Eh?!.. C-ciò non vuol d-dire che il colpevole sia io, non sono l'unico a saper sollevare quella porta! E poi..non hai prove!
Tu mi chiedi perché, perché di cosa? Non sono stato io!


Contradditorio, si stava smascherando da solo, il castello di carte era ormai crollato. L'ultima affermazione fu rilasciata con un urlo carico di disperazione, abituato quasi sempre a non avere intralci, il ragazzo si sentiva braccato, messo all'angolo; i muscoli eran bloccati dalla paura, nonostante fosse un energumeno di due metri, in più, fissava costantemente la lama dello shinobi, il quale era pronto ad usarla.

Devo andare ora, lasciami in pace, o..non risponderò delle mie azioni.

L'esasperazione ormai lo logorava, tanto che minacciò il ninja.
 
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view post Posted on 10/5/2011, 18:39     +1   -1
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Incessanti le parole dello shinobi di Kiri si infrangevano sulla rupe di emozioni che lentamente, il grosso omone di nome Eiji, stava mostrando, scoprendo sempre più la sua fragilità, chiave di Volta per la risoluzione di questa missione, fin troppo semplice. I castelli di sabbia di carta di quel povero contadino che disperatamente aveva chiesto aiuto alla milizia della Nebbia, si andavo a scalfire sempre più, fino a diventare cenere.
Dalle risposte del ragazzo, si poteva chiaramente comprendere quanto in difficoltà lui fosse e quanto ci teneva a non farsi scoprire, balbettando e cercando di nascondersi sempre più su false scuse.


(Si sta arrampicando sugli specchi, davvero patetico. Non mi importa la motivazione, ma meglio finire in fretta. Odio le cose troppo lunghe.)

Una metafora quella che utilizzava sempre Kuro. Si, odiava le cose lunghe, ma una lunghezza intesa come durata nel tempo; è strano senti dire una frase del genere da un ragazzo, la cui arte primaria consiste nell'espansione smisurata della sua Wakizashi, utilizzata per raggiungere il nemico in ogni punto, senza muoversi minimamente.
Qualcosa apparentemente sembrava non andare per il verso giusto, pero. Una minaccia, partiva dalla bocca del ragazzone, che intimava allo shinobi di lasciarlo andare via, pena: perdita della ragione.


(Che sciocco ragazzo, a cosa serve la violenza una volta che si è stati scoperti? Vuoi andare a casa? Va pure.)

La solita freddezza si vedeva chiaramente negli occhi di Kuro, che impassibile, senza espressività alcuna, udiva ed osservava attentamente gli atteggiamenti di Eiji, sempre più in difficoltà e fuori controllo. Cos'avrebbe fatto ora Kuro? Avrebbe evitato lo scontro, o avrebbe attaccato per togliere di mezzo l'impiccio?
Stranamente però, lo shinobi della Nebbia si voltò, quasi intenzionato ad andare via, in direzione della casa del contadino che l'aveva chiamato in soccorso. E fu proprio così, infatti Kuro cominciò a camminare. Qualche passo lontano da Eiji, che nel silenzio tombale dopo gli urli impauriti dell'energumeno, risuonavano forti e prorompenti.

Tacccc
Taccc
Taccc



Ma improvvisamente, qualcosa cambiò, ed esattamente nel momento in cui i passi del ragazzo si andavano ad interrompere, egli parlò, proferendo una sola parole, una ed una sola parola che fece rabbrividire l'intero posto circostante.


- Minacci? –

Fu proprio in quel momento, che una leggera folata di vento, accompagnato da una scia luminosa passò a soli due millimetri dalla gota destra dell'omone, scia che si andò presto a materializzare in una lama, il cui filo ardeva di sangue e morte. Era la lama di Shinso, l'arma di Kuro, ancora in estensione, ancora pronta a colpire, instancabile di mietere vittime inutili.
Kuro si era già dimostrato in precedenza, un esperto nell'arte di estendere il filo della propria lama infondendo al suo interno del chakra e questa volta, non si era tirato indietro dall'utilizzare la tecnica che stava a lui più a cuore. Non mirava però ad uccidere, ma solo ad impaurire Eiji, che in quelle condizioni, difficilmente avrebbe mantenuto la calma e tanto difficilmente, avrebbe tentato di attaccare Kuro.

Ora il silenzio era tornato a governare sovrano in quel posto, mentre Kuro ancora di spalle, attendeva qualcosa, da parte del bestione.


(Trafiggi a morte, Shinso..)
 
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.Crow
view post Posted on 10/5/2011, 21:04     +1   -1





Una minaccia non voluta, in preda alla disperazione proferì parole non pensate, parole che gli potevano costare caro. La lama del ninja inspiegabilmente si allungò di parecchio, sfiorando la gola del ragazzone, il quale indiettreggiò di pochi passi, molto incerti. Non badava nemmeno a dove metteva i piedi, la paura era troppa ormai, inciampò così sul primo sasso dietro di lui facendolo cadere goffamente, preso nel sacco.

Non lo fare! Non uccidermi! Parlerò!

Quale vergogna, un ragazzo alto due metri, grosso quanto due persone, messo in ginocchio come se niente fosse, abbattuto come un frusciello al vento. Non resse il confronto psicologico dal primo momento con il freddo e impassibile shinobi di Kiri, che stava lì, con la spada abbondantemente allungata e puntata contro Eiji. Successivamente si rialzò a fatica, tremava, non voleva di certo morire, il Kiriano non ci avrebbe pensato su due volte nel farlo.

Ti spiegherò tutto..
 
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view post Posted on 10/5/2011, 23:00     +1   -1
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La patetica scena accaduta, alle spalle dello shinobi di Kiri, Kuro, non tardò certo a presentarsi. Il filo della lama del milite della Nebbia passò ad altissima velocità accanto la guancia destra del ragazzone e tanto bastò da farlo tremare per la paura, farlo inciampare e farlo parlare in men che non si dica.
Supplicava lo shinobi di non fargli del male, di non ucciderlo, pensando che il milite non avesse esitato due volte nel farlo, ma questo senz'altro non sarebbe accaduto.


(Sciocco ragazzo, non l'avrei mai ucciso. Era la chiave di questa missione, senza farlo parlare, mai l'avrei fatta finita. Tanto meglio, ha giocato a mio favore. )

La lama di Shinso andava a ritornare della sua dimensione naturale, fino a tornare al proprio posto, e ricevere una carezza dal suo padrone, che l'aveva sempre trattata come una figlia, anzi, come un animale domestico. Quando aveva fame, la mandava a cibarsi della carne della gente, sebbene accadesse molto rado. Sgranchendo il collo, come se nulla fosse accaduto, e senza badare alle parole dell'omone che chiedevano pietà, Kuro riprese a camminare in direzione della casa dello zio, colui che aveva chiesto soccorso alla milizia della Nebbia.

- Non sono affari miei del perchè l'hai fatto. Ti spetterà parlare direttamente con tuo zio. Andiamo, sii celere. -

Ancora quell'innaturale freddezza, che aveva ormai finito di congelare il ragazzo, in preda al panico più totale.
 
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.Crow
view post Posted on 11/5/2011, 00:06     +1   -1





Una confessione, niente di più semplice si sarebbe aspettato il giovane genin di Kiri. Caso risolto dunque, e in maniera del tutto inaspettata, non chiese nemmeno al ''colpevole'' i motivi, le sue cause, il suo movente. Non gli interessava minimamente, serviva soltanto il suo villaggio, probabilmente non provò nemmeno la benché minima pietà, o compassione nei confronti dei poveri contadini costantemente sabotati dal ragazzone. Lo condusse infine dallo zio.

[...]

Eccovi, vi cercavo, tutto bene? Allora? Avete scoperto qualcosa? ...

Il povero e ignaro zio, accolse nella sua umile dimora i due, e pure c'era d'aspettarselo, il genin mostrava il solito atteggiamento freddo, ma il nipote non faceva altro che guardare in basso, colpito probabilmente dai sensi di colpa.
Ci mise alcuni minuti prima di trovare la forza di parlare, si sentiva ancora addosso lo sguardo glaciale dello shinobi, e non desiderava altro che andasse via.

..Sono stato io a far tutto ciò, e vuoi sapere il motivo? Odio queste campagne, le odio dannazione, vorrei tanto chieder scusa a te e ai restanti contadini, ma non basterebbero, me ne andrò direttamente..

Con tali parole, il ragazzone s'alzò dal posto, lasciando di sasso il povero zio che, da una parte era sollevato sapendo che avessero acciuffato il colpevole, dall'altra, straziato, era stato suo nipote, e probabilmente non l'avrebbe rivisto mai più.
Kuro non proferì più parola, salutò con un formalissimo inchino il povero contadino, per poi congedarsi anche lui, doveva ritornare in patria al più presto.


OffGdr//Allora, che dire..son ben felice di aver visto, in tutti i tuoi post il carattere ben definito del tuo personaggio, c'è stata intesa tra master e masterato. Non hai fatto romanzi pallosi, e questo lo apprezzo, post non tanto brevi ma efficaci, come piacciono a me. Spero inoltre che ti sia divertito, era la mia prima masterat d'altronde. ^^

Passiamo al premio caro bimbolo:

800exp
2 Punti abilità
4 Punti Stat
50 Ryo

Alla prossima. ^^
 
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ecthelion della fontana
view post Posted on 1/7/2011, 09:15     +1   -1




Forse un po' troppo "veloce" come missione, soprattutto nel momento dell'interrogatorio. A parte questo fatto che ti fa perdere qualcosa devo dire che la storia è buona, non troppo originale, ma il livello non permette molto e zero combattimenti, come si vorrebbe in una D. Buona caratterizzazione dei personaggi e a mio avviso perfetta interpretazione che non ha lasciato intuire troppo facilmente i pensieri.

Voto 8. In Ryo sono 120... Aggiornati il conto Corvo, che al resto "ghe pensi mi".
 
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21 replies since 30/4/2011, 16:24   451 views
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