Quelle parole dette quasi più per gioco che con una reale intenzione di fare breccia nella corazza della compagna, paradossalmente fecero più effetto di qualsiasi altro altisonante discorso che Kira avesse fatto durante i minuti precedenti. Sotto lo sguardo d’onice di quei suoi occhi stupiti, ma intimamente sollevati, il viso di Yumi s’illuminò della bellezza d’un tenue sorriso. Ma era del tutto differente rispetto a quei tirarsi di labbra ambigui che l’avevano caratterizzata sino a pochi attimi prima. In quel gesto naturale non c’era più l’illusione della falsità, non c’era più l’apparenza d’un pensiero nascosto, ma solo un sentimento v e r o.
Ciò che Kira non era riuscita a strappargli fino a quel momento, pareva essere stato genuinamente indotto dalla presenza di quell’uomo eccentrico, ma ugualmente piacente. Lui, col suo fare elegante e singolare, era riuscito con solo il proprio intervento, a calmare l’animo tumultuoso della Dama delle Sabbie, donandole la serenità che, chiara e pura, le si leggeva ora negli occhi color cioccolato. Occhi che distolsero il loro caldo sguardo, imbarazzati dalle affermazioni dell’Uchiha. Evidentemente, non avrebbe colmato Yumi la curiosità maliziosa dell’Anbu, ma il suo compagno stesso che, contrariamente alla kunoichi al suo fianco, sembrava piuttosto divertito. Allo stesso modo, anche Kira non potè trattenere un sorriso alla scena che le si propinò d’innanzi e, quasi meccanicamente, rivolse la sua attenzione all’uomo che, senza bisogno d’invito alcuno, rispose alle domande poste dalla giovane jonin.
L’uomo, con la consueta tonalità suadente, si presentò come Kazuhiko Fujiwara, mukenin di Kumo e, dopo essersi scusato per non essersi presentato prima, spiegò a Kira come lui e Yumi dovessero andarsene: una nave li aspettava e non potevano tardare.
Kumo, eh..? Non sono mai andata in quelle terre, nemmeno durante una missione mi sono spinta nella zona della Nuvola, tuttavia ho sentito dire che i ninja di quel Villaggio hanno un temperamento piuttosto esagerato…Kazuhiko mi sembra piuttosto calmo però, lo osservò da capo a piedi Anche se credo che parte del temperamento di Kumo lo abbia sfogato in altro modo.
In effetti, piò lo osservava più lo trovava eccentrico e simile ad un artista, finchè non ne fu completamente certa. Tra le vesti sfarzose ed impellicciate che ne coprivano il corpo statuario, infatti, Kira notò uno splendido flauto. Era laccato nero, ma con degli intarsi di platino che gli donavano unicità ed eleganza al tempo stesso. Uno strumento davvero magnifico, che lo collocò quasi senza alcun dubbio nella ristretta cerchia dei membri del clan del Flauto Demoniaco. Un evocatore di Oni, un ammaestratore di Demoni, ma prima di tutto un musicista. Una figura totalmente diversa dal Guerriero d’Argento, eppure così ugualmente simile nell’aspetto. Vederlo al fianco di Yumi era un po’ strano, tuttavia si vedeva che tra di loro c’era qualcosa di più puro del rapporto che aveva legato la Dama delle Sabbie ad Otomika. Si notava dalla serenità che campeggiava limpida sul viso della ragazza, il sentimento che li legava non era sporcato dalla corruzione, ed era molto più profondo di quello che l’aveva unita all’ex-Kokage. Non c’era da stupirsi quindi, se i sentimenti che provava verso quest’ultimo fossero stati totalmente soffocati. Ed era giusto così.
Yumi doveva andare avanti, e la strada che aveva scelto era splendente e luminosa, contrariamente a quella che stava percorrendo al fianco dell’uomo ch’ora giaceva immobile nel cristallo.
E’ un piacere conoscerti Kazuhiko-san, rispose Kira, sforzandosi d’usare un suffisso di rispetto per quella persona appena conosciuta Sono felice che Yumi abbia la fortuna d’avere qualcuno come te al suo fianco. Ma non voglio trattenervi oltre! Come hai detto, la nave non aspetta di certo voi per partire. Quindi non mi resta altro che augurarvi buon viaggio e buona fortuna.
L’uomo non le aveva dato indicazioni su dove volessero dirigersi, e la jonin non era intenzionata a chiederle. Non voleva ficcanasare in affari che non la riguardavano. Ora Yumi stava bene, infondo. Non aveva proprio di che preoccuparsi, quindi semplicemente li osservò mentre lui porgeva gentilmente la sua mano alla compagna e quest’ultima poneva la propria su di essa. Fu in quel momento, mentre il corpo stretto nell’elegante kimono scarlatto si voltava leggermente verso l’uomo, che Kira notò il bagliore rosso e vivace d’un gioiello del tutto simile a quello che aveva notato precedentemente al collo di Kazuhiko.
Evidentemente fino a poco prima, si era confuso tra le pieghe della veste di Yumi, ma ora che aveva una visuale migliore, poteva notarlo alla perfezione. Era un rubino, intagliato e levigato, contornato da quello che aveva tutta l’aria d’essere un anello.
Osservando quella coppia d’anime scarlatte e brillanti come il fuoco, la jonin sorrise mentre Yumi le rivolgeva le sue parole di congedo. Una promessa che aveva tutta l’aria d’essere un castello di carta, ma che tuttavia Kira accolse di buon cuore…non tanto per il contenuto, ma per l’egoistica soddisfazione che magari, la Dama delle Sabbie avrebbe avuto piacere nel parlare ancora con lei.
A quel punto, tutto avvenne rapidamente.
La sabbia s’alzò e avvolse gli amanti in un abbraccio dorato finchè di loro non rimase più nulla se non il ricordo di un istante. Kira, rimase ferma alcuni attimi, fissando avanti a sé proprio nello stesso punto in cui i suoi occhi e quelli della Dama si erano incrociati per l’ultima volta, poi, dopo un tempo che avrebbe potuto essere infinito o tanto lesto da non poter essere nemmeno avvertito, rivolse i suoi occhi bui alla salma di Otomika.
Un sorriso sarcastico le solcò il viso, quindi richiamò l’attenzione del proprio gatto iniziando ad avviarsi verso la propria dimora, voltando le spalle al luogo di quel fortuito incontro.
Avanti Yami, è ora di andare a casa!
GdR Off || Tranquilla Simo! E’ stato un piacere ruolare ancora con te e Yumi, quindi nessun problema. ^^
Spero che i tuoi problemi siano risolvibili, ma di questo ne abbiamo già accennato un po’ in off, d’altronde questo non è posto. || GdR On