Eremo delle Salamandre, [Paese della Terra]

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view post Posted on 14/3/2012, 15:11     +1   -1

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krah

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*Mentre gli occhi si posavano a guardare il grande vulcano all'orizzonte le loro energie spirituali vennero scosse di colpo senza ritegno alcuno, causandogli un malessere generale in tutto il corpo: giramenti di testa, conati di vomito, fiacchezza senza apparente motivazione. Ogni passo che diminuiva la distanza fra questi e il cratere in cui erano diretti causava loro una sofferenza sempre crescente, sembrava quasi un forte ammonimento il quale non poteva essere ignorato dai suddetti, neanche a volerlo. Più si avvicinavano e più il dolore aumentava, ma la voglia di proseguire non accennava a diminuirsi nemmeno per un attimo, anzi, il contrario. Era sofferenza quella.. Ma dentro di loro qualcosa gli faceva capire che era necessario, che ne valeva la pena.

Si incamminarono, arrampicarono, corsero, evitarono luoghi che a prima vista parevano pericolosi, fino a giungere finalmente lì, ai piedi di quell'immenso vulcano. Arrivarono tutti e tre in orari diversi, ma il Sole aveva già smesso di baciare la terra con i suoi raggi, lasciando spazio alla Luna, che debolmente irradiava quella terra, garantendo agli shinobi una visibilità minima. Non vi erano molte cose, anzi, non c'era nulla, niente alberi, niente cespugli, niente erba, né ruscelli e nemmeno animali, quel terreno così pieno di piaghe era completamente deserto ed inospitale a quasi tutte le creature del creato... Quasi.

Il primo di loro che arrivò smise di provare quel misto di deviate sensazioni, le quali però sarebbero ritornate se solo si fosse permesso d'allontanarsi.
Il secondo, che vide il primo, provò la stessa identica cosa.
Il terzo, oltre che alla rimozione di quella sorta di maledizione, sbloccò involontariamente anche un meccanismo celato ai loro occhi. Difatti, non appena giunse d'innanzi al vulcano insieme agli altri delle rocce di diverse dimensioni poste qua e la si mossero animate, mettendosi in un ordine ben preciso levitando nell'aria, creando una sorta di muro alto sei metri e largo otto dal cui c'entro, come potevano ben vedere con i propri occhi stupiti, venivano sprigionate intense quanto maligne lingue di fuoco cremisi, rosse come il sangue.*


Gdr Off - Gli altri che volevano fare la quest sono esclusi dalla suddetta, perché:
1- non mi hanno avvertito
2- non è modo di fare
3- non ho voglia di dover perder tempo più dello stretto necessario. Anche se naturalmente vi darò tutte le spiegazioni possibili in caso vi servissero.
Nulla da dire, se c'è qualcosa che non capite mandatemi pure dei messaggi personali. Ah, non c'è un ordine preciso, prima postate meglio è. - Gdr On
 
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view post Posted on 17/3/2012, 13:02     +1   -1
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Stanchezza, la stanchezza e i muscoli che facevano male. Gli occhi che lacrimavano e il respiro affannato.
Si difficile era quella scalata…i passi erano lenti ma sicuri, il bastone saldo nella sua mano. Ogni metro in più che faceva acuiva la stanchezza più volte dovette fare affidamento alla borraccia e al liquido incolore in esso contenuta. Bevve e si ristorò un momento…pensieri turbinavano in lui. Per la prima volta affrontava qualcosa di sconosciuto antico e potente; lui che da maestro di taijutsu combatteva senza ricorrere alle genjutsu, senza annebbiare la vista e i sensi del suo avversario, ma combattendo pugno contro pugno, tecnica contro tecnica. Sconfiggerlo perché era più forte di lui, la sua volontà era salda come le montagne che cingevano il suo paese natio…forte e sicura. Ma qui…era diverso. Non aveva dubbi ma delle preoccupazioni, che visto il luogo, la sfida che si apprestava ad affrontare, erano più che comprensibili. Continuava la sua marcia di avvicinamento al vulcano quando…


Cosa mi sta…succedendo??

Era… no non era, si sentiva strano, il suo corpo non reagiva come voleva preso all’ improvviso da una morsa. Spossato si dovette appoggiare sul suo bastone e il mondo aveva incominciato a girare.
Dovette fermarsi, far smettere di girare quel mondo, che improvvisamente era come se avesse accelerato e lui si trovava in mezzo a questa centrifuga e gli dava il mal di mare. Si appoggiò al bastone e cercò di riprendersi.
Ma quello che lo preoccupava era appunto questo malessere improvviso: che sia stato causato da forze sconosciute che, forse, abitavano quel vulcano che sempre più credeva era la sua meta???
C’ era solo un modo per scoprirlo andare avanti ma si accorse ben presto che questo non alleviava il malessere anzi lo acuiva sempre di più. Cosa stava succedendo al giovane genin?? Ma soprattutto era un ammonimento ad avanzare? Ma questo andava contro la voglia spasmodica che l’ aveva portato fino a qui, al suo sogno…anzi era vero che soffriva, che la nausea e i giramenti di testa ormai non accennavano a diminuire, ma era ancora più spronato ad andare avanti.
Ma no perché lo volesse lui, anche in parte, ma perché era come se qualcuno, qualcosa lo spingesse; la nausea era come…UTILE!! Si utile, gli serviva era come ossigeno per i suoi polmoni; è difficile spiegarlo a parole ma Ryu lo avvertiva chiaramente, DOVEVA ANDARE AVANTI! E quel dolore era necessario, un dolore fraterno, quasi piacevole… Il suo malessere era come una droga che lo spingeva lo spronava a non fermarsi…a continuare.


A quanto pare…mmmmh…indietro non si torna!! Come piace a me…solo avanzare e se questo malessere è un monito bè…non sarà un capogiro a farmi desistere o a mettermi paura!!

Il classico orgoglio degli Yotsuki, misto all’ intemperanza giovanile unita al suo essere così selvaggio. Ma forse non si rendeva conto che quei malesseri erano latori di qualcosa, un avvertimento oppure era perché si avvicinava sempre di più all’ eremo che ormai ne era certo era vicino a quel vulcano; prese un respiro intenso e profondo e proseguì.
Vedeva da lontano la cima del vulcano svettare al di sopra delle altre montagne, orgoglioso e fiero, ed era molto semplice non perderlo di vista ma…era dannatamente difficile arrivarci.
Non conoscendo assolutamente il territorio e non avendo nulla che poteva venirgli in aiuto più volte dovette cambiare strada; anche il suo olfatto che più volte lo aveva aiutato, questa volta non serviva a nulla. Doveva affidarsi unicamente al suo istinto, cambiò più volte strada e più volte si perdette tra cunicoli e canaloni scavati nella vivida roccia, in un paesaggio a lui poco congeniale, e intanto la montagna si avvicinava, gli era sempre più dappresso.
Alcune volte si trovò di fronte a ripide montagne troppo ardue e pericolose per una scalata…di fronte a crepacci… fu difficile e pesante, e intanto il sole continuava la sua corsa nel cielo plumbeo.
Non seppe dire per quanto camminò o corse, ma vedendo la rossa sfera infuocata calare alle sue spalle si rese conto che il giorno terminava lasciando spazio a sua sorella Luna. Già il manto nero costellato di stelle faceva la sua comparsa, quando finalmente arrampicandosi per un fianco di una collina lo vide. Si ancora pochi chilometri e finalmente ci sarebbe arrivato. Corse…corse a perdifiato giù per la collina saltando, scartando ora a sinistra ora destra per evitare piccoli avvallamenti nel terreno o rocce appuntite...e tanto più si avvicinava tanto più la pantera ruggiva. Si lo sentiva dentro le sue viscere quel richiamo che diventava sempre più forte sempre di più.
Non era più un richiamo sussurrato in un orecchio ora era diventato una specie di urlo, e lui lo sentiva chiaramente. Non gli importava più del malessere che lo attanagliava no non gli importava più…o meglio non lo sentiva più. Aveva lasciato spazio all’ eccitazione alla voglia irrefrenabile ancora di mettersi alla prova con qualcosa di oscuro e antico.
La sua corsa proseguì e intanto i raggi del sole si affievolivano sempre di più finché non scomparvero del tutto, e ormai i suoi occhi si posarono finalmente su quel luogo tanto agognato.
Silenzioso era quel luogo…mai aveva visto un luogo del genere i suoi occhi si posavano tutto intorno e ami il suo orecchio aveva udito quel rumore. Il rumore assordante del silenzio più assoluto. Ma oltre al silenzio, inquietante, che tambureggiava dentro le orecchie del genin quello che più lo preoccupava era la totale assenza di vita. Più si avvicinava alle pendici del vulcano e più le tracce più comuni della vita, foglie alberi, muschio, uccelli e via discorrendo sparivano come inghiottiti da qualcosa o perché c’ era qualcosa di dannatamente ostile. Gli occhi divennero quasi bianchi avanzava prudentemente, con le orecchie e i sensi ben tesi. La Luna con i suoi raggi color perla illuminava debolmente il luogo dandogli ancor più un senso di inospitalità di spettralità, persino i rumori della natura cessavano dinanzi a quel luogo.
Ma proseguì e più proseguiva più la linfa vitale del mondo sembrava sparire da lì, era se non fosse mai stata minimamente baciata dal caldo soffio della vita. Ma sicuramente qualcosa vi era in quel posto, e non era sicuramente accogliente…i suoi occhi zampillarono al chiarore tenue dei raggi lunari quando finalmente arrivò dinanzi alle pendici del vulcano. Si guardò intorno e il paesaggio era desolante MA QUALCOSA IN QUEL POSTO ERA VIVO...si qualcosa o qualcuno viveva lì era l’ istinto una percezione, poteva sbagliarsi ma avvertiva chiaramente che quel posto non era del tutto isolato e senza vita come a una prima occhiata poteva sembrare.
Arrivò e posò il suo sguardo per la prima volta sulla montagna di fuoco: enorme imponente paurosa. Ora la vedeva per la prima volta da vicino e metteva soggezione; in un primo momento cercò di trovare delle strade secondarie un accesso un qualcosa…che cosa non sapeva neanche lui dirlo, ma la nausea le vertigini erano scomparse misteriosamente. Così com’ erano arrivate all’ improvviso all’ improvviso sparirono. Controllò attentamente le pendici del vulcano per trovare un accesso un qualcosa….cosa non sapeva neanche lui dirlo; ma doveva esserci un entrata per permettergli di entrare. Oppure si trovava sulle pendici, nella bocca del vulcano e la cosa non lo alettava minimamente.
Restò così a pensare sul da farsi e si sedette su uno spuntone di roccia che sorgeva a pochi metri da lui, anche per ristorarsi un po’ e riflettere sulla sua prossima mossa.

 
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^Steph
view post Posted on 18/3/2012, 10:56     +1   -1




*La sua figura si stagliò su un cielo fiammeggiante. Ai era salita in cima a una delle montagne più alte per osservare il territorio, ma non aveva potuto vedere molto di diverso da quanto aveva osservato dal basso: nient'altro che cime frastagliate, a perdita d'occhio davanti a lei come un letto di spine. Tutti i paesi ninja erano così inospitali? Lasciò cadere la domanda da un dirupo, e proseguì.
Da dovunque alzasse leggermente lo sguardo, quando intere catene montuose non bloccavano completamente la sua visuale, il vulcano era ancora lì, e anche quando non era visibile, poteva sentire la sua presenza; come un tremore, una forza che trasudava dalla terra e la metteva in guardia. Non sarebbe stato facile, qualunque cosa fosse successa.
E ora era lì, a scavalcare rocce che la sovrastavano, balzando tra pietre e letti d'arbusti, afferrando di quando in quando un solitario ramo che aveva deciso di allontanarsi dal corpo della montagna, e come appeso a un filo, stava sul vuoto. Era un ambiente desolato, e più Ai vi si inoltrava, più l'immobilità prendeva il sopravvento: sparita la vita grigioverde, solo la terra millenaria rimaneva come era sempre rimasta, ricordando, con la propria presenza, come il tutto potesse essere niente. Ma d'improvviso uno scossone, come se il tremito della terra antica fosse entrato in lei, l'atterrì, e la costrinse ad aggrapparsi al fianco di una montagna per evitare una caduta fatale. Con gli occhi e le mani serrate alla terra, Ai si sentì ribollire e ribaltare le interiora, in un gorgoglìo dell'anima tutta, che si muoveva e balzava e si avvolgeva su sè stessa.
Dopo i primi terribili momenti, quella sommossa s'acquietò in una più lieve morsa calda, che seppur lasciava la kunoichi libera di muoversi, la ratteneva e la spintonava sempre, dandole un senso di precarietà che però non la fermò. Si rimise dunque in cammino, un po' più incerta e attenta di prima, attraverso i sentieri tra le montagne, con una lentezza che la innervosiva. Doveva tornare al più presto, se l'era promessa: non più di due giorni, e già sul primo calavano ora le tenebre- ma sotto la perlacea luna il sentiero era tuttavia illuminato dalle cime, che sembravano risplendere della luce delle stelle; e anche ora, il vulcano, la guardava dall'alto della vetta di un rosso imponente e selvaggio, attraendola verso di sè con la forza del desiderio.
Ad ogni passo che compiva, quella sensazione viscerale le ricordava perchè lo stava facendo: non sapeva cosa avrebbe trovato là, ma se quanto aveva trovato nei suoi sogni era vero, allora quel qualcosa sarebbe servito ai suoi piccoli, e questo bastava per renderla insensibile a qualsiasi dolore. Si sentì più in forze, e ormai solo poche catene montuose la separavano dai piedi della montagna infuocata il cui bollore gettava chiazze vermiglie sulle rocce circostanti. Ai accelerò il passo, trainata dal desiderio di quel calore e dalla spinta dei pensieri, e scalò di corsa intere montagne, che dovevano, impotenti, lasciarsi attraversare. Pochi minuti, pochi minuti ancora e l'obbiettivo sarebbe stato raggiunto. Ancora un attimo, e con voluttuosa gioia avrebbe preso ciò che aveva conosciuto in più visioni, ma che ancora non aveva visto. Era suo... ma aspetta!
L'ultimo balzo fu strozzato da un movimento, più in basso, a pochi metri di distanza. Come un topolino Ai si nascose in un'alcova nella pietra, e osservò dall'alto: era una persona! Nella notte, e con solo i bagliori rossi incandescenti, non riuscì a delinearne la figura molto bene, ma dalla forma e dall'atteggiamento sembrava un semplice viandante. Ma quale uomo avrebbe viaggiato fin nel centro di quella terra? Non doveva essere un uomo comune, e se non lo era... era stata incauta, probabilmente l'aveva già scoperta. Non si aspettava di trovare uomini lì.
In tutto il silenzio che potè fare, Ai lentamente scaricò il suo zaino per terra, e lo coprì con il soprabito. Doveva essere pronta a correre, e già quel dolore... no; si accorse che era sparito. Tutto d'un tratto, senza nemmeno diminuire prima leggermente, si era dissipato. Che fosse la vicinanza del vulcano? Già prima, quando era entrata nel Paese della Terra, il torpore che l'aveva colta a Suna si era alleviato. Seccata, la ragazza si sporse verso l'esterno, osservando se il nemico fosse ancora lì: stavano accadendo troppe cose che non capiva, e ciò non le piaceva.*


off - perdonatemi il ritardo, e il post un po' scrauso. Non mi sento molto in forma - on
 
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view post Posted on 24/3/2012, 12:57     +1   -1

69days in Estatic Fear
krah

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*Ed il terzo invece non arrivò. Non sarebbe mai più arrivato.
Quello strano sentimento che l'aveva guidato fino in quel posto adesso non era svanito, ma solamente mutato. Ogni volta che guardava il vulcano le membra tremavano impaurite, la vista si appannava sempre di più, la mente sempre più lenta ad elaborare pensieri. Era stato catturato da una paura senza senso, senza scopo apparente, così forte da farlo fuggire. Fino a qualche momento fa voleva proseguire verso quel luogo.. Ma adesso no. Sapeva che era sbagliato. Sapeva che NON poteva farlo... E se si fosse opposto.. No, non osava immaginarlo. L'unica cosa possibile da fare era ritornare a casa, fra le montagne di Kumo e dimenticarsi tutto questo.

Fu Ai invece a spezzare quelle catene invisibili che li spingevano a proseguire sino a quel posto. Difatti, dopo qualche minuto quella sottospecie di controllo mentale venne distrutto in mille pezzi, scheggiandosi tra i meandri oscuri dei propri pensieri, e quelle rocce, che dovevano scattare solamente quando il Terzo fosse giunto si mossero all'arrivo del Secondo, alzandosi ordinatamente, mettendosi a formare una sorta di cancello dalle dimensioni enormi, da cui venivano sprigionate fiamme maligne, lingue di fuoco che non desideravano altro che bruciare tutto il mondo intero.*


Gdr Off - Cito sei fuori dalla quest. Hai fatto aspettare, ma soprattutto non hai avvisato. L'ultimatum te l'ho concesso.. Ma niente, è stato passato pure questo.

Voi due vedete un po' cosa fare, questo è un giro extra per ricollegare tutto. - Gdr On
 
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view post Posted on 24/3/2012, 16:41     +1   -1
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Eccolo ancora lì, lo sguardo fisso al centro di quell’ immensa montagna a riflettere sul da farsi.
La mano sinistra appoggiata sulla sua guancia con le gambe accavallate per avere un ripiano su dove appoggiare il sinistro…e lo sguardo fisso e la mente agile e guizzante. Stava attendendo, cosa nenache lui lo avrebbe potuto dire…ma sapeva che prima op oi qualcosa si sarebbe mosso.
Lo avevano chiamato…i sogni…il richiamo sempre più forte…il ronzio nella sua testa e infine questa montagna. Era tutto preparato, tutto pronto per la prova a cui lui si stava accingendo… ma quando?? Questa era la domanda che gli martellava la testa: QUANDO SAREBBE INCOMINCIATA??
E restava lì…in quella posizione ad attendere un segnale…un qualcosa…e una piccola scarica elettrica percorse il suo collo.
L’ istinto….selvaggio, puro animalesco lo pizzicava…qualcosa si stava muovendo. C’ era qualcosa o qualcuno da quelle parti.
Lo avvertiva, ma era una sensazione , come una nebbia leggera che offuscava i suoi pensieri


Qualcuno o qualcosa…dove non so ma è qui…



Gli occhi velocemente passavano da un punto all’ altro e le sue dita cominciarono a tamburellare sul suo ginocchio destro. L’ attesa lunga e snervante…annusava l’ aria…per capire dove potesse essere questo misterioso qualcosa o qualcuno, oppure ormai la tensione gli giocava dei brutti scherzi. E la sua mente immaginava cose non reali.
Passarono dei minuti o forse ore, chi lo avrebbe potuto dire??? Ryu era lì seduto su quello spuntone di roccia…fermo immobile come una statua. All’ apparenza; perché in realtà tutto il suo essere era in fermento…il suo istinto gli diceva che qualcosa tra poco si sarebbe mosso…lo avvertiva nell’ aria, l’ elettricità, la tensione e il suo spirito selvaggio dentro di lui era come un mare in tempesta. Aumentava sempre di più finché la parete si mosse.
Quel blocco mentale che lo avvertiva ancora muoversi tra le pieghe più recondite della sua psiche, sparì. E stavolta non lasciò strascichi anzi…era libero da quell’ induzione mentale, ora era di nuovo libero. Libero…ma non del tutto; perché la parte di roccia si muoveva si spostava le rocce formarono un entrata.
S’ alzò di scatto era il momento, il segnale che da quel momento si faceva sul serio, il momento in cui il suo piede avrebbe varcato questo mondo addentrandosi in un altro. Oscuro, antico e minaccioso e come a dar prova di quello che pensava ecco che le pietre formavano un cancello. Un nero cancello per un antico mondo, e una prova ancora più difficile e da quel cancello fiamme si levarono.
Lingue di fuoco brucianti, lunghe e di color cremisi emanavano la loro potenza la loro antica, ma non questo debole, forza. Il calore sprigionato fu intenso, una folata d’ aria calda avvampò il corpo del genin, lo faceva sudare, riduceva il suo respiro…gocce di sudore imperlavano la sua fronte e il corpo … Si questa sensazione era la stessa del sogno, ormai era chiaro e palese. questo era l' inizio di questa nuova avventura, di questa nuova prova che il genin s' apprestava ad iniziare.
Sciolse la sua trasformazione e lunghi capelli color dell’ oro comparvero, mossi da quell’ aria, danzavano, lunghi come la coda di un drago, di cui portava il nome; il suo corpo fu mostrato, atletico e muscoloso e il coprifronte sul suo braccio sinistro…simbolo d’ appartenenza e insieme d’ orgoglio.
Le fiamme ardevano, come il suo desiderio, alte ed era come se l’ intero creato si fosse ridotto in cenere alla loro comparsa, tanto erano potenti, i suoi occhi azzurro-ghiaccio si levarono in alto al di là di quelle fiamme.
No non lo avrebbero fermato, non avrebbero ridotto in cenere né il suo orgoglio né il suo essere, lui era pronto, qualsiasi fosse stata la prova l’ avrebbe affrontata con coraggio ed umiltà. Ma sempre a testa alta con l’ orgoglio tipico degli Yotsuki. E mosse i suoi passi verso quelle lingue color cremisi ardenti più dell’ inferno stesso. La prova era al fin giunta!!!

 
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^Steph
view post Posted on 25/3/2012, 21:27     +1   -1




*In silenzio, lentamente, con solo pochi, scanditi, respiri calmi, Ai rimase in osservazione, sporta oltre le rocce, guardando dall'alto i contorni del figuro sconosciuto. Potè notare, tra uno iato e l'altro dei battiti del cuore, che, come sospettava, quella sagoma scura si stava muovendo in modo un po' diverso, più agitato; indubbiamente, si era accorta del suo arrivo, ma ancora non l'aveva trovata.
La kunoichi continuò a spiare con odio, attratta sempre più dal senso di desiderio che voleva strapparla dalle rocce e trascinarla nel fondo del vulcano. Lo odiò sinceramente e inspiegabilmente in quanto limite alla sua salute; sì, la salute dalla morbosità che l'aveva presa con violenza dalla notte stessa e dalla sua ultima visione, salute che sarebbe tornata quando finalmente avesse ceduto alla sua morsa. Ma ora doveva rimanere immobile, e guardare, e non farsi trovare, attendere che quello se ne andasse o che qualcosa succedesse, impossibilitata e impedita a perseguire lo scopo il quale ora una voce le ricordava con imperiose grida nella testa di voler essere raggiunto al più presto possibile fino a quando- tutto quanto il tumulto montante di rabbia non si infranse: come un vetro colpito da un pugno, sentì qualcosa nel suo essere finire in pezzi con gran fragore, e dovette trattenere la voce con una mano alla bocca, onde evitare di lasciarsi scappare un gemito; era piacere, quello?
Con un brivido si ritrasse, ma prima che potesse riprendersi un colosso si alzò dalla terra: era imponente, ma non enorme; un agglomerato di rocce fu plasmato dalla forza delle fiamme che, come un festone sanguigno, intessero la trama di un cancello, una porta che rimase sospesa sotto nubi purpuree, e che tingeva ogni cosa dell'impeto delle sue fiamme. Se esisteva l'inferno, l'ingresso doveva essere quello.
Mentre il fuoco asfissiante continuava a sprigionarsi da qualunque cosa si trovasse dietro quei battenti, Ai potè vedere un movimento più vicino, più piccolo, in confronto insignificante, quando una nebbiolina di fumo avvolse il viandante senza nome, e poi si dissolse in quel cataclisma, lasciando un rosso individuo un ninja, senza dubbio. Dunque era anche lui lì per lo stesso motivo? Lo fissò mentre quello si dirigeva verso la pietra infuocata, forse era alla ricerca di qualcosa, come una di quelle lucertole?
La mente della kunoichi balzò da un'alternativa all'altra: si vide sbucare fuori dalle rocce come un felino e colpire alle spalle la preda distratta; ma chi poteva dire che non fosse più forte di lei? Pensò, anche se solo per una frazione di secondo, di chiedergli informazioni sul suo obbiettivo, ma non fu sicura che il risultato sarebbe stato diverso dalla diretta competizione. Se quello non sembrava un avversario temibile, tuttavia aveva bisogno di informazioni: pedinarlo, scoprire cosa ci fosse tra quelle fiamme, e strapparglielo come un falco prima che potesse arrivarci; dopodichè, non l'avrebbe più raggiunta.
Si risolse finalmente a scendere in tutta calma dalla sporgenza sulla quale si trovava, mantenendo un profilo basso, in un ambiente che rendeva la mimetizzazione tutt'altro che un'impresa ardua. Avanzando a quattro zampre sulla roccia arsa, si tenne a distanza, seguì la preda, e osservò cosa sarebbe accaduto quando quella avesse raggiunto la porta di pietra e fiamme.*


<attivazione> -Abilità nel Nascondersi- (Stm: -5 in combattimento, -2 in GDR) [Massimo 2 volte ad incontro] [Liv. 6: 0/10] "Se il terreno lo permette, il ninja è in grado di nascondersi nel primo rifugio che trova. Tutti i nemici non saranno in grado di attaccarlo, se non con una tecnica a raggio vasto e/o superiore. Si può scovare il ninja con l'abilità "Fiutare" o utilizzando un'azione per cercarlo. L'attacco del turno successivo in cui si è stati scoperti (o si è volontariamente usciti allo scoperto) otterrà un bonus pari ad 1/10 rispetto al totale dell'attacco per l'effetto sorpresa."

[Stm: 89-2=87]

off - Buh, dimmi tu se devo contarlo come combattimento o gdr il nascondersi, io per ora ho contato come gdr - on
 
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view post Posted on 26/3/2012, 13:52     +1   -1

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krah

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*Porte dell'Inferno? No, non erano fatte in quel modo, erano molto, molto peggio. Quello era solo un passaggio per giungere in un altro luogo decisamente più importante ed adatto a quello in cui ora i due si trovavano. Quel blocco di pietra continuava a rimanere lì nello stesso posto, però iniziava a scuotersi debolmente, ma con una velocità sorprendente. Pareva quasi che un terremoto interno stesse scoppiando dentro di questo con una prepotenza tale da voler esplodere anche all'infuori del suddetto, travolgendo tutto e tutti. E lo fece.

In un forte boato la pietra si spaccò tutta schizzando ovunque, colpendo i due individui senza però ferire le loro carni, procurandogli al massimo qualche graffietto, ma nulla più. A seguito del tuono travolgente seguì una forte luce accecante, che li obbligò a posare lo sguardo in un altro punto, nascondendo loro per qualche istante un qualcosa che non avevano mai visto, ovvero un grande e terribile portale di fuoco ed energia. Appariva come muro di ardenti fruste incandescenti che schizzavano qua in la, dalla forma ovale e dalla figura per così dire schiacciata, spessa un metro o poco più.*


- Dunque siete voi due..

*Una voce antica come le fiamme stesse fuoriuscì da quel portale, facendolo scuotere tutto, come se fosse stato attraversato da una tempesta capace di distruggere una nazione intera in pochi istanti, in una terribile quanto splendida dimostrazione di forza da parte della natura.*

- Avvicinatevi, se ne avete il coraggio.

Gdr Off - Na, è uguale se non mettete i calcoli, in caso limitatevi con la tecnica/abilità/attivazione/talento/passiva elementale utilizzata. - Gdr On
 
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Era lì davanti, davanti a quel portone gigantesco; sembrava quasi inghiottire il genin e tutta la realtà stessa…entrata per l’ inferno o qualcosa di ancora più tremendo semmai cè ne fossero stati di luoghi più spaventosi dell’ inferno su questo piano d’ esistenza o su altri, ma lui era lì e non si sarebbe mosso neanche se da là dentro, dall’ anfratto più oscuro di “quella cosa” fosse uscito un esercito di diavoli assetati di sangue e morte.
Aveva ancora quella vaga sensazione, il suo istinto lo avvertiva che qualcuno era lì intorno, ma aleggiava tra i suoi pensieri come una specie di ronzio, nulla di più. Sapeva ma non riusciva a capire bene in che punto si trovasse e dove, sapeva solo che c’ era, ma chiunque fosse non era un suo problema o almeno non al momento…altro in questo momento occupava la mente del giovane genin ed era quell’ immenso portone.
Un portone immenso ma che aveva qualcosa di strano…si era formato dal nulla apparendo davanti agli occhi del giovane ed ora qualcos’altro accadeva davanti ai suoi occhi…un tremolio impercettibile. Si un tremolio…all’ inizio impercettibile poi con la velocità del lampo, tanto caro a Kumo e agli Yotsuki, quel portale cominciò a tremare come se fosse sotto il peso di qualche forza invisibile…tremò come se si dovesse spaccare, sempre di più sempre di più…crepe iniziarono a formarsi, come vene, sulla roccia e infine il boato…forte enorme era come se qualcosa da dentro premesse per venire fuori; una qualche antica e soggiogata forza che premeva per uscire e così fu.
La pietra si ruppe in mille pezzi volando in mille direzioni alcune di esse volarono verso Ryu e i suoi occhi ardevano…pochi simboli con le mani e il fulmine comparve ,ancora una volta in suo aiuto. Suo fratello, suo amico, suo compagno di mille battaglie…dall’ alto del cielo si scagliò verso la terra intercettando le varie rocce che schizzavano verso di lui.
Alcuni piccoli frammenti però lesero la sua pelle, nulla di grave solo alcuni minuscoli tagli, un nulla. L’ adoratore del fulmine era ancora lì, in mezzo a quel polverone misto di roccia e polvere e cenere lavica. La vista era annebbiata, ma i sensi all’ erta la maschera era tirata su a coprire il suo viso, mostrando due luci solamente, era in ginocchio dopo la sua difesa e il Kunai scattò senza neanche pensarci nella sua mano. Ma una luce si levò da dov’ era il portone una luce così accecante che dovette distogliere lo sguardo. Era come se il sole fosse sceso in quel lembo di terra e rocce…e poi la vide.
Magnifica e potente!! E insieme letale e antica…quell’ ammasso di pietre laviche aveva lasciato il campo a un “qualcosa” che Ryu avrebbe fatto fatica a descrivere e ad interpretare: il muro di roccia aveva lasciato posto a un portale, fatto interamente di energia…e l’ elettricità che avvertiva gli faceva rizzare i peli sul collo e la pelle era percorsa da scariche elettriche.
L’ energia era palpabile e le lingue di fuoco, simil a fruste, sferzavano l’ aria…che spettacolo di potenza!!!
Mai occhio umano aveva potuto vedere qualcosa del genere e l’ eccitazione crebbe in lui, ma non per la lotta no per scoprire i propri limiti e superarli se avesse avuto le capacità.
Nella sua mente balenavano anzi vorticavano mille pensieri, un ciclone aveva in testa quando quella voce portò tutto il resto, anche la sua vita su un altro piano.
Se il portale aveva mostrato a Ryu la potenza quella voce gli aveva fatto intendere “Cos’è” la vera potenza. Squassò dall’ interno il portale, che tremò sotto l’ effetto del suo rombo, investendo il genin e il suo essere sembrò disintegrarsi al rombo di quella voce, come un vetro fragile.
Si sentì strano, mai aveva provato quella “forza” su di sé, e si sentì piccolo…molto più piccolo…ma in un anfratto della sua anima brillò una luce e il fulmine si abbatté a squarciare quella “sensazione”. Si alzò lentamente e il Kunai venne rifoderato; aveva riacquistato tutta la sua lucidità e calma, i suoi occhi fissarono quel varco e quelle lingue di fuoco, che si muovevano tentacolari e parlò


Puoi uscire ormai mio misterioso compagno! A quanto pare la prova è per noi due…mostrati affinché io possa mirare il volto e lo sguardo della persona che vuole la stessa mia cosa. Mostrati affinché possa guardarti e mostrarti il mio volto…


A quanto pareva c’ era qualcun’ altro che era stato richiamato in quel luogo…ora attendeva solo che il suo misterioso compagno si mostrasse per poi entrare insieme in quel portale di luce e fiamme, che gli avrebbe condotti chissà dove

CITAZIONE
<ninjutsu elementale> -Raiton: Lampo minore- [Chk: 65/80][Def/Res: +75/85] "Il ninja diffonde il proprio chakra elementale nell'atmosfera per creare un piccolissimo fulmine che si abbatta sul terreno per intercettare un attacco. In caso di un attacco ravvicinato con armi, l'avversario subirà un punto danno e due punti ferita da paralisi, mentre se l'attacco è ravvicinato senza armi subirà solo un punto ferita da paralisi. Se questa tecnica viene utilizzata per difendere un attacco a vasto raggio, subirà un malus di 20”

STM 89-3.25=85.75

 
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^Steph
view post Posted on 30/3/2012, 16:59     +1   -1




off- sorry per il ritarding, volevo davvero postare ieri ma alla fine ero distrutto. Da oggi comunque ho pressochè tutti i giorni liberi almeno fino al 10 aprile, quindi andrò un po' più spedito - on

*Ai seguì con lo sguardo l'altro, vedendolo avvicinare il portale di pietra, fino a quando qualcosa non aveva cominciato a grattare. Era come se un artiglio gigantesco da dietro i battenti avesse cominciato a scavare la roccia, facendola vibrare lugubremente. Un altro graffio la mosse, e poi un altro ancora; ma a ogni tocco la zampa infernale andava a colpire la gabbia con più forza, strepitando per uscire dal mare di fiamme che probabilmente si trovava all'interno. In poco i graffi si trasformarono in zampate, e le zampate in schianti: la pietra prese a sbriciolarsi, sbattuta violentemente da qualcosa di selvaggio, un'energia intensa che voleva liberarsi. Alla fine, in pochi secondi, le porte delle fiamme furono sfondate; le rocce volarono da mille parti in globi infuocati, e ciò che prima avevano coperto appariva ora manifesto e possente: un turbine di fiaccole ardeva in quel vertiginoso corridoio, il quale, attraversato da una corrente di bollore sprigionava fiammate ad ogni secondo. La prima, più violenta e inaspettata, andò ad investire i due ninja, avvolgendoli in una spirale infuocata che però si dissolse immediatamente; il bagliore, però, quel sole di magma rimase, costringendo Ai a rifugiarsi tra le rocce per non rimanere accecata per sempre. Tutto in quel luogo portava minaccia, e minacciava solo distruzione. La vista di quel portale ai piedi del vulcano imponente, ad Ai risultò, se non terribile, assoggettante: era evidente che quello era il luogo della Potenza; lì si trovava qualcosa che Poteva darle forza, o distruggerla. Ma lei non gliel'avrebbe permesso. Quella vista la convinse, fin nel profondo, che lì davvero Poteva trovare ciò che stava cercando.
Ma nel mentre, notò una cosa, un dettaglio: il fulmine. Aveva il primo dato, e non poteva sperare in un'informazione migliore.
Ora doveva solo... dannazione.
L'altro ninja si era sicuramente accorto della sua presenza, e la stava invitando a uscire, ma non era ancora il momento! Non poteva affrontarlo ora, anche se non sembrava avere cattive intenzioni... Ma lei lo sapeva, come si sarebbe comportato. Come si comportavano tutti. Come anche lei si sarebbe comportata nella situazione inversa, ovviamente. Si morse le labbra per non aver fatto quello che doveva fare subito. Quello proprio non avrebbe varcato il limitare delle fiamme, prima che fosse uscita? No, sembrava di no... Sapeva che mostrarsi allo scoperto sarebbe stata la sua condanna.
La kunoichi, come un felino con i peli rizzati, strinse i denti in un impulso di odio. No, no. Doveva calmarsi, guardarsi attorno... vie d'uscita? No, era troppo avanti per non essere vista, però... Nell'aria balenavano ancora lingue di fuoco, e la pietra incandescente mandava fumate nere di corrosione; non avrebbe visto un semplice sbuffo di fumo...
accovacciata dietro uno dei tanti residui magmatici, Ai incrociò le dita e si concentrò, passando in rassegna tutti i volti notabili a Suna. Ne trovò uno, apparentemente innocuo, e scelse quello. Un piccolo soffio di fumo grigiastro andò subito a mescolarsi tra il vapore, e da dietro una roccia, si alzò in piedi Watahiro: alto un po' più della media, e altrettanto più largo, con un accenno di barba giovanile, il ventenne si fece avanti con le mani alzate. Dentro di sé, un impulso di repulsione fu trattenuto a stento*


"Ehi, scusami se non mi sono fatto vivo prima, ma non sapevo le tue intenzioni. Mi sembri un bravo ragazzo però..."

*Si avvicinò ancora: un coprifronte di Konoha scintillava rosso sulla sua spalla, e i capelli poco più lunghi del normale si spostarono al vento di fiamme. Le fauci della bestia erano ormai a pochi passi.*

"Sono in missione, tu cosa ci fai qui?"



<tecnica> -Trasformazione- (Chk:10) "Il ninja si trasforma in un altra persona o oggetto per passare inosservato. La trasformazione altera fisicamente il ninja, in questo senso cambiano anche massa e volume, non è una mera illusione, tuttavia non sarà possibile acquisire proprietà dell'animale/oggetto/persona in cui ci si trasforma: niente capacità legate agli animali come volare, fiutare in modo mostruoso e similia, e in qualunque cosa ci si sia trasformati, non si può colpire/combattere trasformati(dato che un colpo spezzerebbe il mantenimento della tecnica). Inoltre è difficile ingannare un avversario di rango superiore."
 
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view post Posted on 30/3/2012, 19:12     +1   -1

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*Dal grande portale incominciarono a provenire dei suoi sordi, ritmici, che man mano aumentavano di volume. Sembrava quasi che qualcosa o qualcuno di gigantesco si stesse avvicinando, cosa che effettivamente stava succedendo.
Inizialmente i due videro fuoriuscire una zampa verdastra dal grande cancello di fuoco che arrivava all'altezza di un metro, successivamente ne videro un'altra e subito dopo spuntò anche la grande testa della salamandra, che per qualche motivo non aveva gli occhi, o meglio, gli erano stati cavati del tutto, infatti, lì dove sarebbero dovuti esserci vi erano un paio di immense cicatrici profonde, dello stesso colore del resto della pelle secca, ma di una tonalità più chiara. L'essere in rigoroso silenzio fece ancora qualche passo, avanzando a lungo, finché anche la sua coda uscì totalmente dal portale di fuoco ancestrale, lasciando i poveri genin senza parole, i quali sicuramente non avevano mai visto una creatura di tali dimensioni, decisamente esagerate e quasi irrealistiche.*


- Smettetela voi due con i giochetti..

*Fece l'immensa salamandra... Anzi no. Essa infatti non muoveva le labbra. Piuttosto era rimasta immobile, ferma come se fosse inanimata, formata solamente di nuda ed antica roccia. Un silenzio imbarazzante calò fra quegli interlocutori, finché una figura scura di piccole dimensioni precedentemente nascosta alla vista del ninja di Kumo e di Suna saltò dalle spalle del colosso, scagliandosi a terra ad una velocità impressionante. Era una salamandra nera, alta poco più di un metro, vestita con un piccolo kimono grigio tutto logoro slacciato, che permetteva di vedere la parte inferiore del suo corpo, poiché, assurdamente, invece di poggiare su quattro zampe lo faceva solo con due, rimanendo in posizione eretta. Inoltre, cosa che colpì ancor di più i novellini, era il fatto che questo tenesse in mano una lunga pipa, da cui aspirava di tanto in tanto un tabacco capace di incenerire letteralmente tutto il sistema circolatorio degli esseri umani, per quanto era forte.*

- Quindi il grande capo ha scelto voi due? Non ho parole...

*Guardò interdetto quei ragazzi tremendamente deboli con i suoi occhi color brace, capaci di sondare le loro anime, mettendole a nudo senza che essi potessero fare alcunché. Sbuffò qualche nuvoletta di fumo, poi incominciò a camminare avanti ed indietro, squadrando prima uno e poi l'altra.*

- Se Lui ha convocato dei novellini come voi significa che la nuova generazione di ninja fa letteralmente pena.

*Inspirò nuovamente, mettendosi in mezzo a loro, soffiandogli quel denso fumo in faccia, obbligandoli a coprirsi per non respirare: era un gesto istintivo infondo, visto che bastava il suo calore per bruciargli la pelle.*

- Eppure mi ricordo bene chi aveva chiamato l'ultima volta.. Un sannin credo, o molto più.. Utilizzava una Kusarigama con una maestria impressionante, era stato pure capace a resistere al mio veleno, un qualcosa di inconcepibile per un umano.. Il suo nome era Hanzo delle Salamandre, una leggenda al tempo. Ma voi.. Bha, che ne potete sapere.
 
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view post Posted on 1/4/2012, 11:57     +1   -1
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Cazzata!!! Ma avrà le sue ragioni…diamogli tempo

La sua mente e il suo essere erano completamente presi dal nuovo arrivato, ma il suo sesto senso animalesco, quella sensazione simile a un continuo grattare tra i suoi pensieri, lo stava mettendo in guardia.
Da cosa??’ Da chi??? Di fronte a lui c’ era un tranquillo ragazzo di Konoha, che sicuramente non gli aveva detto tutta la verità, ma perché dubitare?? Anche se gli shinobi di Konoha sono famosi per la loro unione il loro lavoro di squadra, e poi tra tutti i posti pensabili in quel mondo proprio di fronte a quel vulcano doveva essere??
Si ad una più attenta valutazione non suonava bene la sua storia ma forse aveva le sue ragioni…ma il suo istinto lo avvertiva di stare attento, molto attento. Perché??
Stava per parlare quando dalle profondità di quel portale si levò un rumore sordo. Qualcosa o qualcuno si stava avvicinando e Ryu si mise in posizione difensiva e il Kunai brillò di luce mortifera saettando nella sua mano agile e sicura. Sempre più profondo sempre più vicino era quel rumore, e da quella oscurità qualcosa si levò…in quel momento capì quanto era piccolo in confronto al creato.
Una zampa uscì, verde squamosa enorme…la cosa che più lo colpì era la sua enorme grandezza. Per tutti i kami!!! Mai creatura aveva visto Ryu di simil proporzioni!!!
Il suo viso diventò una maschera tutta la sua mente era bloccata…poteva solo restarsene lì a osservare quello spettacolo che si stava svolgendo davanti ai suoi occhi esterrefatti.
Certo che a questo mondo esistevano forze e poteri inimmaginabili…e la pantera ruggì…l’ eccitazione la voglia irrefrenabile. Il suo sangue correva impetuoso nelle sue vene e la sua pelle venne percorsa da piccole scariche elettriche.
Non vedeva l’ ora di mettersi alla prova…scoprire i suoi limiti e superarli, se i Kami lo volevano. Ma quell’ immensa salamandra incuteva nel genin una sensazione strana e mai avvertita prima. Ma sorrise… si era venuto al fin il momento che attendeva. E poi quell’ immensa creatura parlò…ma c’ era qualcosa che non andava si…qualcosa non gli suonava bene. C’ era come un interferenza, un che di stonato.
Non aveva mosso le labbra, la bocca era rimasta immobile, come tutto il suo essere d'altronde ma una figura, prima invisibile, notò il giovane, sulle spalle dell’ immensa creatura.
Sembrava quasi che quella figura la cavalcasse, come un immenso destriero, velocemente come il fulmine apparve davanti a loro. Ed era…una salamandra!!!
Ma più piccola infinitamente più piccola con una pipa…e un tabacco… santissimo iddio!! Quel tabacco bruciava come diecimila soli, le sue narici stavano scoppiando e non aveva inalato neanche il fumo!!!


Santissimo!! Ma al posto dei polmoni cos’ ha??? Me li ridurrebbe in cenere se solo inalassi quel fumo infernale!!!


Si dovette portare una mano vicino alla bocca per poter respirare…era come se l’ ossigeno fosse sparito. La salamandra continuò a parlare scrutandolo molto più a fondo, rendendo manifesto ogni più piccola piega, ogni anfratto, ogni parte della sua anima. Erano occhi di un intensità così forte che avvertiva questo suo scrutare. Ma non distolse lo sguardo anzi…lo riguardò e puntò i suoi occhi azzurro-ghiaccio in quelli della piccola salamandra, con vigore ricambiando il suo sguardo, senza abbassarlo. Non voleva dimostrare di essere il più forte o il più degno, ma che il suo cuore era saldo e la sua volontà forte e gli occhi si incrociarono. E ricambiò lo sguardo.
A quanto pare i due nuovi arrivati, per la salamandra di colore nero, erano una scocciatura…ma tutti quelli forti reputano chi è più debole di loro una scocciatura, ragionava così anche lui. Ecco perché si sentiva eccitato, finalmente dopo tanto tempo avrebbe combattuto per il piacere di farlo, di mettersi in gioco, senza nulla alle spalle…senza lui nei suoi pensieri…Dovette di nuovo ricorrere a proteggersi il viso da quel fumo, che la salamandra, ed era sicuro che lo faceva apposta, gli sbuffava contro. E questa volta avvertì chiaramente la potenza di quel tabacco…bruciava la pelle!!! Tossì un paio di volte e le lacrime comparvero, come la pioggia nel cielo, nei suoi occhi per quanto era forte.
La salamandra però se ne fregava latamente anzi, forse, gli stava già così mettendo alla prova e poi disse il nome di Hanzo delle salamandre…e ancora l’ intemperanza, unita all’ orgoglio e con la pantera ruggiva gli doveva rispondere


Forse è vero…sono una nullità in confronto a chi hai citato…e forse pure di fronte a te farei la figura di un cucciolo.
Ma io so chi sono e non mi tirerò indietro, non ti farò cambiare idea, se vuoi puoi pure pensare che sono una nullità, ma…


E stavolta fu lui a guardare fisso in profondità la creatura

Sono qui!! Vediamo se ho il sangue adatto per voi…ma non giudicarmi mai non prima di aver incrociato il mio pugno!!! Sono solo una rana dentro un pozzo che non sa nulla del grande oceano…ma non mi tirerò mai indietro. Neanche di fronte al tuo veleno!

E la maschera, dopo tanto tempo, fu tirata sul volto fin sotto gli occhi. Era il segnale che Ryu avrebbe fatto sul serio…ora anche lui era pronto.
 
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^Steph
view post Posted on 1/4/2012, 23:19     +1   -1




*Un tremito percorse la mano di Ai quando, alla sua affermazione, l'espressione dell'altro aveva dato a vedere che non l'aveva creduta. Un rinnovato e impetuoso tumulto d'odio dovette essere trattenuto perchè, nell'incredulità apparente, l'atteggiamento del ninja non sembrava manifestare ostilità. Almeno in parte, forse, ci era cascato. La kunoichi decise di mantenere quella forma, e quel sorriso imbarazzato che copriva i denti serrati di rabbia. le sue dita si avvicinarono un po' di più alla lama del pugnale, giustificate in ogni caso dalla rossa presenza del vortice davanti a loro. Non poteva biasimarla. Intanto la ragazza teneva un occhio su di esso, e uno sul ragazzo, arretrando sempre impercettibilmente sia da uno che dall'altro. Ma si fermò subito: nonostante le vecchie abitudini, ora doveva andare avanti, e interpretare un ruolo; si pizzicò una gamba con particolare forza, e non si mosse più.
La voce tonante e profonda aveva smesso già da un tempo inspiegabilmente lungo di parlare, quando un tonfo scaturì dalle fiamme. Il silenzio travolse ogni cosa. Un altro colpo, più forte, fece sobbalzare Ai dalla sorpresa, facendola riprendere da quell'istante di vuoto che aveva avuto al primo suono; questa volta arretrò istintivamente, ma si sforzò di non farlo con la velocità cui era solita muoversi. Si portò però in un punto tra le fiamme che lambivano il lato del vulcano, e il ninja sconosciuto, facendo come per caso mentre estraeva con un fischio il pugnale, la cui lama potè vedere rossa per il caldo. Ed effettivamente, mentre un nuovo rimbombo scosse il portale, la ragazza si accorse del sudore che le impregnava le bende sulla fronte, e tirò un respiro profondo per cercare aria fresca. Non ne aveva più presa da quando era uscita allo scoperto.
Tenne gli occhi fissi e i muscoli tesi, lo sguardo lo atteggiò al più disorientato possibile, e attese.
Con un rumore come di rigurgito, una colossale e a prima vista appiccicosa zampa emerse dal profondo del turbine infuocato, e si andò a poggiare sul terreno con un peso che fece tremare la terra. Quella zampa. Possente. Ai la vide, e la volle. In un momento di febbrile bisogno, il suo sguardo si squarciò in un sorriso bramoso: ecco ciò che stava cercando.
L'arto fu seguito dal secondo, e dietro di essi un colore due narici un muso spuntarono sulla scena, e una testa cieca, di un verde viscido, annusò l'aria di cenere. Era una gigantesca lucertola, di un genere però che Ai non aveva mai visto nel deserto di Suna. Prima che vagare con la mente verso la fauna del Paese del Vento, la kunoichi fu costretta a fare diversi balzi indietro: l'animale non sembrava intenzionato ad attaccare, e probabilmente, siccome gli mancavano completamente gli occhi, non sapeva nemmeno che fossero lì, o li considerava poco più che insetti; tuttavia l'animale avanzava, e ad ogni passo il suo corpo longilineo si snodava sulla terra bruna, mostrandosi in tutta la sua lunghezza, finchè la coda con un guizzo non lasciò l'antro da cui era venuta, per cadere pesantemente al suolo. Indubbiamente, li avrebbe potuti schiacciare in un attimo.
La kunoichi si tenne a distanza, pronta a muoversi in qualunque momento; ma fuggire, quello no. L'obbiettivo era troppo importante, ed era forse proprio davanti a lei.

Tuttavia, i successivi sviluppi fecero capire ad Ai che la situazione non era semplice come lei si era prospettata: come previsto il rettile, o anfibio che fosse, non si lanciò all'attacco; una voce però dimostrò che era cosciente della presenza dei due ninja. C'era qualcosa di strano in quella voce però, poichè non sembrava poter provenire da una bocca tanto mastodontica, e poi pareva venire in qualche modo da lontano, da qualcosa di più antico. Non sembrava che quell'essere, per quanto enorme fosse, fosse dotato di un'intelligenza profonda, perciò non fu tanto una sorpresa, quando qualcosa di più piccolo si agitò sul suo capo. Quando questa però schizzò da dov'era verso il terreno, impattando ad altissima velocità, anche Ai fu costretta a ritirarsi leggermente, sfoderando per un momento solo la fila di denti ringhianti; tornò subito nella parte, e si mostrò attonta, forse non troppo per finta. Effettivamente, quanto aveva visto da quando aveva lasciato Suna era stato estremamente insolito per lei, ma non aveva assolutamente perso d'occhio il suo scopo, e quindi avrebbe affrontato anche questa novità.
Ed infatti, davanti a lei si trovava una vista peculiare: una lucertola, molto più grande del normale, seppur di dimensioni irrilevanti rispetto al gigante verde, stava in piedi, proprio in piedi, davanti a loro, con un kimono sulle spalle, e una pipa fumante di un rosso acceso in mano; qualcosa, nei suoi grandi occhi ardenti e nel portamento, indicava forse vecchiaia. La creatura sbuffò una nuvoletta di fumo speziato verso i ragazzi, e subito gli occhi e il naso di Ai furono straziati da un bruciore insopportabile. Reprimendo un eccesso di tosse, lasciò che una lacrima le scorresse sullo zigomo e venisse assorbita dalle bende: non poteva distogliere lo sguardo nonostante sentisse chiaramente i suoi polmoni arderle in petto; non si sentiva al sicuro.
Le dichiarazioni della lucertola aggiunsero ben poco alle conoscenze della kunoichi sulla situazione, ma quantomeno ora sapeva che cosa effettivamente l'avesse chiamata a miglia di distanza dal deserto. L'antico animale si avvicinò, frapponendosi tra i due ninja con il suo tabacco di fuoco, soffiando aliti di quell'erba contro i due, e parlando del passato. Trattenendo il respiro, la ragazza osservò la reazione dell'altro ninja, mentre lei metteva sempre più distanza di due. Solo al sentirlo parlare, Ai capì che si trattava di un altro esaltato che combatteva con la violenza. Digrignò i denti per non atteggiare le labbra a disgusto, ma intanto tenne d'occhio l'animale. Ricordò però con rimorso rabbioso chi doveva impersonare adesso, e si costrinse alla loquela*


"Ehi, avanti, non c'è bisogno di ricorrere alla violenza... Ma... Per che cosa siamo stati scelti... uhm... come devo chiamarvi?"
 
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view post Posted on 2/4/2012, 20:49     +1   -1

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*Il corpo della nera salamandra s'immobilizzò, così come i suoi occhi rossi come le fiamme dell'Inferno, puntati contro quelli del Genin di Kumo. Le sue parole s'infrangevano nell'aria come un finto tuono, il quale, invece di colpire la creatura in una maniera positiva lo fecero nel modo opposto. Egli era una creatura anziana, forte, unica, che nel suo piccolo aveva plasmato la storia, rendendo il mondo come oggi lo vediamo anche per merito suo, ed ora, quel piccolo ragazzino stava esternando tutta la propria esaltazione di fronte a lui, il suo essere.
Arrivò pure a dire che sarebbe stato capace di resistere al suo Veleno, lo stesso capace di annichilire i meravigliosi quanto fatali Serpenti Marini che si nutrivano nelle profondità del mare compreso tra i Grandi Paesi del Fuoco, Fulmine e dell'Acqua, lo stesso che aveva consumato i muscoli di diverse creature vermiformi dalle dimensioni semplicemente assurde del Paese del Vento, in cui nelle leggende veniva raccontato della loro capacità di divorare intere tribù composte da nomadi dalla pelle d'ebano, induriti dai raggi inflessibili del sole.

Tutto questo per lui suonava molto...*


- Insolente.

*Affermò la creatura aspirando nuovamente dalla sua pipa. Forse quelle erano parole utilizzato per far rendere l'idea, forse lo scopo dello Shinobi non era quello di irritarlo. Fatto sta che la Salamandra Nera era molto suscettibile, e alla prima apparente mancanza di rispetto lei si sarebbe comportata così.*

- Kunoichi.

*Disse solo questo, nient'altro, ma in un modo che non ammetteva repliche. Quel tuono così secco ed aspro lasciava presagire solo una cosa: guai. Era stato chiaro, sin troppo. ''Niente giochetti", eppure la ragazza continuava con questi mantenendo quella jutsu d'infimo rango e scarsa qualità.*

Gdr Off - Forse sono stata un po' troppo aspra, ma è meglio che metta bene in luce il carattere della Salamandra Nera ora piuttosto che dopo, a quest bene inoltrata, dove posso rischiare di compromettere la vostra promozione a Eremita e/o firmatore.
Mi raccomando ponderate bene le parole, sta bestiola è molto irritabile. Detto questo vi do un aiutino ''Naturae enim non imperatur, nisi parendo.'' :3 - Gdr On
 
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view post Posted on 2/4/2012, 22:22     +1   -1
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Insolenza…no non insolenza vi era nelle parole del genin. Sapeva cosa significasse il rispetto per qualcuno di forte, di autorevole...era un maestro di taijutsu daltronde, utilizzava la sua forza solo con chi era più forte di lui, solo per difendere mai per attaccare. Il coprifronte sul suo braccio lo testimoniava...testimoniava di una lotta per una luce che troppo spesso questo mondo dimenticava di avere. Ma lui era un selvaggio, assomigliava anche nel modo di combattere ad un felino e in lui vi era un tale orgoglio, che poteva essere scambiato per insolenza.
Insolenza significa essere arroganti e arrogante è chi non è conscio di sé e della propria forza. Ryu lo sapeva bene, sapeva chi era e la sua forza…ma d'altronde tra animi ribelli e selvaggi o c’è guerra o vi è sintonia. E forse era stato troppo avventato, ma questo era il suo carattere. Ma avrebbe fatto cambiare idea alla piccola Salamandra Nera, avrebbe avuto il suo rispetto prima o poi. Si sarebbe mostrato degno almeno della sua considerazione. Ma non rispose no…le parole non sarebbero servite, gesti e le sue azioni dettate dal suo cuore avrebbero parlato per lui.
Da ora avrebbe fatto parlare il suo animo con le sue azioni e non con le parole; molto spesso le parole vengono usate come scudo, spada...ma sono vuote inconsistenti se non sono supportate da una volontà d’ acciaio e da un cuore saldo e retto nel seguire la strada che le proprie azioni plasmano davanti a noi. Così il giovane abitante della Nuvola prese la decisione di non controbattere ma di fare tesoro e insegnamento di quel frangente.
Ma quando quegli occhi che ardevano di fuoco vivo lo guardarono non distolse lo sguardo ma lo riguardò con calma e sicurezza di sé….ma altro adesso aveva catturato l' attenzione della piccola salamndra e una parola sola venne detta: Kunoichi.
Ma di donne non vi era ombra…il suo istinto non lo avvertiva di presenze intorno a lui, allora forse…certo doveva essere così!
La sensazione che aveva provato all’ inizio e quando la misteriosa figura si erse dalla rada vegetazione, mostrandosi per un abitante della verde terra di Konoha, era giusta. Si forse non era quello che voleva far credere, aveva intuito bene allora.
Ma non disse nulla aspettò che l’ altro o l’ altra facesse la sua mossa…ormai si doveva giocare a carte scoperte. Dovevano mostrarsi per quello che erano, per come la loro anima guidasse le loro azioni…e così attese che la misteriosa figura si mostrasse con la sua vera natura.

 
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^Steph
view post Posted on 3/4/2012, 14:43     +1   -1




*Seguendo lo sguardo rosso dell'antica creatura, Ai fu colta da un brivido: da un solo spostamento degli occhi grandi di quella, si sentì sovrastata, come davanti a un monumento di vetro pervaso dalle fiamme, da un fuoco primordiale, solido più della terra eppure guizzante come un lampo; e fu incenerita. Quella sola parola rivolta a lei con serietà le fece provare un peso, un'oppressione tremenda che la costrinse ad inalare spasmodicamente una boccata d'aria, dalla quale trasse però nient'altro che bruciore di erbe ardenti. Diede un colpo di tosse con quella gola non sua, e sentì il travestimento venirle strappato via brutalmente da un paio di rubiconde gemme millenarie.

Gutturale il suo spirito riemerse dal mantello, distorcendo subito la bocca e il collo in un morso d'ira, e subito dopo il fumo l'avvolse, riportando tra le fiamme la ragazzina. Si sentì gracile e minuta rispetto al corpo e imponente che aveva prima, e si sorprese nel vedere una seconda volta la grandezza delle due lucertole. Rivolse solo gli occhi torvi all'essere nero, ora non molto più piccolo di lei, e tenne i denti ben nascosti sotto le bende. Ripose il pugnale nel piccolo fodero di traverso sulla sua schiena: non sarebbero servite le armi in quel caso, ma avrebbe solo potuto scappare; e forse, anche quello...
Si decise a cambiare atteggiamento verso la creatura: dopotutto, lei era lì per ottenere qualcosa da lei, o chi per lei (aveva effettivamente menzionato un "capo"), dunque non avrebbe tratto nulla dallo scontro. Non doveva perdere di vista qual'era il suo vero obbiettivo; dopotutto, cos'aveva da perdere? Non c'era un onore da difendere, o dei valori da tenere alti... queste cose le sembravano come un mondo lontano. Si domandava ancora perchè non aveva eliminato subito l'altro ninja, e in passato... aveva fatto molto di peggio.
Brevi pensieri le lampeggiarono nella mente, e una contrazione involontaria la scosse per tutto il corpo. Si coprì la bocca e prese un gran respiro, accogliendo voluttuosamente l'aria contaminata; chiuse gli occhi alle fiamme, e poi li riaprì sulla lucertola con sguardo neutro tra le bende del viso. Forzò la voce e le impedì di seguire un tono ringhiante.*


"Per cosa siamo stati scelti?"
 
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118 replies since 11/7/2009, 16:24   3428 views
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