Missione 5B - Mostri, Demoni ed altri loschi individui., Zeshin Otoru, in singola.

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Torx
view post Posted on 8/10/2010, 09:33     +1   -1




I discorsi attorno al fuoco dei due pellegrini non furono di grossa utilità a Zeshin, ma dalle poche parole potè intuire che i due erano molto prudenti, anche a parlare di certi argomenti, ed inoltre non avevano dimenticato, pur portandolo con sè, l'obiettivo di Zeshin.
La notte scorreva placida e tranquilla e i due, seppur impegnati in attività diverse, non badavano troppo al ninja del suono credendolo ancora svenuto ed inerme.


(Bah, quello che ho sentito mi è bastato, sono troppo attenti per farsi sfuggire qualche informazione e continuando così non caverò un ragno dal buco... E' chiaro che prima di poter scappare o eliminarli devo capire chi o cosa sono realmente, altrimenti non avrò la minima possibilità... Tanto vale stare al gioco pe ora e seguirli, magari aiutandoli ci caverò fuori anche qualcosa di buono.)

CITAZIONE
...vado a controllare il nostro ospite. Poi penso che riuscirò a dormire, finalmente."

(Bene, direi che questo è il momento...)

Appena Haohiro si alzò dal suo scrano rudimentale Zeshin si levò in piedi all'interno della tenda e ne uscì leggermente barcollante a causa della ferita che ancora lo destabilizzava, ma abbastanza velocemente da trovarsi faccia a faccia con l'immenso figuro; lo guardò negli occhi è accennò un dialogo.

Ehi, grazie per la delicatezza del trasporto eh...

Non si curò troppo del più grosso dei due, tanto al massimo come risposta avrebbe dato un grugnito sommesso, e driblandolo arrivò in prossimità di Kayoja, si sedette alla sua sinistra godendo del piacevole tepore del fuoco e afferrò l'ultimo pezzo di carne rimasto, strappandone un primo boccone.
Masticò tranquillamente il bolo senza che nessuno dei tre dicesse una parola, lo shinobi del suono fisso ad osservare il fuoco e a rigirarsi tra le mani il robusto spiedo di legno; dopo pochi secondi ne strappò un altro morsoe, finito di masticare anche questo, porse lo spiedo a Kayoja.


Ne vuoi? Ho visto che non hai mangiato nulla... O almeno da quando io sono sveglio non ti ho visto toccare cibo... Mi perdonerai se mi sono autoinvitato per la cena ma mi hai sistemato per bene prima e ho bisogno di recuperare le forze se volete che vi sia di una qualche utilità.
Ad ogni modo, ho notato che le mie possibilità di scappare sono pressochè nulle quindi vi seguirò di buon grado, non dovete temere la mia fuga; tuttavia, come io vi seguirò senza lamentele, vorrei che voi foste sinceri cone me: qual'è la nostra missione? Uccidere il signorotto locale? Sbaragliare la sua potenza locale?
E poi, andando più sul personale... Tu sai COSA sono io, ma io ho avuto solo un assaggio di COSA tu sia... Ti scoccerebbe parlarmene...? Siete tutti così nella vostra terra?


Strappando un altro boccone e riporgendo lo spiedo a Kayoja attese paziente le risposte alle sue domande, se mai i due viandanti avessero concesso delle risposte...
 
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view post Posted on 13/10/2010, 22:10     +1   -1
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GDR OFF///Scusa del ritardo Torxo ma sono stato poco bene questi ultimi tre giorni.///GDR ON

*Haohiro ignorò l'incalzata, lasciando cadere il panno d'ingresso ed andandosi a coricare accanto al placido bovino. La schiena nuda non appariva molto diversa dal manto che era solita vestire, il vello scuro andava addirittura a fondersi con i ciuffi d'erba nel riverbero fosco della fiamma.
Kayoja stesso non si allarmò minimamente, anzi sollevò lo sguardo da terra per seguire spossato l'ostaggio sederglisi accanto. Zeshin scrutava invece la fiamma, cercando parole mentre la bocca assaporava famelica la carne rimasta. Non si seppe per un pezzo chi dei due dovesse prendere parola.
Toccò al chunin, ed il pellegrino ascoltò mangiucchiando a sua volta qualche galletta, tacito rifiuto all'invito del commensale. Le parole del ragazzo sortirono un effetto prevedibile; Kayoja abbassò lo sguardo impreziosito dalla luce per rispondere in un mesto ghigno.*


Kayoja:"Io... non so nulla. Sono stato sincero nella radura, io stesso non so più se la situazione attuale del mio paese è la stessa che ho lasciato mesi fa.
Quello che dici è possibile. È possibile che io abbia bisogno del tuo aiuto per vincere un signore, così come è possibile che la situazione si sia risolta o peggio sia degenerata..."


*Lasciò perdere ogni supposizione. Le gambe si flessero stanche per poi sollevare il torso eretto. Alla luce della sera, il duellante appariva esile ed ancor più longilineo. L'impalpabilità di uno spettro...*

Kayoja:"... per quanto riguarda il resto... lo scoprirai comunque, e parlartene qui è rischioso.
Buona notte, lascia pure acceso il fuoco."


*Concluse, inchinandosi brevemente e superando la mensa per raggiungere il buio opposto al compare. Non era ancora giunto il momento delle rivelazioni...*

GDR OFF///Stessa cosa. Decidi tu se chiudere questa parentesi e farmi proseguire con questo post oppure dare sfogo ai pensieri di Zeshin.///GDR ON
 
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Torx
view post Posted on 17/10/2010, 21:34     +1   -1




//Figurati, io sono appena uscito da una tonsillite XD//

Kayoja si congedò dal chunin con poche parole, ma nessuna che soddisfasse la sete di informazioni del giovane; ancora pochi bocconi a quell'abbondante pezzo di carne e nella sua robusta mano rimase solamente un osso che Zeshin lanciò all'interno della folta foresta.

(Sarebbe stato troppo facile riuscire a sapere tutto così; non c'è scelta dovrò seguirli e forse, stando con loro, riuscirò finalmente a scoprire qualcosa e tornare al mio villaggio tutto intero: ovviamente in qualche modo dovrò eliminarli, come mi è stato ordinato dal kokage...)

Il fuoco scoppiettava acnora caldo davanti ai suoi occhi, ed a giudicare dalla quantità di legna che mi era stata messa dentro le braci avrebbero continuato a riscaldare l'aere per tutta la notte.

(Beh, se non altro starò al caldo... Ugh.. La ferita deve ancora richiudersi... E' meglio starsene tranquilli per un po', se facessi qualcosa di avventato adesso ci rimetterei davvero la pelle...)

Non immaginando cosa potesse aspettarlo l'indomani, Zeshin si sdraiò sul largo tronco che i due utilizzavano come panca durante il pasto, lasciando che la schiena poggiasse sul duro legno e la ferita frontale rimanesse all'aria e venisse lentamente aiutata nella guarigione dal tepore dei tizzoni scoppiettanti.

(Non mi sono mai trovato in una situazione del genere... In balia dei miei rapitori, che però hanno bisogno del mio aiuto... Sembra assurdo... Vabbè inutile spaccarcisi sopra la testa...)

Gli ultimi pensieri avvolsero la testa del ragazzo, mentre i suoi occhi si socchiudevano e i suoi sensi venivano sopraffatti da Morfeo, che lo trascinava nel più profondo dei sonni.

//A te ^^//
 
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view post Posted on 20/10/2010, 19:05     +1   -1
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*Le pianure lasciarono il posto alle vallate, le vallate ai monti, i monti alle foreste.
In un serpeggiare di terra mista ad acqua, i quattro superarono l'accavallarsi del mondo mentre si aprivano la via a passo di bestia. Marciarono per un mese, non lesinando soste e rifornimenti man mano che passavano di paese in paese.
Sembrava che, nonostante l'entità del problema, i due viandanti non facessero della fretta un'arma. Anzi, erano spesso più inclini alla sosta che all'avanzata. Comportamento di parecchio fuori luogo quando si tratta di militari.
Zeshin li seguiva ormai conscio del proprio destino. Non poteva fuggire, né poteva avvertire il villaggio. Doveva semplicemente sperare di poter scoprire quanto più possibile circa i poteri dei due, quindi colpire al momento giusto e tornare vittorioso.
Il confine dell'Oni gli si aprì accompagnato da due antiche statue in basalto. Il chunin non seppe ben distinguerne la natura, ma poté comunque rimanere intimorito dalla stazza e dalla posa. Erano entrambi esseri antropomorfi, e le ombre cornute invadevano il sentiero battuto specchiandosi maestose nel sole calante.
Una ricordava forse un toro, l'altra un'ariete. Quando la carovana gli giunse a pochi metri, Haohiro sospirò più forte della propria bestia. Qualcosa l'aveva scosso...*


Kayoja:"Lo so, Hao-kun... da una vertigine anche a me. Dovremmo affrettarci."

*Anticipò il pellegrino dalla collottola di Hibarou, che tentò goffamente di volgere il capo lanoso verso l'origine della ventata.
L'omaccione si fece scuro in volto, ora inspirando e scuotendo quasi impercettibilmente la criniera.*


Haohiro:"Non è questo... non siamo più graditi qui. Lo sento..."

*Poi, di colpo, l'energumeno si flesse all'indietro rischiando di ribaltare la carovana. Il braccione rovinò a terra accompagnato dal corpo, e non appena il pugno toccò il suolo, un affilata serie di speroni rocciosi si sollevò per dilaniare un mazzo di cespugli.
Seguì un grido, quindi delle ombre fuggirono dal luogo trascinandosene dietro parecchie altre.
Kayoja portò mano alla spada, allarmato più che mai, e si spinse giù dal collo di Hibarou.
Tuttavia, una volta guadagnata la guardia, il suo sguardo si ammorbidì...*


Kayoja:"Scappano. Hao-kun, dobbiamo sbrigarci a raggiungere la...."

*Si interruppe mentre lo yak, guidato da una violenta virata di Haohiro, lo sbalzava fuori dalla portata mortale di un pugno nero.
Le statue avevano silenziosamente preso vita, constatarono tutti con timore. Hibarou solo pareva conservare la propria, placida condizione di bovino.
L'energumeno trasse a sé le redini, costringendo l'animale ad impennarsi per poi volgersi e portar fuori pericolo l'amico ora stretto nel morso.*


Haohiro:"Spostati, Oto-san!"

*Ruggì Haohiro prima di sfilare le gambe dai fianchi di Hibarou. Il peso ora portò il bue ad elevarsi su due piedi, del tutto vulnerabile ai colpi delle sculture in avvicinamento.
Volò un pugno, ma anche da appeso Kayoja riuscì con un fendente a modificarne la traiettoria. Non servì altro tempo. L'omaccione colpì il suolo con entrambi gli stivali; dai muscoli delle gambe si sollevò qualche spira elettrica rossastra, quindi la terra attorno ai due mostri si aprì come fauci.
Lo schianto fu impressionante, con dardi di pietra variopinta che volavano assieme al sabbione. Ma quando le fauci furono finalmente serrate, della minaccia non rimaneva davvero nulla.
Seguì un momento di allarmata riorganizzazione, quindi Kayoja prese parola.*


Kayoja:"Maledizione! Hao-kun, dobbiamo cercare riparo presso il maestro. È chiaro che la situazione è degenerata, avanzare verso la città non ha senso."

*Il bestione lo squadrò dagli occhietti porcini, quindi sputò in terra per liberarsi dalla polvere.*

Haohiro:"Non farti prendere dal panico, Kayoja-san. Anche se è chiaro che questi tizi non sono comuni briganti, non possiamo perdere tempo in deviazioni.
Una volta conferito con il nostro signore, ci metteremo in contatto con il maestro. Non ha senso andare a cercare sicurezza in un luogo che, se la città è caduta, di certo ormai è ridotto in polvere.
Non possono fermarci, perlomeno non senza una forza notevole. Dunque è necessario avanzare verso la città per verificare di persona."


*Il pellegrino pareva restio a calmarsi; qualcosa l'aveva turbato terribilmente, tanto che la seguente affermazione sembrò assolutamente priva di paradossi.
Si volse verso Zeshin, trapanandolo con gli occhi sfavillanti alla luce crepuscolare.*


Kayoja:"Tu che cosa proponi?"


GDR OFF///Alluuura, decidi un po' quello che ti gusta di più.
Dritti in città, con potenziali pericoli.
Passare per un luogo isolato, dove magari trovare riparo e pianificare.
Altro.///GDR ON
 
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Torx
view post Posted on 22/10/2010, 17:25     +1   -1




//Gran bel post :mki: //

(Uh fantastico, mi hanno portato proprio in un posticino tranquillo...)

Pensò Zeshin tra sè e sè osservando i resti della battaglia appena consumatasi ed ascoltando i discorsi dei due indigeni: nemmeno lora sapevano come raccapezzarsi di fronte a questo attacco che sicuramente non era nei loro piani.
Kayoja accennò ad un maestro, figura di cui prima non aveva mai accennato prima ma che pareva essere per lui, o meglio per loro, di somma importanza; il luogo in cui abitava sembrava essere al di fuori delle mura cittadine, distante dalla probabile bolgia scatenatasi nel centro, per cui poteva essere una buona base d'appoggio... Se fosse stata ancora in piedi.
Infatti Haohiro accennò al fatto che, se le cose erano veramente così degenerate nei sobborghi cittadini, di certo il rifugio del loro maestro sarebbe ormai ridotto in cenere, e quindi proponeva di caricare a testa bassa nelle vie della città, per riuscire a raggiungere il loro signore e capire veramente cosa era successo durante la loro assenza.
Il giovane shinobi del suono valutò velocemente le diverse alternative, ma dovette attenersi strettamente a quello che i suoi due compagni avevano detto, non conoscendo minimamente questo posto in cui era stato trascinato; si portò la mano al mento, gesto che lo aiutava a riflettere.


Dunque penso che Kayoja abbia ragione: se questo era il comitato di benvenuto non credo che addentrandoci in città troveremo una accoglienza migliore, anzi la sorveglianza potrebbe essere serrata e noi, essendo in un numero esiguo, potremmo anche soccombere prima di riuscire a raggiungere il vostro signore caricando sconsideratamente a testa bassa.
Penso che prima di tutto occorra sapere che cosa ci aspetta e cosa abbiamo di fronte, cosa che penso il vostro maestro possa sapere, siccome noto dallo sguardo e dalle parole di Kayoja che nutre grande fiducia in lui; non ci resta che sperare che la sua abitazione sia ancora tutta intera e le cose non siano andate come dice Haohiro...


Ora il chunin alzò lo sguardo, osservando le facce dei suoi due compagni di viaggio che come lui si interrogavano ancora sul da farsi.
 
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view post Posted on 23/10/2010, 19:00     +1   -1
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*Haohiro serrò la mascella, forse contrariato da quanto aveva sentito. Sbuffò dalle narici, quindi si volse a rassettare il bue mentre Kayoja sorrideva in un tenue inchino.*

Kayoja:"Ottima scelta, non te ne pentirai.
Mettiamoci immediatamente in marcia, potrebbero arrivarne altri."


*Rimontarono, quindi Hibarou riprese il goffo trotto. Volsero ad ovest, verso una linea di basse giogaie ammantate di verde. Le sovrastava un denso grumo di cumuli sanguigni, pioggia forse, o neve. Alle spalle dei tre il sole aveva visto abbastanza; non ne rimaneva che un accenno vermiglio vinto qua e la da balze e nuvole.
Scese la notte, ma non lo sbalzo di temperatura al quale il giovane del Suono era abituato. Dovevano trovarsi vicini al mare, dato che non vi erano brezze percepibili a mantenere quella risacca di tepore diurno.
Si fermarono due ore dopo, al limitare delle spesse radici. La foresta si stagliava come muro sul terreno brullo; nessun arbusto ad introdurla, nessun filo d'erba ad accarezzare i passi prima che questi si inerpicassero nel legno nodoso. Sembrava quasi che gli alberi vi fossero stati posti ad arte, anzi a difesa. Haohiro scese dalla groppa, corrugando la fronte invisibile sotto il crine.*


Haohiro:"Hibarou non può procedere per di qui... dobbiamo trovare un'altro ingresso. Temo però che non vi sia tempo, e io non posso abbandonare un fratello."

*Commentò, a ragione e senza remore. Non potevano lasciare da sola la bestia: non avrebbero potuto trasportare le vettovaglie senza ingoffirsi ed il pericolo era vicino ora come mai.
Urgeva una decisione. Kayoja prese parola, lanciando uno sguardo rassegnato al cielo cieco.*


Kayoja:"Maledizione... un imprevisto dopo l'altro. E va bene, dobbiamo dividerci. Hao-kun, cercherai riparo sul limitare della foresta ed aspetterai di vederci tornare.
L'eremo del maestro dista tre settimane da qui, ma utilizzando i Sentieri potremmo farcela in poche ore. Credi di poter resistere?"


*L'omaccione rombò di un ghigno sommesso, sovrastando i tuoni che oramai li circondavano.*

Haohiro:Prendi con te il ragazzo, quindi sai già bene che corri un rischio molto maggiore del mio, Kayoja-san.
Io posso resistere, anche con la pioggia ad indebolirmi. Tu invece potresti non tornare mai... i Sentieri poi... Se il maestro è caduto, allora lo sono anche i suoi guardiani. In più, una volta arrivato all'eremo, potresti trovarti davanti una guarnigione di stanza apposta per tipi come te.
Direi proprio che a sopravvivere devi essere tu, non io. Se raggiungete un sentiero e lo trovate inattivo... o peggio, tornate indietro. Non aspetterò più di due giorni."


*Sentenziò prima di spronare il bovino, che poco incline si inerpicò per le prime, ampie fronde pluviali.
Si lasciarono mentre il temporale iniziava ad incalzare. Dapprima un'invisibile pioggia estiva, quindi goccioloni man mano ingrossati dalle foglie ampie. Il pellegrino si inchinò senza una parola, lo stesso fece Haohiro con il capo. Zeshin fece per seguire il ragazzo, quando sentì la voce dell'energumeno ridondare attraverso i tronchi contorti...*


Haohiro:"... avrai la tua occasione, Oto-san. Ma sarà un momento fugace, sfruttarlo o meno dipenderà dall'importanza che dai a te stesso."

*Gutturale, più del normale. Forse accompagnata dal lucore tonante, forse distorta dal vento.
Haohiro sparì nel buio del folto.*


GDR OFF///Sempre pm se vuoi che continui, altrimenti puoi postare fin qui le tue riflessioni/commenti.///GDR ON
 
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Torx
view post Posted on 2/11/2010, 22:49     +1   -1




CITAZIONE
... avrai la tua occasione, Oto-san. Ma sarà un momento fugace, sfruttarlo o meno dipenderà dall'importanza che dai a te stesso.

Parole intricate e dal significato criptico e poco chiaro, pronunciate da Haohiro voltandosi nella direzione opposta a quella dei due viandanti, che però colpirono Zeshin che fino a quel momento non avrebbe mai pensato che certe affermazioni e toni potessero essere utilizzati dall'uomo che pareva essere più vicino alle bestie che non agli uomini comuni; Kajoya incurante stava già procedendo per la sua strada, avevano solamente due giorni prima che l'uomo ed il suo destriero se ne andassero, mentre Zeshin si fermò qualche istante sul posto rifletendo alle parole che gli erano state rivolte.

(L'importanza che do a me stesso? Parlerà di autostima, credere in sè stessi, o cos'altro...? Forse è semplicemente un invito a non lasciarsi sfuggire le occasioni, roba del tipo i treni non ripassano blablabla...
Non lo so.
L'importante adesso è sopravvivere, entrambi sono preoccupati da quello che potremmo trovare avanti, quindi devo seguire Kayoja e stare in campana; quando tornerò gli chiederò che diavolo volesse dire quella frase....)

Dopotutto Zeshin era soddisfatto della scelta del viandante, non avrebbe sicuramente gradito rimaenre giorni sotto la pioggia battente in compagnia di uno yak e per giunta con il rischio che i due non tornassero e lui si trovasse disperso tra quegli impervi luoghi, in cui nemmeno lui sapeva come era arrivato.

Oto-san... Peccato non potere rivelare il mio vero nome, sembra quasi maleducato...

Un sorriso sommesso apparì sul suo volto; era evidente che almeno per un attimo aveva bisogno anche lui di distendere i nervi.
Tuttavia non c'era tempo per questo, per cui anche lui si mise in marcia seguendo fedelmente Kayoja, che apriva la strada lungo il sentiero che si inoltrava nella landa sconosciuta.


//Perdona l'enorme ritardo ed il post non proprio brillante, ma ti dovevo un post da una settimana ed i giacobini se ne sono andati stamattina -.-" Mortacci loro... //
 
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view post Posted on 8/11/2010, 16:30     +1   -1
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GDR OFF///Mi scuso anche io, internet ha deciso di saltellare su una gamba sola(ps, spero che questo post giunga a destinazione)///GDR ON

*Una selva umida, ancor più umida se l'acqua ci si metteva di punta. Le radici avvezze alla fanga si inerpicavano in mille ghirigori, costringendo gli shinobi ad una scalata impervia. Pozze d'acqua ovunque laddove le fronde erano costrette a piegarsi.
I passi sprofondavano tra legno e legno, lasciandosi alle spalle metri affaticati e silenziosi. Kayoja apriva, Zeshin chiudeva. Il pellegrino si dimostrava una guida assai dotta, nonostante fatica e lordura: la sua conoscenza della foresta era assoluta. La pioggia non poteva nascondergli particolari, indicazioni e ricordi. Procedevano, tutto considerato, di buon passo.*


Kayoja:"Ci siamo quasi... dovrebbe essere dietro quell'albero morto..."

*Disse tendendo una mano al compagno, l'arrampicata si faceva ardua. Le radici salivano trasformandosi in fronde rampicanti laddove la terra diveniva roccia; erano alle pendici di un primo crinale, e l'umido rendeva impossibile distinguere il verde marcio da quello resistente.
Il pellegrino recise una spira abbastanza plastica da lasciarsi legare in vita, e salirono, sperando che il rampicante potesse evitargli cadute spiacevoli.
La destinazione faceva capolino dal ciglio del crepaccio, la chioma fossile ed il tronco roccioso immune alle infiltrazioni.
Non era l'unico. Quando furono finalmente in cima, si parò ai due una visione completamente opposta rispetto a quella cui avevano fatto l'abitudine. Gli alberi erano morti da generazioni, in quel luogo; nessuna foglia, nessuna radice. Il vento giungeva nudo, furente e privo di carezze, così come la pioggia. Kayoja lasciò che il cappello scivolasse dietro il collo, trattenuto da una cordicella in caucciù.*


Kayoja:"Dannazione... Haohiro aveva ragione."

"Si chinò, passando due dita sulle incisioni invisibili a chi non ne conoscesse l'ubicazione. In volto un'espressione preoccupata... si alzò di colpo."

Kayoja:"Aspetta qui, non c'è ragione di rischiare in due.."

*Avanzò verso il centro, superando non senza difficoltà i mille ruderi incrinati dal vento. Una tempesta di frammenti flagellava il corpo senza remore, pallida, quasi trasparente.
Giunto all'eventuale destinazione, Kayoja portò le mani al petto. Mormorò qualcosa al grido isterico del ciclone... non accadde nulla.
Poi, con forza, l'intemperia si incanalò nelle canne cave degli alberi. Vi riverberò assieme all'acqua accumulatasi, ed esplose.
Seguì un turbinare di lame fossili, il pellegrino invisibile nel ciclone. Zeshin era al sicuro, invece, giacché il vento era guidato da una mano invisibile, ed anziché sciamare per squassare i dintorni si stringeva attorno al centro.*


GDR OFF///A te. Decidi cosa fare. Puoi lasciare li Kayoja, sperando che finisca in polvere, oppure salvarlo per attendere occasioni più propizie. Pensa bene alla scelta.///GDR ON
 
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Torx
view post Posted on 12/11/2010, 17:48     +1   -1




Nonostante Zeshin fosse allenato a sufficenza, il viaggio verso l'eremo del maestro, così venerato da Kajoya, era faticosa ed impervia: il terreno non forniva un solido appoggio per i pesanti passi dei due viandanti, resi affannosi dalla pesante pioggia battente, ed il paesaggio non era certo di quelli che rallegrano il cuore: infatti dalle verdi fronde della fitta foresta si passò di netto ad una landa desolata, senza un filo d'erba che fosse riuscito a nascere su quelle terre o albero che abbia resistito su quelle rocce.
Kayoja si inoltrò in questa landa maledicendo il suo compagno, che ora li attendeva insieme al fidato yak, per la premonizione delle sue parole: infatti nulla di simile ad una magione poteva essere scorta di lì a breve, anche se a dire il vero Zeshin non aveva nemmeno idea di cosa si dovesse trovare in quel luogo; con la fradicia mano il viandante tastò delle incisioni sulla nuda pietra ed intimò al giovane di aspettarlo, dal momento che le cose potevano farsi ben più pericolose di quello che non avessero affrontato fino ad ora.
Kayoja si slacciò la corda che li teneva legati, come due esperti scalatori, e si inoltrò in quei luoghi che a prima vista sembrava conoscere come le sue tasche, anche se non erano visibili netti punti di orientamento su cui basare i propri movimenti; ad un tratto si fermò mormorando sommessamente alcune parole.


(Ma che diavolo fa? Mi ha lasciato fermo qui perchè non udissi la litania che sta declamando?)

D'un trattro i pensieri del giovane vennero bruscamente interrotti da un fragoroso rumore: un'esplosione provenne dalle cavità vegetali che li circondavano, ed un insieme di acuminate lame di pietra si mischiò alle minuscole ma innumerevoli gocce di pioggia che ancora batteva il terreno, e con eso i due compagni.
Le rudimentali armi si concentrarono attorno al pellegrino, circondandolo in una morsa senza via di fuga.


Kajoya!

Urlò il giovane.

(Maledizione no, non adesso! Se lui ci lascai la pelle qui io sono finito! Non so dove siamo, non so come tornare indietro, non so cosa troverò andando avanti, non so nemmeno come arrivare alla città, l'ultimo posto in cui vorrei ritrovarmi da solo! Ho ancora bisogno di lui, non posso lasciare che finisca i suoi giorni in un postaccio come questo! Inoltre Haohiro non me lo perdonerebbe, saprebbe che mi sarei fatto da parte come un vigliacco se mi vedesse mai tornare da solo, ammesso che mi ricordi la strada, e vorrebbe il mio sangue per vendicare il suo amico.
Devo salvarlo!)

Senza remore Zeshin estrasse la sua lama, caratteristica degli anbu inseguitori, e si gettò in aiuto del suo compagno.

Via di lì, muoviti!

Intimoò a Kajoya, senza ricevere alcuna risposta.
 
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view post Posted on 14/11/2010, 14:22     +1   -1
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*Impetuoso, Zeshin penetrò la barricata ventosa proiettando il corpo verso l'avventato compare. Aveva preso una saggia decisione; approfittare il quel dato momento della debolezza di Kayoja gli sarebbe potuto costare la vita.
Invece, il chunin l'avrebbe tratto in salvo, spingendone la figura fuori dalla portata del turbine. Peccato che il pellegrino non si trovasse in linea con il bolide umano, anzi, che non si trovasse proprio. Il giovane del Loto finì in balia del pietrisco ora quasi nebulizzato, e lo percepì aprirsi la strada attraverso pelle e palpebre.*


(Vta: - 25)(Accecamento di 5° grado: - 8 a frz e def)

*Buio, si sentì in balia della corrente. Il proprio corpo volteggiare preda dei flutti aerei, nessun peso apparente e la paura di venir schiantati.
Lo schianto avvenne, ma fu una liberazione. Zeshin incontrò l'amata terra a pancia in sotto, senza la possibilità di riparare il viso dall'impatto. Il vento si era placato, e al suo posto era tornata a scrosciare la pioggia.
Vi era qualcosa di diverso però. Forse vessato dal vento, Zeshin si accorse di provare un freddo molto più pungente. L'umidità si batteva ora contro un clima secco, quasi montano, e l'acqua non riusciva più ad imporsi come agente sovrano. Sentì una mano voltarlo, un rivolo d'acqua pulirgli gli occhi alla meglio.*


Kayoja:"Non è stata poi tanto terribile... perlomeno siamo passati."

*Kayoja, e stava bene, meglio di lui sicuramente. Il pellegrino sostenne la schiena dello shinobi, aiutandolo a sedersi mentre una mano portava l'acqua alla bocca.
Aveva appena attraversato palude e deserto, bere fu un privilegio ed una benedizione.*


Kayoja:"Questi portali sono stati creati dal maestro, ma non so dire con esattezza se ciò che si è verificato fosse regolare o meno. È possibile che si trattasse di una forma di difesa, di una trappola per incursori del villaggio magari... oppure davvero Hao-kun ha ragione, e non c'è controllo.
L'importante è che siamo passati... avanti, in piedi."


*Haohiro... Haohiro aveva previsto quel momento? Si riferiva a quel momento? Eppure Kayoja non aveva rischiato la vita...
Proseguirono per quello che al piede pareva un pavé di ciottoli, forse nascosto dal sottobosco. Zeshin tentò mano mano di ripristinare la vista, ma era ancora presto, gli occhi andavano a fuoco.
Continuò così per diversi metri, ancora in salita. Lo sguardo sfocato permetteva al ragazzo di cogliere i dettagli dell'ambiente; vi erano sicuramente meno piante, le più voluminose si erano piegate al gelo, terminando la loro avanzata a valle mentre più forti rampicanti stritolavano la roccia. Quindi pendìì, cunette, dossi ed avvallamenti. Erano davvero alle pendici dei monti, e man mano che il tempo si accavallava cresceva anche il gelo, il chunin non seppe dire se per altitudine o dipartita del sole.*


Kayoja:"Dovremmo esserci. Speriamo bene.."

*Augurò ad entrambi il giovane spadaccino, prima di dirigere Zeshin verso uno sperone limitrofo ed avvicinarsi al Sentiero.*

Kayoja:"Giungo pellegrino ed allievo al cospetto del Domatore della Montagna, che il sentiero mi conceda via sicura tra oscurità e demoni."

*Non accadde nulla, nulla per diversi secondi. Allarmato e deluso al tempo stesso, Kayoja evitò di muversi; i sensi in guardia esattamente come quelli del giovane Loto qualche metro addietro.
Ci fu un movimento, ma fu più luce che suono, fu dunque il pellegrino ad estrarre la spada. Non vi fu attacco, solo parole.*


"Sesso debole e virtuoso, gravoso mi è l'incedere, agognata sempre la metà. Sai dirmi dove risiedo?"



*Uno spiritello grassoccio, fatto di fanghiglia, emerse da una pozza vicina. Aveva un cuore di lumi, ma la frequenza era intermittente, quasi difettata.*

Kayoja:"Merda... sono sempre stato scadente negli indovinelli.. qualche idea?"
 
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Torx
view post Posted on 22/11/2010, 23:26     +1   -1




[Vta: 101-25=76]
[Frz: 233-8=225]
[Def: 176-8=168]

Penetrando a tutte velocità nel turbine di lame lo shinobi del suono rimase impietrito nel non vedere più il suo compagno, e lo sconcerto gli fece abbassare la guardia permettendo al vortice di sovrastarlo ed ottenebrargli i sensi.
Il suo corpo, inerme, venne sballottato in tutte le direzioni, per poi sentire la nuda terra comprimergli la cassa toracica, in un urto tanto forte quanto inaspettato; le percezioni del ninja erano ancora confuse quando Kayoja, inaspettatamente, apparve e lo raddrizzò a sedere sul terreno, tentando di svegliare la sua mente: nemmeno lui si sapeva spiegare cosa fosse successo, fatto sta che erano passati attraverso una specie di portale, che li aveva portati in un luogo diverso da quello in cui si trovavano prima.
Il pellegrino condusse Zeshin, che aveva ancora la vista offuscata, lungo i sentieri della montagna: non c'era tempo da perdere e sicuramente i due non avevano la possibilità di aspettare che lo shinobi fosse in piene forze, così si assunse Kayoja la responsabilità di guidare il giovane; arrivati ad un punto ben preciso il chunin aspettò in un punto, al sicuro, mentre il pellegrino si avvicinò ancora di più alle pendici dei monti, proferendo parole che però il giovane non seppe interpretare esattamente, tuttavia sembrava che il suo compagno attendesse una risposta: Zeshin tese allora l'orecchio per tentare di seguire quello che succedeva...


(Ma cosa sta cercando di fare...? Finiremo forse come poco fa?)

D'un tratto, da un lato, un'entità che Zeshin non seppe distinguere bene, probabilmente un fuoco fatuo siccome riusciva scorgere solamente luce, proferì alcune parole:

CITAZIONE
"Sesso debole e virtuoso, gravoso mi è l'incedere, agognata sempre la metà. Sai dirmi dove risiedo?"

Kayoja si voltò verso il giovane, imprecando e chiedendo aiuto.

(Eh si, come se per me fosse facile... Sono ancora rintronato dal volo di prima... Cmq proviamo a pensarci un po'... Forse si riferisce ad un essere femminile... Forse incinta, o che trasporta un qualche tipo di peso... La metà? Che metà? Che parli di un uomo...? Forse un figlio..? Dio, potrebbe essere qualsiasi cosa...)

Maledizione Kayoja mi dispiace, ma è un indovinello troppo generico, non so davvero da che parte cominciare... Perdonami...

//Come da post mi dispiace ma in una settimana non sono riuscito a cavare un ragno dal buco.. Non riesco a trovare un punto di riferimento, qualcosa che mi possa indirizzare... Penso si possa trattare di innumerevoli cose diverse, ma nessuna di queste mi sembra si adatti meglio di un'altra...//
 
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view post Posted on 25/11/2010, 19:34     +1   -1
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GDR OFF///Ammetto che era parecchio difficile, anche con il suggerimento "si tratta di un essere vivente".///GDR ON

*Il pellegrino condivise uno sguardo altrettanto spaesato. Non si aspettava quella apparizione, né tantomeno poteva credere alle proprie orecchie. Un guardiano del Sentiero che faceva indovinelli... qualcosa decisamente era fuori posto.
Aguzzò la vista, temporeggiando dietro mugugni ed affermazioni tronche. Osservò il pulsare all'interno della creatura, la sua intermittenza. Lì doveva risiedere il difetto.*


Kayoja:"Ho paura che gli sia accaduto qualcosa... dubito che possa essere stato il caso, comunque. Qualcuno l'ha manomesso di certo... solo che.. manomesso per fare indovinelli?"

*Sussurrò al compare spossato prima di rivolgersi ancora allo spirito. Furono parole calme, pronunciate con estrema sicurezza nonostante fossero quanto di meglio avesse arrangiato in minuti di riflessione.*

Kayoja:"È l'uomo. Sesso debole e virtuoso, uomo e donna, gravoso gli è l'incedere degli anni ed agognata sempre la metà, ovvero il compagno da conquistare... risiede... nel mondo?"

*Tra domanda ed affermazione. Lo spiritello sbuffò, starnutendo involontariamente uno schizzo di fango fino ai piedi del pellegrino. Dibatté le gambine grassocce prima di muovere con forza a destra e a manca il volto pingue. Kayoja sospirò, risposta errata...*

"Nyah! È la chioccia, la chioccia! Sesso debole e virtuoso, poiché di ermafrodita si tratta, gravoso gli è l'incedere perché lenta ed agognata sempre la metà, poiché deve curarsi della propria, pesantissima ma fondamentale casa, dove fra l'altro risiede.
Bah!"



*Concluse in un crescendo d'acutezza prima di ribaltarsi nuovamente dentro la pozza. I due attesero concitati istanti, convinti di poter subire un attacco da un momento all'altro.
Non avvenne, ed il pellegrino tirò un sospiro di sollievo nell'avvicinarsi al Sentiero. Un grande portale, spesso diversi metri. L' ampio raggio cesellato terminava in una serie di minuziose scanalature levigate dal tempo, ora preda del muschio.*


Kayoja:"Benone... giungo pellegrino ed allievo al cospetto del Domatore della Montagna, che il sentiero mi conceda via sicura tra oscurità e demoni."


"PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR"



*Una pioggia di fanghiglia investì il volto di Kayoja, che rimase mestamente impassibile. Lo spirito era sbucato da sopra il portale, esibendosi in una lunga e lorda pernacchia prima di sparire nuovamente alle spalle della pietra.
Il giovane spadaccino fece per estrarre la lama, ma una tremenda vibrazione gli fermò la mano...*


Kayoja:"Cos'è stato?!"

*Improvvisamente, la base del portale incassata nel pavé sconnesso prese a gorgogliare. Il pellegrino saltò indietro un secondo prima di essere investito dalla melma strabordante.
Il monolito si sollevo sopra la corrente, che iniziò a prendere forma guidata da un' invisibile essenza ombrosa all'interno. Un corpo oblungo, due antennine, un guscio di pietra. Avevano davanti una chioccia gigante, e non pareva nemmeno troppo aggressiva.
Lo spiritello emerse dal capo della creatura, a braccia conserte e ghignante dietro il pulsare candido degli occhi.*


Kayoja:"Ha evocato un demone... uno spirito guardiano che evoca un demone. Il Maestro è caduto decisamente in mani nemiche, perlomeno ora ne siamo certi."

SPOILER (click to view)
Chioccia schiacciasassi

“Un antico monumento, rianimato dal cuore pulsante di un demone.”

Frz: 264
Def:600
Dem:120 (Legame demoniaco; a differenza del chakra cresce man mano che vengono utilizzate le tecniche del demone, conferendo ad ogni effetto un bonus di /10. Tuttavia, alla fine di ogni turno, il demone paga in vita un equivalente /20 per manifestarsi in questa dimensione)
Vta: 198
Int:275
Res:600
Vel:32

Tecniche

<tecnica ravvicinata>-Tritolo tritante- (Dem:25) “???”

<tecnica>-Globo inglobante- (Dem:35) “???”

<tecnica a lungo raggio>-Muco mucoso- (Dem:10) “???”

<tenshijutsu a lungo raggio(Fuoco+acqua) >-Acido… acido- (Dem:30) “La Chioccia apre alcuni dei fori presenti sul carapace monumentale, sturandoli da anni di fango e polvere nello sparare una bordata di sfere acide verso un unico obiettivo. Da un bonus di +80 a Int ed infligge Bruciatura.”

<tecnica ravvicinata>-Adduzione… adduzionante?- (Dem: 50) “???”


"Vai, acidificali!"



*Comandò l'entità fangosa, e subito, con il dovuto tempo, la chioccia si mise in linea con Kayoja. Fremette un istante, quindi vomitò dal guscio quattro proiettili verdastri. Lo sfrigolare non lasciava presagire nulla di buono.*

<tenshijutsu a lungo raggio(Fuoco+acqua) >-Acido… acido- (Dem:30) “La Chioccia apre alcuni dei fori presenti sul carapace monumentale, sturandoli da anni di fango e polvere nello sparare una bordata di sfere acide verso un unico obiettivo. Da un bonus di +80 a Int ed infligge Bruciatura.”
(Dem:120+30=150)(Int:275+80+15=370)(Vta:198-7.5=190.5)



GDR OFF///Bon, la scheda di Kayoja la hai. Sappi che non è un ninja, quindi non conosce ninjutsu di alcun tipo.///GDR ON
 
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Torx
view post Posted on 28/11/2010, 14:35     +1   -1




//Non ci sarei arrivato nemmeno tra qualche era geologica o_O//

Kajoya, osservando lo strano omuncolo, tentò di capire cosa in lui non andasse: a prima vista pareva strano, ed anche il fatto che apparisse per porre assurdi indovinelli a chi tentava di accedere al sentiero non faceva altro che far aumentare i dubbi dei due, soprattutto del pellegrino che già aveva visitato e conosceva a menadito quei luoghi ed i suoi abitanti.
Estrinsecò i suoi interrogativi a Zeshin, parlando della manomissione della figura che gli si parava davanti, conclusione dedotta dall'intermittenza della sua luce, ma si chiedeva quale fosse il motivo del'indovinello.


Kajoya, non so cosa dire per poterti aiutare...

Disse in direzione delle due figura ancora annebbiate che scorgeva davanti a se.

... Ad ogni modo sta attento, se quel che dici è vero, e questo luogo potrebbe esser stato preso dai tuoi nemici, tutto ciò farebbe pensare senza ombra di dubbio ad una trappola...

Parole ovvie e probabilmente senza alcuna presa sul viandante, che già aveva capito cosa gli si parasse davanti.
Tuttavia, con voce calma, provò a dire la prima risposta che gli veniva in mente, provando a giustificarla nel migliore dei modi, ma risultando palesemnte fuori strada e poco convinto anch'egli di quel che diceva.
Zeshin non riusciva a capire cosa succedesse, ma parole intrise di stizza e ira provennero dalla bocca dello spiritello, che scomparve subito dopo; senzo ombra di dubbio la risposta di Kajoya non era stata delle migliori...
Ad ogni modo, dopo alcuni istanti, davanti a loro si parò un ampio portale di pietra, che Zeshin intravide solamente come una grossa forma scura.


(E quello cosa diavolo...)

Il suo compagno recitò una specie di formula di benvenuto, che non funzionò granchè: il ninja del loto udì solo una forte pernacchia ed una tremenda vibrazione, che lo indusse ad assumere un atteggimento guardingo; tentò come meglio riusciva di alzarsi in piedi e celare la sua presenza dietro uno spuntone di roccia poco distante, da cui poteva vedere, o meglio tentare di comprendere, la situazione.
Una gigantesca ombra apparve dal terreno, spruzzando schizzi di melma tutt'intorno, per cui Zeshin si celò dietro il suo nascondiglio finchè la figura non fu completamente emersa: quando tornò a riportare i suoi stanchi occhi sulla scena, l'ombra emersa pareva avere i contorni di una gigantesca.... chioccia??


(Una chioccia?? Ma che cosa c'entra un animale del genere... Qui poi... Sarà alto una ventina di metri... E poi con quel guscio come diavolo farà a muover... Ma certo! Lenta, pesante, la sua metà... Possibile fosse questa la soluzione? E' talmente assurdo che potrebbe essere vero...)

CITAZIONE
"Ha evocato un demone... uno spirito guardiano che evoca un demone. Il Maestro è caduto decisamente in mani nemiche, perlomeno ora ne siamo certi."

(Un demone? Quella lumaca troppo cresciuta è un demone? Devo trovare il modo di aiutarlo... Come?)

Non vi fu tempo per pensare.
Ad un comando del guardiano la lumaca espulse dal suo corpo quatro proiettili flaccidi e melmosi, che sicuramente dovevano essere più pericolosi di quello che sembravano; ZEshin si accorse in ritardo di quello che stava accadendo, poichè sia l'attacco che le scene di movimento che lo seguirono erano troppo confuse per i suoi stanchi occhi.



CITAZIONE
Atk: 370
<attivazione> 3a Forma: Rikuarou (Stm -3 a turno) "Posa difensiva che consente rapide scartate per portarsi in sicurezza. La spada viene riposta nel fodero, conferendo un bonus di +30 def/res ad utilizzo anziché frz. Conferisce un bonus a Vel di Int/8 a turno. Quando questa Forma viene abbandonata, il bonus cumulativo si annulla."

[Vel: 214+22.7+75+42.4+42.8=396.9 Eluso completamente]
[Stm: 216-9=207]

Kajoya, grazie alla sua proverbiale velocità, dimostrata nel precedente scontro col giovane del loto, rinfoderò la spada ed avitò uno dopo l'altro i 4 colpi del suo avversario; l'ultimo salto lo portò molto più vicino di quanto non fosse prima all'invertebrato, così da permettergli di estrarre la spada e partire finalmente all'attacco.

CITAZIONE
<attivazione> 2a Forma: Jizuma (Stm -3 a turno) "Posa d'attacco che fa dell'acrobazia il suo punto di forza. Kayoja si muove come ignorando le leggi della fisica, impugnando la spada a due mani e balzando sopra e ai lati dell'avversario per non lasciargli alcuna via di scampo. Infligge all'avversario un malus alla Vel di Int/8 a turno. Quando questa Forma viene abbandonata, il malus cumulativo si annulla."


<tecnica> Ruotata in Jizuma (Stm -6)(Eseguibile soltanto in Forma Jizuma) "Non appena il nemico cessa i propri tentativi di disimpegnarsi, Kayoja si avvita in aria con un atletico colpo di reni. Segue un ampio fendente verticale che taglia per lungo l'avversario. Questa tecnica può essere soltanto elusa e conferisce un bonus a Frz di 75."

[Frz: 200+30+75+41=346]
[Stm: 207-9=198]
[Malus Vel: 22.75]

Brandendo la spada a due mani KAjoya volteggiò nell'aria lanciandosi contro il demone.
 
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view post Posted on 1/12/2010, 22:48     +1   -1
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GDR OFF///Ottimo///GDR ON

*Lo spiritello si vide arrivare in pieno il colpo, alzando le mani all'ultimo per arrestare con forza nulla l'impatto della lama, che lo segò in due per lungo. Schizzi di fango ovunque...*

"Gnaghralgbr!"



*Fu il grugnito scomposto dell'essere. Il lungo solco abbandonato dalla spada si riamalgamò in pochi istanti, seguito dalla discesa fluida del grassoccio fino in terra.
Un attimo dopo, il demone si disgregò per tornare dove era giunto. La grossa lastra di pietra si riassestò nuovamente sul terriccio, scavando nei primi strati di fanghiglia e muco. Dapprima guardingo, il pellegrino rinfoderò la spada per riestrarla un secondo più tardi. Vicino al ciglio aguzzo il volto dello spiritello, ora steso e ben mimetizzato tra la fanghiglia.*


Kayoja:"Molto bene... ora sta buono qui e lasciaci passare."

*Comandò con un mezzo sorriso stampato in volto. Girati i tacchi, si voltò per avvicinarsi al Sentiero e ripetere la formula. Questa volta la lastra circolare tribolò, sprofondando di schiena per rovinare al suolo. Per un momento, Kayoja temette di averla fatta grossa, ma subito si accorse di come il tonfo di pietra avesse lasciato, al posto di un cratere, una piccola polla limpida tra muschi ed altro paludame.
Sorrise, invitando il compagno ad avvicinarsi.*


Kayoja:"Ci siamo, Oto-san. Questo Sentiero ci poterà vicini all'obiettivo. Prendi un bel respiro."

*E saltò, trattenendosi il naso con la mano libera dall'arma. La figura scomparve esile in meno di un secondo. Era ben più che una mera pozzanghera.*

-----------------------------------------------

???:"... e con ciò? Kamadari-sama può offrirci molto più di quanto il Maestro ed il Daimyo non abbiano mai fatto, Haohiro. Per quanto mi riguarda, sono stanca di fare il gioco di altri. È ora di pensare a noi stessi."

*La voce di una donna, anzi, di una ragazzina. I capelli castani raccolti in una lunga coda interrotta più volte da altri nodi, gli occhi di un verde estremamente scuro. Il torso era nudo, la pelle fermata al basso ventre da una coppia di cinte strette attorno ad un panno che pareva cucito alla meglio da due diversi abiti, uno smeraldo e l'altro cremisi; il seno, poi, pur tentando di annunciarsi, non riusciva a prevalere sulla muscolatura, insolitamente sviluppata per appartenere ad una ragazza. Così le gambe e perfino la voce, che osservato il fisico mascolino, tornava dura e profonda.
Alle sue spalle un contingente di soldati ornati alla stessa foggia del drappo, ricami dorati attorno agli schinieri e ai guanti. In mano delle lance.
Tuttavia, al confronto con Haohiro non potevano che svanire. Complice l'ombra dell'omaccione.*


Haohiro:"Non ha importanza Hosuke-chan. Fino al ritorno di Kayoja-san non prenderò decisioni, non ho intenzione di fare qualcosa che non si aspetti... a differenza di voi a quanto pare."

*Fu la risposta dell'uomo, che non pareva per nulla intimorito dalla presenza dei militi.
Un nome maschile per la giovane, eppure era chiaro che di donna si trattava. Lei sbuffò spazientita, colpendosi la fronte con la mano aperta ed imprecando poi ad alta voce. Mosse qualche passo verso il gigante, che minacciò di fare lo stesso arrestando immediatamente la marcia. Era temuto, nonostante il tono che gli veniva rivolto.*


Hosuke:"Beh, dimmi almeno dov'è andato quell'altro! È dal Maestro, vero? Non lo troverà. L'abbiamo scortato in città un mese fa."

Haohiro:"Lo immaginavo. In ogni caso non ti consentirò di andare a fermarlo, è necessario che comprenda il suo errore appieno."

*Di nuovo un ragionamento spiazzante. La ragazza sospirò pesantemente, volgendosi appena verso il contingente, che avanzò minaccioso fino ad affiancarla... scese un gelo glaciale.*

Hosuke:"Di nuovo con parole senza senso... ma sono stanca, e questa volta non ti permetterò di osteggiarmi, Haohiro. Immobilizzatelo."

*Scattarono, in dieci contro uno. Nove, perché ben prima di poter muovere un passo la più esterna verso destra finì divorata da un paio di fauci telluriche. Di seguito si aprirono molte altre voragini dentate, trappole più o meno efficaci nell'impedire l'avanzata degli uomini. Tuttavia dovevano essere soldati appositamente addestrati, perché gli riusciva insolitamente facile sfuggire alla stretta della terra. Inoltre, l'umido aiutava ben poco; il terriccio si faceva pesante, lasso ed incapace di opporre una vera resistenza. La guardia si liberò non senza qualche difficoltà. Erano di nuovo dieci contro uno.*

Haohiro -5

GDR OFF///Posta se vuoi, oppure mp se preferisci che continui la prima parte del post. In ogni caso, la pozzanghera ti libera di un grado di ferita, dunque scendi di debilitazione al massimo del 6°.///GDR ON
 
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Torx
view post Posted on 4/12/2010, 18:59     +1   -1




Un secco colpo di lama ed lo spiritello si disgregò, portando con sè il demone appena evocato: il fango che componeva lo spirito schizzo ovunque sulla nuda roccia, macchiando muschi e pareti rocciose intorno; Kayoja atterrò leggiadro sulle sue game osservando la lastra di pietra che scavava il terreno grazie al peso della sua caduta; la spada che stava per essere rinfoderata venne agitata in direzione di una massa melmosa per intimorire quello che, evidentemente, era stata riconosciuta dal pellegrino come il residuo dello spiritello affrontato prima.
Kayoja, ora di frotne alal porte, ripetè la formula che prima aveva provocato la comparsa dell'essere, ma questa volta il portone, invece di comparire, rovinò al suolo con un tonfo tremendo, creando una pozza melmosa dall'aspetto sinistro.


CITAZIONE
Ci siamo, Oto-san. Questo Sentiero ci poterà vicini all'obiettivo. Prendi un bel respiro."

Le uniche parole che disse il pellegrino prima di tuffarsi in quel vomitevole laghetto.
Zeshin, seppur con un lieve ribrezzo, non aveva altra scelta che seguirlo, quindi si alzò dal suo rifugio e, stando attento a dove metteva i piedi (ancora il suo sguardo faticava a definire le cose che gli si paravano davanti), si avvicinò al luogo dove aveva visto il pellegrino l'ultima volta.


(Dio che schifo... Coraggio...)

Dapprima il giovane del loto si chinò per tentare di capire con che cosa avesse a che fare attraverso gli altri sensi che gli rimanevano completamente funzionanti, ma non concluse granchè: quindi disse addio agli indugi e si tuffo con i piedi all'interno di quel putrido acquitrino; improvvisamente quelle acque salmastre donarono un senso di benessere agli occhi del ninja, che sentì il dolore lenirsi anche se i suoi occhi continuavano a rimanere chiusi per far si che quella palude non intaccasse la sua vista.
Dopo aver notato questo beneficio, immediatamente aprì gli occhi e, tentando di vedere una via attraverso quelle acque, proseguì nuotando nella direzione in cui ipotizzava avesse proseguito Kayoja.


[Accecamento 6° grado]
[Frz:233-7=226]
[Def:176-7= 169]
 
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50 replies since 9/9/2010, 22:19   703 views
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