| Era entrato dentro l’ospedale, lo stato all’interno era peggio di quello che si possa immaginare. Dato che le stanze erano piene i medici erano costretti a mettere dei letti anche nei corridoio e in qualsiasi posto ci fosse spazio. I medici correvano a destra e a sinistra, poco organizzati o forse no… Con tutto il loro in pegno e tutta la loro organizzazione non riuscivano a gestire l’ospedale ma il motivo era semplice, loro erano veramente pochi e i pazienti erano troppi. I pazienti urlavano, borbottavano, si lamentavano. Chiamavano gli infermieri sperando che qualcuno arrivasse a soccorrerli, ma la frase degli infermieri era sempre la stessa, ormai la ripetevano da ore, ma che dico, da giorni: “Si signore, attenda, tra qualche istante arriverà un medico”. Frase di routine che doveva servire a tranquillizzare gli animi; Ma quando poi questa frase veniva ripetuta allo sfinimento, nemmeno gli infermieri stessi ci credevano più. Ecco perché quello dentro l’ospedale non era un ambiente come dire… Tranquillo. Attenzione però, non era l’efficienza dei medici ad essere messa in dubbio, anzi, quest’ultimi stavano lavorando come mai avevano fatto, e si vedeva. Non avendo posti, alcuni venivano curati direttamente nei corridoi, si potevano notare come le mani dei medici si circondavano di uno strano alone, sicuramente chakra, esso aveva un colore verde acqua e l’intensità variava da ferita a ferita; ovviamente più grave era la ferita, più grande e intenso era l’alone. Beh, ormai era chiaro che all’interno dell’ospedale vi fosse lo stato d’allerta ma ciò che sorprese più di tutti l’Uchiha fu uomo, non molto grande, un giovanotto. Con fare indifferente, aveva rubato un portafoglio; la donna derubata si mise ad urlare e indicò l’uomo che scappava verso l’uscita. Kira cercò di lanciarsi in soccorso della donna ma, come detto prima si trovava al centro della folla che si raccoglieva nella reception. Cercò di spingere, facendo cadere qualcuno, ma la folla era grande e di certo non sarebbe riuscito ad arrivare in tempo. Anche la sicurezza ci mise un po’. I corridoio erano affollati da malati e familiari e ciò non facilitava la fluidità degli spostamenti. Con un segno di stizza si rivoltò per tornare al suo posto, ma era stato superato dalle persone dietro di lui. *Ahhhh! Vorrei urlare! Qui dentro domina il caos!!! Perché Konoha non fa qualcosa per aiutare l’ospedale!!! Dannazione, nemmeno riescono a capire che sono qui per aiutare! Perché non mi fanno passare!!* Kira: - La prego, voglio solo dare una mano, non ho intenzione di superare! Uomo: - Sta zitto ragazzo e attendi il tuo turno! Con fare nervoso ci rinunciò allentandosi dalla folla, la sua richiesta era stata completamente ignorata, cosa gli restava da fare? In tutto quel caos difficilmente lo avrebbero ascoltato e di certo le persone che da ore stavano facendo la fila non gli avrebbero lasciato il posto! Nervoso, decise di urlare. Kira: - EIIIII! DITEMI SE C’È QUALCOSA CHE POSSO FARE!! Niente le sue voci si fusero con la confusione e apparentemente vennero ignorate! Ma poi dopo alcuni minuti, proprio quando il ragazzo stava per uscire, amareggiato per non aver potuto aiutare, eccola una donna. Portava un camice verde, aveva più o meno l’età del ragazzo. La donna aveva i capelli attaccati ed indossava una bandana, portava una mascherina alla bocca e dei guanti bianchi; alla vista del ragazzo gli si illuminarono quasi gli occhi; Si tolse la mascherina e chiamo Kira, dicendogli di dirigersi nella sala 17, lo stavano aspettando. Si voltò verso il carrello che vi era lì vicino, afferrò un camice verde, una mascherina e dei guanti e li lanciò al ragazzo. Kira: - Cosa? Aspettare ma per cos… Si fermò, infatti la donna si era già voltata, immergendosi nella folla e dirigendosi in un altro settore dell’ospedale. Inseguirla sarebbe stata una pazzia, chissà dove si stava dirigendo! *Maledizione, mi avrà sicuramente scambiato per qualcun altro! Ahhhhhh cosa devo faaareee??? E se arrivassi li e mi chiedessero di fare un operazione? Di certo non sono un medico, non avrei idea da dove iniziare. Mmmh, la donna mi sembrava molto preoccupata, sarà meglio dare un’occhiata comunque!* Così indossò gli indumenti di un medico, alla vista la folla si riversò su di lui, chiedendo aiuto e facendo domande. Kira capì ben poco, infatti quelle voce si accavallavano una sopra l’altra non permettendo al ragazzo di cogliere qualcosa. Si fece strada verso la reception, adesso per fortuna la gente lo faceva passare. Non aveva idea di dove fosse la sala 17 e così domandò, con un cenno, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo l’infermiera gli indicò la stanza. Già, di certo il rapporto, tra colleghi in quel clima non doveva essere tra i migliori, la tensione era alta. Così, lasciò la reception e andò in fondo al corridoio, eccola davanti a lui una porta. *Ma cosa sto facendo? Io non sono un dottore!* Improvvisamente ricevette una spinta involontaria da dietro, sbatté contro la porta ed adesso era dentro quella sala, ormai non poteva più tirarsi indietro.
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