| *Le pianure lasciarono il posto alle vallate, le vallate ai monti, i monti alle foreste. In un serpeggiare di terra mista ad acqua, i quattro superarono l'accavallarsi del mondo mentre si aprivano la via a passo di bestia. Marciarono per un mese, non lesinando soste e rifornimenti man mano che passavano di paese in paese. Sembrava che, nonostante l'entità del problema, i due viandanti non facessero della fretta un'arma. Anzi, erano spesso più inclini alla sosta che all'avanzata. Comportamento di parecchio fuori luogo quando si tratta di militari. Zeshin li seguiva ormai conscio del proprio destino. Non poteva fuggire, né poteva avvertire il villaggio. Doveva semplicemente sperare di poter scoprire quanto più possibile circa i poteri dei due, quindi colpire al momento giusto e tornare vittorioso. Il confine dell'Oni gli si aprì accompagnato da due antiche statue in basalto. Il chunin non seppe ben distinguerne la natura, ma poté comunque rimanere intimorito dalla stazza e dalla posa. Erano entrambi esseri antropomorfi, e le ombre cornute invadevano il sentiero battuto specchiandosi maestose nel sole calante. Una ricordava forse un toro, l'altra un'ariete. Quando la carovana gli giunse a pochi metri, Haohiro sospirò più forte della propria bestia. Qualcosa l'aveva scosso...*
Kayoja:"Lo so, Hao-kun... da una vertigine anche a me. Dovremmo affrettarci."
*Anticipò il pellegrino dalla collottola di Hibarou, che tentò goffamente di volgere il capo lanoso verso l'origine della ventata. L'omaccione si fece scuro in volto, ora inspirando e scuotendo quasi impercettibilmente la criniera.*
Haohiro:"Non è questo... non siamo più graditi qui. Lo sento..."
*Poi, di colpo, l'energumeno si flesse all'indietro rischiando di ribaltare la carovana. Il braccione rovinò a terra accompagnato dal corpo, e non appena il pugno toccò il suolo, un affilata serie di speroni rocciosi si sollevò per dilaniare un mazzo di cespugli. Seguì un grido, quindi delle ombre fuggirono dal luogo trascinandosene dietro parecchie altre. Kayoja portò mano alla spada, allarmato più che mai, e si spinse giù dal collo di Hibarou. Tuttavia, una volta guadagnata la guardia, il suo sguardo si ammorbidì...*
Kayoja:"Scappano. Hao-kun, dobbiamo sbrigarci a raggiungere la...."
*Si interruppe mentre lo yak, guidato da una violenta virata di Haohiro, lo sbalzava fuori dalla portata mortale di un pugno nero. Le statue avevano silenziosamente preso vita, constatarono tutti con timore. Hibarou solo pareva conservare la propria, placida condizione di bovino. L'energumeno trasse a sé le redini, costringendo l'animale ad impennarsi per poi volgersi e portar fuori pericolo l'amico ora stretto nel morso.*
Haohiro:"Spostati, Oto-san!"
*Ruggì Haohiro prima di sfilare le gambe dai fianchi di Hibarou. Il peso ora portò il bue ad elevarsi su due piedi, del tutto vulnerabile ai colpi delle sculture in avvicinamento. Volò un pugno, ma anche da appeso Kayoja riuscì con un fendente a modificarne la traiettoria. Non servì altro tempo. L'omaccione colpì il suolo con entrambi gli stivali; dai muscoli delle gambe si sollevò qualche spira elettrica rossastra, quindi la terra attorno ai due mostri si aprì come fauci. Lo schianto fu impressionante, con dardi di pietra variopinta che volavano assieme al sabbione. Ma quando le fauci furono finalmente serrate, della minaccia non rimaneva davvero nulla. Seguì un momento di allarmata riorganizzazione, quindi Kayoja prese parola.*
Kayoja:"Maledizione! Hao-kun, dobbiamo cercare riparo presso il maestro. È chiaro che la situazione è degenerata, avanzare verso la città non ha senso."
*Il bestione lo squadrò dagli occhietti porcini, quindi sputò in terra per liberarsi dalla polvere.*
Haohiro:"Non farti prendere dal panico, Kayoja-san. Anche se è chiaro che questi tizi non sono comuni briganti, non possiamo perdere tempo in deviazioni. Una volta conferito con il nostro signore, ci metteremo in contatto con il maestro. Non ha senso andare a cercare sicurezza in un luogo che, se la città è caduta, di certo ormai è ridotto in polvere. Non possono fermarci, perlomeno non senza una forza notevole. Dunque è necessario avanzare verso la città per verificare di persona."
*Il pellegrino pareva restio a calmarsi; qualcosa l'aveva turbato terribilmente, tanto che la seguente affermazione sembrò assolutamente priva di paradossi. Si volse verso Zeshin, trapanandolo con gli occhi sfavillanti alla luce crepuscolare.*
Kayoja:"Tu che cosa proponi?"
GDR OFF///Alluuura, decidi un po' quello che ti gusta di più. Dritti in città, con potenziali pericoli. Passare per un luogo isolato, dove magari trovare riparo e pianificare. Altro.///GDR ON
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