2° Piano., Comuni Spettatori.

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Pà Giallorosso!
view post Posted on 9/11/2010, 22:50




Risposte che dava per scontate gli furono risposte, non le volle neanche ascoltare troppo.
Non ricavò nessuna informazione dalle domande che aveva posto, ma un'ultimo intrigante quesito posto al giovane dall'Anbu lo incuriosì. Alzò leggermente il sopracciglio destro allungando le gambe sulla ringhiera davanti mentre continuava a fissare l'altro interlocutore.
Le gambe muscolose si contrassero, le braccia scolpite invece andarono a posizionarsi dietro la testa, emulando l'anbu.


Dietro di me c'è solo feccia, almeno io ho la decenza di tacere e non sprecare troppo fiato in idiozie.
Da quello che ho visto entrando c'è gente di Kiri che invece di rispecchiare la fama d'assassini che li precede preferisce passare per moscio di konoha, quelli di konoha che lo dico a fare, sono privi di spina dorsale, privi di principi, a mio avviso, sia chiaro, cresciuti con un'idea utopistica e surreale di pace che non fa per questo mondo. Noi di Suna siamo una via di mezzo diciamo, sappiamo essere spietati, ma a volte siamo troppo caritatevoli, forse sono uno dei pochi qui dentro a schivare l'idea di non trafiggere con un kunai la gola del nemico a terra. Sono un bastardo in questa terra, cresciuto da genitori dalla dubbia provenienza, cresciuto da solo, schivando i pensieri che potevano compromettere la mia sopravvivenza.
Ma comunque, se non risulto sgarbato, girano voci per queste sale sabbiose che Kiri stia vivendo una nuova era, alcuni fanno il nome di Keiichi no Sabaku, mukenin e ex kage maledetto di questo villaggio... quanta verità c'è in queste voci?
 
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Auron35
view post Posted on 9/11/2010, 23:09




La conversazione cominciava a farsi interessante fin da subito. Aveva trovato qualcuno con un pò di midollo osseo finalmente. Anche se, forse, era solamente uno dei tanti spacconi che infestano questo mondo. Forse, in realtà, quel ragazzo no nconosceva la vita, la morte, il terrore e la guerra così come li conosceva lui. Se avesse potuto vedere attraverso i cammuffamenti, ora lo shinobi di Suna avrebbe visto un ghigno divertito dipinto sulla faccia di Auron.*

"Hahahaha, ottima analisi dei vari villaggi, devo dire! Mi diverte soprattutto la tua visione dei ninja di konoha!"

(e come dargli torto, dopo essere vissuti per ben 16 anni della mia vita in mezzo a gente che crede che il mondo sia tutto rose e fiori...il solo ricordo di quel posto mi disgusta...)

"Risponderò alla tua domanda, prima di continuare. A dire il vero, e questo te lo posso dire, probabilmente ne so meno di te: sono arrivato qui da poco, e le situazioni attuali mi sono alquanto estranee...un aggiornamento non mi farebbe certo schifo, intendiamoci, anche se le mie priorità, ora come ora, sono ben altre...e per quanto riguarda le tue considerazioni precedenti, posso ritenermi d'accordo: un nemico risparmiato è un nemico che ti si potrà ritorcere nuovamente contro in futuro. Il mondo è spitato, per sopravvivere bisogna essere spietati in egual modo. Per quanto riguarda i ninja di Kiri, forse, considerato quel che è successo, è meglio che mantengano un basso profilo, o sbaglio?"
 
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Pà Giallorosso!
view post Posted on 11/11/2010, 20:50




Peccato, restano soltanto voci, non ti so dire cosa sia successo agli shinobi di kiri,quelli che vedo qua mi sembrano smidollati e tuttavia non mi ero posto il problema, il profilo alto loro non sanno neanche cosa sia. Mi sarebbe piaciuto vedere quei famosi e decantati shinobi Katana, dicono che le loro spade possano tagliare o distruggere ogni cosa, mi è andata male purtroppo, la mia curiosità di sabbioso è stata sfortunata.
Comunque sia i tuoi ragionamenti non sono smidollati, non sembri di queste parti, e i tuoi paramenti sono strani, ma questi alla fin fine sono cazzi tuoi, ora scusa se ti ignoro un po', ma stanno uscendo dalle varie stanze i genin e si accingono a combattere, ci sarà da divertirsi.


Disse il genin di Kiri dall'identità celata mentre spostava lo sguardo verso i monitor.
 
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Auron35
view post Posted on 11/11/2010, 21:23




*Auron voltò la testa rapidissimo, la sua attenzione catturata istantaneamente dallo schermo: i genin stavano, finalmente, uscendo. Dopo qualche ninja, finalmente Auron trovò una prima preda. Un ampio sorriso, smisuratamente disumano, gli si dipinse sotto la maschera, mentre una risata gli suonava strozzata in gola. L'enorme lama scintillava attraverso lo schermo dalla schiena della ragazza. Si, era lei, inconfondibile nella sua forma: la Tagliateste. Ricordi del suo primo torneo chunin gli balenarono in mente, lo scontro contro quel dannato Momochi, la sconfitta...ah, che parola bruciante, quella. Tuttavia, storse il naso: era vero, era molto simile di foggia, ma, evidentemente, non era lei. Doveva essere una copia, o qualcosa dl genere.
Dopo quella ninja, Auron individuò anche l'altro suo bersaglio: il coprifronte gli indicò colui che avrebbe sostenuto quell'esame nel nome del villaggio di Oto. L'anbu sospirò.*


"Bene, vediamo di godercelo, questo torneo..."
 
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Bardiel92
view post Posted on 20/11/2010, 19:29




*Il sole splendeva alto nel ceruleo, terso cielo di Suna, mentre un leggero vento, seppur caldo e torrido, sospingeva gli invisibili e dorati granelli di sabbia di quel paese. Un rapace, il cui scuro piumaggio contrastava fortemente con il chiaro color del cielo, volava pigramente al di sopra del Villaggio della Sabbia, lasciandosi trasportare dalle calde correnti ascensionali, sbattendo le maestose ali di quando in quando. All'improvviso, la porta d'un piccol negozio di marionette, nulla più che un semplice edificio ligneo, che quasi contrastava con lo stile tipico di quei luoghi, si spalancò. Dalle scure ombre di quel negozio emerse una figura, quasi del tutto completamente avvolta da lunghi abiti, ch'avevan il compito di proteggerlo dai crudeli ed implacabili raggi del desertico sole. Il ragazo si portò una mano dinanzi ai chiari occhi, di un azzurro quasi gelido, nel tentativo di pararli dall'incessante movimento della sabbia, che, come sospinta da un'invisibile forza, danzava rapida nell'aere. Il giovane s'incamminò, tentando di dirigersi verso lo stadio in cui si teneva il torneo chunin, in cui alcuni dei suoi compagni, altri membri dell'Oni no Shuu, fuggiti da Kiri per mantener viva l'ultima scintilla di speranza per un glorioso futuro del Villaggio, stavano rischiando le loro vite. Una fulgida katana giaceva sulla sua schiena, risplendendo di cerulei riflessi ogni volta che la luce la colpiva. Quest'arma, che riusciva ad attirare su di sè lo sguardo d'ogni uom che passava, sembrava quasi essere dotata di vita propria, fremendo talvolta.

Il viso di Ryushi, semicoperto dal pesante vestito, s'alzò verso quel terso cielo, il cui chiarore non era oscurato nemmeno da una nube. Il suo pensiero non potè che rivolgersi a Kiri, la sua patria lontana, perduta forse per l'eternità, alla nebbia ch'ogni luogo ivi permeava, alle scure ombre che, silenziose, si muovevano con facilità fra gli stretti vicoli delle sue case, facendo rabbrividire chiunque le scorgesse. Eppure, era quel luogo tanto inospitale ad essere la sola, vera casa, l'amata patria in cui dover tornare, per lo Spadaccino.
Ogni cosa a Suna, dal torrido calore, all'incessante vento, ai granelli che, continuamente, cozzavano contro la sua chiara pelle, lo infastidiva. Immensa era la nostalgia per la frescura date dalle nebbie, per il cielo che a malapena si scorgeva, per la luce che poco tempo riusciva a filtrare attraverso quella tetra cortina. Kiri, l'unico luogo in cui si applicasse davvero il credo tipico degli shinobi, l'unico luogo in cui assurde illusioni di pace ed amore non offuscavano il giudizio degli uomini, era la patria dello Squalo e di ogni altro membro dell'Oni no Shuu.

Mentre procedeva a passo lento, tentando di rimuovere dalla mente le tetre immagini della missione appena svolta, i pensieri del ragazzo fluttuarono ancora, rivolgendosi questa volta alle prove che aveva dovuto sostenere al torneo chunin, dal quale era oramai passato quasi un intero anno. La prima prova scritta, che non gli era sembrata tanto complessa, pur avendolo lasciato con un senso d'inquietudine, che crebbe fino al sospirato sentir il proprio nome nella lista dei promossi; la seconda, che doveva essere la difesa d'un fortino e l'estorsione di informazioni, poi divenuta tragedia quando un gruppo di mukenin aveva fatto irruzione nella Foresta della Morte. Dopo il crollo della loro postazione, lo Spadaccino non aveva potuto far altro che fuggire, accompagnato da Ryu-Gin e Heiji, tentando di salvare la propria vita.

Fino a giungere a quello che sembrava essere l'ingresso per gli Inferi, ad un sepolto e dimenticato cimitero, i cui cadaveri in putrefazione fornivano l'energia che serviva alle piante della foresta per crescere. Così, anche Konoha, che tanto predicava la pace e l'amore, la fratellanza e la tolleranza, si fondava in realtà su un cumulo di cadaveri, ben nascosto, però, nelle tetre profondità della terra. Qual più profonda ipocrisia avrebbe potuto esserci? Predicare la pace e perpetrare in silenzio gli omicidi? Illudersi che le guerre sarebbero potute cessare, per poi eliminare ogni oppositore, ogni personaggio scomodo? Gli unici, nell'intero mondo ninja, a non nascondere le proprie, seppur efferate, azioni, erano gli shinobi di Kiri, il Villaggio della Nebbia, temuto dagli altri paesi come un covo di pazzi e sanguinari assassini. Tutti lo erano, eppure solamente Kiri veniva indicate come la sorgente del male e dell'odio dagli ipocriti abitanti della Foglia, illusi dalle menzogne dette loro dai governanti.
Infine, v'era stato l'incontro con lei, con quella che sembrava esser l'incarnazione della morte in questo mondo. Un vago spettro di donna li aveva guidati lungo gl'intricati corridoi del cimitero sotterraneo, di quel passaggio per l'Ade, prima di tornar nel proprio corpo ed essere ad un passo dall'uccidere i tre shinobi con la propria falce. Solamente l'intervento di alcuni anbu aveva posto fine a quell'orrore. Dopo la tanto agognata promozione, Illya Momochi aveva ordinato ai suoi fedeli di tornare in patria. Il Diavolo Rosso della Nebbia, Mizukage, strappata a questo mondo durante un violento scontro con Otomika, il Kokage. Era per quel motivo, per la vendetta della nera ombra di Oto, che i cinque Spadaccini rimasti fedeli a Kiri, con alcuni altri shinobi, eran fuggiti dal proprio Villaggio.

Al solo pensiero di ciò che avevano fatto, di ciò che era loro accaduto, l'animo del chunin piombò nelle tenebre, mentre una profonda tristezza toccava persino la Samehada, che già era tornata ad essere affamata. Ryushi scosse la testa, cercando di allontanare tali, tristi emozioni dal suo cuore. Oramai non mancava più molto al gigantesco stadio in cui si svolgeva il torneo, un'immensa costruzione fatta interamente in sabbia.
Il ragazzo sospirò, ripensando nuovamente al fatto che, in quell'istante, l'unica persona che avesse realmente creduto in lui, l'unica che gli avesse dato tanta fiducia da assegnargli una delle Sette Spade, tesoro di Kiri, meraviglia dell'intero mondo ninja, era morta, lasciando un vuoto incolmabile nel suo animo e nella stessa Kiri. Solamente la vendetta, la dolce pietanza della rivalsa, avrebbe potuto saziare, seppur solamente in parte, il terribile odio ch'in lui e nella Samehada, suo eterna e fedel compagna, scorreva. Ogni provocazione, ogni ingiuria, ogni infamia sarebbero state, prima o poi, cancellate dal sangue, dalla morte e dalla disperazione dei loro nemici. La Samehada fremette di goia, al solo pensiero che gli abitanti di Konoha, che tanto predicavano la pace, avrebbero potuto conoscere la sua fame ed il suo odio.

Tali pensieri cessarono d'intorbidire la mente dell'anbu nell'istante in cui varcò la porta della costruzione che ospitava il torneo. Seguendo le indicazioni, salì fino agli spalti, gremiti di gente, tentando, senza successo, d'individuare qualcuno che conoscesse. Forse Kugi, il suo allievo, che era sparito alcune ore dopo il completamento della missione, si trovava lì, intento ad assistere a ciò che l'avrebbe potuto attendere al suo torneo. Dopo aver guardato più volte in ogni direzione, dopo aver cercato d'individuare dei tratti conosciuti in mezzo a quella folla, lo Spadaccino s'arrese, sedendosi dove v'era ancora posto. Gli spalti davano su otto grandi teleschermi, disposti in forma geometrica, che mostravano le immagini delle prove in corso di svolgimento al torneo.

Quattro ring, creati anch'essi con la sabbia, ospitavano i partecipanti che erano riusciti a superare la prima prova. Il chunin cercò d'individuare i due membri dell'Oni no Shuu che sostenevano le prove di quel torneo, mentre brividi freddi cominciarono a scoterlo, dal momento che non riuscì a scorgere i suoi due compagni. Che fosse accaduto loro qualcosa? Inquieti pensieri agitarono la mente di Ryushi, mentre la Samehada fremeva con forza, sperando che, in quella prova di puro combattimento, potesse essere versato del sangue.*
 
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Auron35
view post Posted on 21/11/2010, 16:26




*La porta si spalancò, e fece la sua comprasa un individuo che lo sguardo di Auron non potè fare a meno di notare. Lo Jashinista si voltò fulmineo verso la porta, mentre uno shinobi muoveva i suoi primi passi all'interno. Ebbe un brivido di sorpresa quando intravide ciò che il Ninja si portava sulla schiena: apparentemente sembrava una normalissima katana, forse dalla foggia un pò più "raffinata" e curata, ma ciò che catturava particolarmente l'attenzione di Auron erano gli innaturali riflessi azzuri che l'arma emanava. Distolse immediatamente lo sguardo, tornando a fissare gli schermi, tuttavia cercò di tenere d'occhio il ninja con la coda dell'occhio. Ne osservava i movimenti del capo, dei piedi, delle braccia: aveva già preso a studiarlo. Questo sembrava alquanto spaesato, considerato che guardava a destra e a sinistra come colui che cerca qualcuno senza però trovarlo. Altro segno a favore della sua tesi: se era così sperduto in un luogo che dovrebbe essere frequentato abbastanza spesso da un abitante di Suna, allora era probabile che appartenesse ad un altro villaggio. Lo shinobi cominciò a girovagare per la stanza, soffermandosi poi davanti agli schermi, come tutto il resto della gente. Quello era il momento buono: Auron si alzò, passando a fianco del ninja con la spada. Non appena lo ebbe superato, lanciò una rapidissima occhiata all'arma, cercando di non dare nell'occhio. Avanzò di qualche metro, girando poi a sinistra e facendo un altra mezza decina di passi. Qui si fermò ancora, cercò una posizione favorevole e si mise comodo. Era abbastanza vicino da poter osservare bene il suo bersaglio e si trovava in una posizione che gli permetteva di vedere senza essere visto.*

(Vediamo un pò...se tu colui che cerco? Sarà divertente scoprirlo, hahahaha)

Edited by Auron35 - 20/12/2010, 22:37
 
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Bardiel92
view post Posted on 20/12/2010, 19:10




*Un leggero vento s'agitava nel ceruleo cielo, facendo muovere lentamente le pigre nuvole, il cui latteo colore contrastava solo in parte con l'azzurro in cui erano immerse, quasi confondendosi con esso. Come sempre, da quando il giovane shinobi era giunto a Suna, il sole splendeva alto nel cielo, senza che nulla potesse mai schermare del tutto la sua luce, senza che il calore da esso emanato si potesse evitare in alcun modo. Mentre lo sguardo di Ryushi vagava da un ring all'altro, da uno schermo all'altro, seguendo solamente con vaga attenzione quel susseguirsi di frenetici scontri, di mosse volte ad eliminare gli avversari e a salvarsi la vita, d'improvviso una folata di vento, ben più forte delle precedenti, sollevò una piccola nube di sabbia, sospingendola fin sugli spalti. Un evento certamente non eccezionale per gli abitanti del Villaggio della Sabbia, uno spettacolo cui si assisteva in ogni momento quello dei banchi di sabbia che si muovevano, sospinti dall'incessante movimento di Eolo. Eppure, fu qualcosa che infastidì estremamente lo Spadaccino, che prese a tossire e a tentar di scrollarsi di dosso i granelli che gli s'erano infilati tra le ampie vesti.

Lo Squalo riprese nuovamente la propria posizione, sedendosi sugli spalti di nuda pietra e tornando ad osservare lo svolgersi dell'ultima prova di quel torneo. Eppure, la sua mente non sembrava affatto intenzionata a concentrarsi su quello spettacolo, su quei giovani genin che combattevano, forse rischiando persino la propria vita; a nulla servivano gli sforzi della Samehada, che fremeva sulla schiena del suo compagno, cercando di riportare l'attenzione di questo sullo spettacolo ch'aveva dinanzi, che sarebbe anche potuto sfociare in un massacro. Neppure il pensiero del sangue, però, del dolce liquido necessario alla vita d'ogni animale, uomo compreso, fu in grado di ancorare l'animo dell'anbu a quell'arida terra, ad impedirli di vagare tra le vastità dello spazio e del tempo, tornando a recuperare le dolci sensazioni della nebbia, che permeava ogni luogo della sua patria.
Kiri, il Villaggio di assassini, tanto temuto e, anche per questo, rispettato dagli altri Villaggi ninja. Un luogo che si credeva quasi maledetto, il cui nome era sussurrato ai bambini per spaventarli.
Storie paurose, di compagni costretti a massacrarsi a vicenda per poter divenire ninja, della sopravvivenza del Villaggio e della propria missione messi al di sopra d'ogni altra cosa, persino della propria vita. Eppure, quelle non erano semplici storie, racconti che sarebbero svaniti nel nulla, una volta che la mente avesse cessato di pensarli. Tali crudeltà, tali efferatezze accadevano realmente in quel Villaggio, nel cuore del Paese del'Acqua. Nonostante ciò, quello era il luogo che, più d'ogni altro al mondo, Ryushi amava. Il luogo per il quale avrebbe dato la propria vita; il luogo dal quale era stato costretto a fuggire, proprio per preservarne una speranza, una sola, flebile scintilla di gloria per il futuro. L'unica luce, l'unica via di fuga da un presente oscuro, dominato da un'ombra oramai divenuta consistente, palpabile, ch'aveva osato estendere i propri neri artigli sulle dimore di Kiri, sui suoi abitanti, sulle tradizioni secolari di quel paese. Quella stessa ombra che aveva preso il potere con la forza, che aveva reclamato per sè il corpo di Illya Chou Momochi e la Kubikiri, prima fra le Sette Spade, come trofei di guerra.

Però, per tutto ciò ch'aveva osato fare, quella tetra ombra avrebbe pagato. Non in quell'istante, dove le uniche forze che avrebbero potuto ribaltare quella tetra situazione, i sette membri dell'Oni no Shuu, eran troppo esigue per una tale impresa. Un giorno, però, chi aveva osato togliere la sua dignità a Kiri avrebbe pagato i suoi crimini con la vita, avrebbe sofferto ciò che avevan sofferto loro, sarebbe divenuto un ben tetro trofeo, un cinereo monito per coloro che avrebbero osato rivolgere le proprie brame sul Villaggio della Nebbia.
Tutto ciò, però, non era che un lontano progetto. Il presente era costituito da sabbia e calore, da ricordi e sofferenza. Mukenin, traditori della propria stessa terra che avevano giurato di proteggere: ecco ciò ch'eran divenuti quei sette, ecco ciò cui avevano dovuto rinunciare per quella flebile speranza. Ogni volta che il suo pensiero si spostava verso Kiri, il cuore del chunin era trafitto da un acuto dolore, il suo animo era scosso dalla rabbia, la sua mente era paralizzata dal desiderio di vendetta. Loro, l'elite di Kiri, le persone più vicine ad Illya, la precedente Mizukage, i detentori delle tradizioni e dell'orgoglio di Kiri, erano costretti a nascondersi da chiunque, a fuggire dalla luce della verità come miseri ratti, come ladruncoli che siano stati trovati nell'atto di commettere un crimine. Erano costretti a sopportare il disprezzo si ogni abitanti di Kiri, di ogni altra persona cui fosse giunta voce della loro fuga, di tutti, compresi loro stessi.

Chi, difatti, avrebbe potuto provar più odio verso chi aveva tradito Kiri, se non proprio loro? Una macchia nera, forse indelebile, sovrastava l'animo di Ryushi, divorando la sua coscienza. Quella era l'ombra del peccato, del rimorso per non essere rimasto a combattere, a morire per la propria patria.
Ma la sua anima non sarebbe certo potuta essere pura dopo la sua morte, persino s'egli avesse invano combattuto contro quel nemico. Come avrebbe potuto, sapendo che, con la loro morte, ogni speranza del futuro era scomparsa? Che non vi sarebbe stata più luce, ma solo una tetra, opprimente oscurità? Che le Sette Spade sarebbero forse state distrutte e, con loro, tutto ciò che rappresentava Kiri? No, certamente quello non sarebbe mai potuto essere il futuro. Era proprio per evitare ciò, per evitare la stessa morte di Kiri ch'essi eran fuggiti, che avevano rinunciato al proprio orgoglio, alla propria fedeltà, alla propria patria, a tutto ciò che era importante. Solo per tener viva quella speranza, solo per poter tornare indietro, dopo aver liberato gli oppressi, dopo aver gustato la dolce e terribile vendetta.

Un'altra raffica di vento, più forte di quella precedenti, riportò lo shinobi alla realtà. Le immagini di Kiri, che s'eran fatte vivide nella sua mente, d'un tratto svanirono, lasciando il posto solo alla realtà, al presente, a quell'arena in cui troneggiavano i quattro schermi, ognuno puntato su di un ring. La Samehada fremette, cercando di consolare il proprio Spadaccino, di assicurargli che la vendetta sarebbe infine arrivata e che essi avrebbero assaporato assieme il sangue del tiranno. Sotto le pesanti vesti, che lo coprivano fin sul naso, Ryushi sorrise, certo che quel momento sarebbe prima o poi giunto.*
 
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view post Posted on 27/12/2010, 20:15
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*Salì le scale che conducevano al secondo piano, quello degli spettatori, sempre con Aito sulle spalle. Era l'unico posto che aveva visitato di quell'arena e non sapeva dove altro andare. Dovvete fermarsi varie volte prima di raggiungere la sala dedicata agli osservatori e quando vi arrivò era madido di sudore.
Li vi erano diversi ninja, anche qualche volto conosciuto, ma nessuno che avesse voglia di salutare in quel momento. Si tenne sempre stretto sia il corpo del Kaguya che il rotolo delle Lumache. Nessuno doveva avvicinarsi.
Sfortunatamente di Kairi non c'era traccia.
Dopo tutto perchè avrebbe dovuto trovarsi li, sarebbe stato un vero mistero, ma sperava quanto meno di poterlo scorgere in mezzo ai partecipanti da quella postazione. Tuttavia non ebbe successo.
Si buttò contro una parete con le spalle al muro, in modo da avere tutti i presenti sott'occhio. Strinse il rotolo accanto a se e infilò il corpo di Aito, sempre imbrigliato dalle sue catene d'acciaio, tra se e la parete. In questo modo nessuno l'avrebbe potuto avvicinare senza il suo permesso e ne avrebbe avuto il pieno controllo. Per non parlare del fatto che forniva un piacevole appoggio per la schiena.

Si sedette dunque a terra, appoggiandosi al ninja assassino e si riposò, almeno qualche istante prima di riprendere la sua ricerca.*

(Una volta trovato il Kazekage, potrò liberarmi di questo tizio e andarmene da qui... sono stravolto!)

OT//Post orribile... non biasimatemi, ho la febbre =_=//OT
 
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Pà Giallorosso!
view post Posted on 27/12/2010, 21:30




Combattevano lenti come lumache quegli insulsi genin che il mondo Ninja vedeva come pronti a salire di grado, ma lì in mezzo l'occhio superiore e attento dello spadaccino vedeva solo genin senza spina dorsale, buoni soltanto a zappare le fertili terre sulle isole limitrofe Kiri. La situazione non variava molto sui vari campi di combattimento, ma neanche nella sala si vedevano grandi spostamenti. L'amico, parola azzardata ed esagerata, che il giovane Artefice aveva trovato pochi secondi prima restava nei paragi, il volto celato da quella strana maschera anbu non lasciava spazio all'immaginazione e il villaggio natio del ninja restava un mistero. Non era tuttavia un mistero che se l'anbu avessa saputo che in quella stanza c'erano due ricercati di livello B li avrebbe certamente braccati e costretti al duello, cosa che era meglio evitare per la loro copertura.
Kugi restava comunque lì seduto per non destare sospetti, ogni tanto si sistemava la benda posta a coprire naso e bocca e tornava nella classica posizione di spettatore, ma una cosa fece destare l'attenzione del ninja di Kiri, un nuovo odore infatti era entrato nel circolo di quella stanza. L'Artefici si girò senza dare nell'occhio, con silenziosa attenzione, e vide un ninja di Suna, un Chunin, con un grande rotolo da evocatore in una mano e un prigioniero nell'altra, un Kaguya ad occhio, visti i distinti caratteri che l'ex membro di quel clan conosceva fin troppo bene. Non li osserò per molto, pochi secondi gli bastarono per annullare la noia con la curiosità che dopo un po' scemò e tornò la bigia emozione che alimentava il suo fuoco con la visione di quel noioso esame.

Che gente noiosa questa di Suna, non hanno nulla da fare e girano con prigionieri vivi per sedi d'esame, pazzi e incoscienti devo dire, mi fa strano che quel Kaguya non si sia ammazzato da solo visto il loro onore guerriero, mah, speriamo che succeda qualcosa, la noia mi sta uccidendo.
 
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xX Andrea Xx
view post Posted on 28/12/2010, 23:05




Kairi discese le scale con un'andatura piuttosto spedita e decisa, senza preoccuparsi dell'effetto che quel suo comportamento un po' fuori luogo avrebbe potuto sortire sulle decine di anbu e shinobi poste rispettivamente a guardia del secondo e del terzo piano. Con sguardo gelido e penetrante, ben coperto dal copricapo di Kazekage che gli copriva la metà superiore del volto, sondò tutti gli spalti dell'ampia sala caratterizzante il secondo piano dopo averne sfacciatamente varcata la soglia.

Cosa diavolo t'è preso tutto d'un tratto? Mi stai quasi spaventando, ragazzo. Prima sei deciso più che mai a fare a fette l'Hokage.. poi dici d'esserti ricreduto e inizi a farti centinaia di viaggi mentali.. e giusto un paio di secondi dopo ti metti a correre all'impazzata per due rampe di scale e sembri cercare freneticamente qualcuno.. Si può capire cosa ti sta passando per la testa?

Non gli diede ascolto; ignorò del tutto le incalzanti parole del vecchio e continuò la sua forsennata ricerca. Trovare i ninja reietti di Kiri in mezzo a tutta quella folla sarebbe stata un'impresa non da poco, considerando pure il fatto che non avrebbero mai mostrato le loro effettive sembianze in un luogo del genere. Si concentrò, provando ad individuare qualche soggetto piuttosto appariscente per modi di fare e di vestire ma il cerchio rimase ugualmente troppo largo per poter trarre conclusioni affrettate; decise così d'attivare lo sharingan, la perfetta contromisura ad eventuali illusioni di basso livello come la tecnica della trasformazione.

Bingo!

Sogghignò fra sé e sé, soddisfatto d'aver trovato con così tanta facilità una falla nel travestimento di quello che gli era stato presentato come Kugi Nashide, da poco entrato a far parte del gruppo degli shinobi katana almeno secondo le informazioni passategli dagli anbu che aveva messo alle calcagna della combriccola di mukenin. Prese a camminare nella sua direzione, scendendo in maniera meno appariscente dell'entrata le lunghe e larghe gradinate che dividevano nettamente gli otto spalti.

Non so per quale motivo mi sia rifiutato di farle assaggiare sulla sua stessa pelle tutta la mia frustrazione, ma di certo non voglio darle troppe soddisfazioni.. Prese a spiegare rivolgendosi all'animo del vecchio Uchiha. Avrà sicuramente ricevuto delle direttive ben precise da Keiichi riguardo il da farsi con Kiri e Oto, ma forse sono ancora in tempo per anticiparla e romperle le uova nel paniere. E' piuttosto pericoloso per gli shinboi katana continuare a rimanere a Suna, Akane ha annusato qualcosa e come lei sono sicuro anche molte altre persone ben più sveglie della suddetta.. Dunque perché non approfittare della dipartita di Keiichi per tentare di reinserirsi a Kiri e riportare tutto alle condizioni originali? Ne trarrebbero vantaggio Suna, loro stessi e l'assai screditata fama della Nebbia...

Il vecchio non commentò in alcun modo l'affrettata decisione di Kairi, lasciò ch'egli agisse secondo il proprio istinto senza intromettersi oltre. Il Kage passò davanti al giovanissimo genin della Nebbia e con una pacca sulla spalla lo invitò a seguirlo sulla sommità degli spalti, scoccandogli anche una fugace occhiata intimidatoria.

Muoviti.. ho fretta... e pure tu.

E così risalì gli scalini dalla parte opposta per poi fermarsi in attesa di Kugi, evitando di fare caso ai volti stupiti e confusi delle persone lì presenti.

GDROFF postaccio pure io ma non ho voglia di perdere troppo tempo per un post.. ho bisogno di rilassarmi un po' xD GDRON
 
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Pà Giallorosso!
view post Posted on 28/12/2010, 23:50




Il giovane Genin senza patria fissava sempre più annoiato quegli schermi che mostravano immagini per lui senza senso. Stava sdraiato in maniera piuttosto comoda non curandosi della folla che lo osservava, pensava solo a quelle tristi immagini di Kiri che gli erano rimaste dipinte in mente come un quadro appena finito. Successe qualcosa peró che riuscì a destare la curiosità di tutti i presenti in sala: l'arrivo del Kazekage, Kairi Uchiha. L'autorità di Suna in persona era entrato nella sala piena di comuni ninja senza preavviso, ma forse Kugi aveva capito che nell'aria c'erano novità. L'uchiha fece cenno al genin di seguirlo e questo si alzó in piedi, si stiracchió e cominció a seguire il Kazekage, mentre saliva i gradini poi incroció lo sguardo con quello di Ryushi e con la testa fece a quest'ultimo segno di attendere. Arrivato in cima guardó incuriosito il Kage prima di proferire parola.

Mi dica, Kairi, per quale motivo dovrò affrettarmi?

Ot| post rapido fatto dall'ipod xD|On
 
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view post Posted on 29/12/2010, 16:35
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*Aito sembrava non essersi ancora risvegliato. Le tecniche delle Lumache erano evidentemente potentissime e potevano costringere al sonno anche ninja di quel livello per così a lungo. Hisashi era seduto da alcuni minuti, tentando di liberare i propri muscoli dall'acido lattico che continuavano a tormentarlo ad ogni movimento.*
(Domani tutti gli sforzi di questi giorni si faranno sentire... lo so...)
*Improvvisamente, la sagoma candida e appariscente della veste del Kazekage fece capolino tra i tanti presenti sugli spalti degli spettatori. Si avvicinò a un tizio e iniziò a parlargli. Era impossibile capire cosa gli stesse dicendo, ma non aveva importanza.
Si alzò in piedi e si prese in spalla il corpo di Aito.*

"Finalmente mi libererò di te..."
*Veloce com'era arrivato, Kairi stava già scomparendo tra la folla per risalire gli scalini che l'avevano portato in mezzo agli spettatori. Aveva un aria turbata, o quanto meno, aveva l'aria di uno che non ha tempo da perdere. Hisashi si affrettò per raggiungerlo trascinandosi la carcassa del Kaguya. Quando fu abbastanza vicino, giusto pochi istanti prima che scomparisse alla sua vista gridò.*
"Kazekage-sama... la prego aspetti!"
*Se era vero che non aveva tempo da perdere, era importante arrivare subito al dunque, senza girarci attorno.*
"Sono Hisashi Sakyuu... L'uomo che ho catturato, si chiama Aito Kaguya, mi è stato riferito che è riuscito a sottrarle il prezioso rotolo delle Lumache, ma io sono riuscito a recuperarlo. Quest'uomo si è inoltre macchiato di altri crimini e credo che non spetti a me giudicarlo e punirlo, è un compito che spetta a lei... mi dica cosa devo farne di lui ed eseguirò!"
*Cercò di non gesticolare troppo, seppur gli risultasse difficile, tant'era carico di adrenalina. Voleva semplicemente sbrigare quella faccenda. Avrebbe portato quell'uomo ovunque gli fosse stato detto e poi se ne sarebbe potuto tornare a casa.*

OT//si... ho ancora la febbre.. si vede?//OT
 
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xX Andrea Xx
view post Posted on 6/1/2011, 14:21




GDROFF gabry la prossima volta che mi attacchi la febbre faccio richiesta ufficiale di ban allo staff xDD GDRON

Il giovane della nebbia lo seguì e lo raggiunse, mettendovisi a fianco in attesa di sentirgli dire ciò che l'aveva portato fin lì. Kairi stette per iniziare a spiegare per filo e per segno l'intera situazione allo spadaccino, quand'ecco che Hisashi, uno dei più promettenti chunin del villaggio, lo avvicinò e gli mostrò il corpo piuttosto malridotto e imprigionato in solide catene di ferro di un Kaguya ai suoi occhi sconosciuto. Ascoltò sbuffando ciò che Hisashi ebbe da dire, poi con un ghigno divertito e soddisfatto sul volto gli indicò l'uscita:

Ho già provveduto a sbarazzarmi personalmente dei suoi superiori.. lui è solo un reietto di quel gruppo, nulla di cui preoccuparsi.. ma comunque sia, una volta che si iniziano le pulizie, tanto vale portarle a termine. Non dev'essere stato comunque facile per un chunin occuparsi di questo soggetto.. complimenti Hisashi.. per il suo avvenire.. non so se gli convenga la prigione o la morte, decidi tu cosa farne! Fatto sta che appena te ne sei sbarazzato hai l'obbligo di prenderti qualche giorni di fermo.. La tua espressione fa intendere tutto fuorché freschezza, Hisashi! E la prossima volta limitati a chiamarmi Kairi..

Precisò per l'ennesima volta, sorridendo di nuovo al proprio sottoposto e invitandolo cortesemente ad andarsene in modo da permettere a Kairi stesso di risolvere con Kugi.

Bene.. Esordì quando Hisashi si fu allontanato già di qualche metro.. Sarò spiccio. Sabaku No Keiichi nemmeno mezz'ora fa se ne è andato, lasciando a bocca asciutta Oto, l'Hokage e Kiri. La cosa mi infastidisce in una maniera tale che potrei esplodere da un momento all'altro, ma è anche vero che per voi questa è un'occasione d'oro da prendere al volo.. Certo, siete fin troppo deboli per pretendere di fare una sorta di colpo di stato a Kiri, ma potete iniziare a reinserirvi nella società, sondare un po' il terreno e via dicendo.. L'Hokage è l'unica che sa oltre a me della dipartita del Rosso, ma credo abbia già provveduto a mandare ad Oto un messo con le dovute informazioni.. Quindi non posso garantirvi che partirete con un certo vantaggio.. Se volete potete provare a tornare a Kiri, presentandovi con un visto della polizia di Suna.. altrimenti rimanere pure qua come avete fatto fino ad ora, in attesa di un'altra possibilità.. ma sappiate che non avrete mai il mio supporto militare per riconquistare la fiducia del vostro popolo, né oggi né mai.. Vedi tu che fare, esigo una risposta entro sessanta secondi.

GDROFF credo d'aver fatto abbastanza schifo per oggi :D GDRON
 
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Pà Giallorosso!
view post Posted on 6/1/2011, 17:43




I tre ninja di diverso rango si trovavano tutti vicini l'un l'altri e Kairi dopo aver ascoltato le domande del chunin e del genin rispose in ordine a queste.
Il genin di Kiri profugo dalla patria non porse attenzione al discorso rivolto al chunin di Suna, ma non appena venne il suo turno rizzò le orecchie e si concentrò su ogni singola parola che il Kage avrebbe pronunciato.
Parlò subito con schiettezza e rivelò al genin che Sabaku No Keiichi era dipartito abbandonando Kiri, l'Hokage e Oto, irritando il Kazekage, ma cosa più importante lasciando Kiri nelle mani di poche persone.
Le probabilità che l'Hokage avesse avvisato Oto di quest'evento erano alte, visto che quest'ultima aveva le mani sporche della stessa merda di Keiichi, ma tutto sommato era un'ottima occasione per tornare a casa.
Conlcuse chiedendo al giovane di rispondere in poco meno di sessanta secondi, ma non ne passarono più di cinque per sentire le parole
" Torniamo a Casa" uscire dalla bocca del Genin, che era più che certo che quella era la volontà degli Oni.
Si inchinò con riverenza al Kazekage, questi d'altronde li aveva ospitati e protetti, e subito scese le scale arrivando dietro al compagno di clan e di fuga, Ryushi. Con una pacca sulla spalla annunciò l'arrivo e si avvicinò poi al suo orecchio destro sussurrando poche parole che il Chunin avrebbe capito.


Al covo, si torna a casa...


Appena dette poi quelle parole fece per uscire dalla sala, passando però prima dal ninja con cui aveva parlato in precedenza. Gli si fermò affianco per pochi secondi e gli disse che si sarebbero rivisti in futuro, poi proseguì la marcia e uscì da quella sala, direzione covo degli Oni no Shuu.
 
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view post Posted on 7/1/2011, 16:04
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*Hisashi rimase fermo, tenendo stretto il corpo di Aito e ascoltando le parole del Kazekage. Sembrava che il ninja che si era dato tanta pena di portare al suo cospetto non fosse altro che un reietto dei ninja che avevano rubato il rotolo e che lo stesso Kairi aveva provveduto ad eliminare. Questo lo sollevò in parte, ma d'altro canto lo demoralizzò.
Se i colleghi di quell'uomo erano scomparsi, Hisashi non doveva preoccuparsi di una loro vendetta, ma il fatto che l'uomoc he aveva catturato non era di grande importanza lo faceva sentire inutile, o almeno, non indispensabile. Ascoltò l'intero discorso del Kazekage, ugualmente felice di aver soddisfatto le sue aspettative ed essendogli grato per avergli concesso dei giorni di riposo. Quando lo congedò, abbozzò un inchino.*

"Sarà fatto... Kaz-.. ehm Kairi-sama. Lo consegnerò alle guardie perchè lo rinchiudano..."
*Per quanto si sforzasse non riusciva a chiamare per nome il proprio superiore senza sentirsi a disagio, per di più in mezzo a tutta quella gente. Gli sembrava una mancanza di rispetto.
Prese nuovamente sulle spalle il corpo di Aito e si dileguò scendendo le scale che lo avevano portato in quel luogo.

Uscito dall'arena del torneo, si diresse immediatamente alle prigioni di Suna. Non aveva impedito ad Akineru di ucciderlo per poi giustiziarlo lui stesso. Raggiunte le prigioni, lo consegnò alle guardie e dopo di che lo liberò dalle sue catene d'acciaio, solo per farlo ammanettare dagli uomini addetti alla sicurezza di quel luogo.

Era finita. Finalmente poteva tornare a casa e riposare.*
 
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46 replies since 19/9/2010, 16:53   883 views
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