| *Un tremito percorse la mano di Ai quando, alla sua affermazione, l'espressione dell'altro aveva dato a vedere che non l'aveva creduta. Un rinnovato e impetuoso tumulto d'odio dovette essere trattenuto perchè, nell'incredulità apparente, l'atteggiamento del ninja non sembrava manifestare ostilità. Almeno in parte, forse, ci era cascato. La kunoichi decise di mantenere quella forma, e quel sorriso imbarazzato che copriva i denti serrati di rabbia. le sue dita si avvicinarono un po' di più alla lama del pugnale, giustificate in ogni caso dalla rossa presenza del vortice davanti a loro. Non poteva biasimarla. Intanto la ragazza teneva un occhio su di esso, e uno sul ragazzo, arretrando sempre impercettibilmente sia da uno che dall'altro. Ma si fermò subito: nonostante le vecchie abitudini, ora doveva andare avanti, e interpretare un ruolo; si pizzicò una gamba con particolare forza, e non si mosse più. La voce tonante e profonda aveva smesso già da un tempo inspiegabilmente lungo di parlare, quando un tonfo scaturì dalle fiamme. Il silenzio travolse ogni cosa. Un altro colpo, più forte, fece sobbalzare Ai dalla sorpresa, facendola riprendere da quell'istante di vuoto che aveva avuto al primo suono; questa volta arretrò istintivamente, ma si sforzò di non farlo con la velocità cui era solita muoversi. Si portò però in un punto tra le fiamme che lambivano il lato del vulcano, e il ninja sconosciuto, facendo come per caso mentre estraeva con un fischio il pugnale, la cui lama potè vedere rossa per il caldo. Ed effettivamente, mentre un nuovo rimbombo scosse il portale, la ragazza si accorse del sudore che le impregnava le bende sulla fronte, e tirò un respiro profondo per cercare aria fresca. Non ne aveva più presa da quando era uscita allo scoperto. Tenne gli occhi fissi e i muscoli tesi, lo sguardo lo atteggiò al più disorientato possibile, e attese. Con un rumore come di rigurgito, una colossale e a prima vista appiccicosa zampa emerse dal profondo del turbine infuocato, e si andò a poggiare sul terreno con un peso che fece tremare la terra. Quella zampa. Possente. Ai la vide, e la volle. In un momento di febbrile bisogno, il suo sguardo si squarciò in un sorriso bramoso: ecco ciò che stava cercando. L'arto fu seguito dal secondo, e dietro di essi un colore due narici un muso spuntarono sulla scena, e una testa cieca, di un verde viscido, annusò l'aria di cenere. Era una gigantesca lucertola, di un genere però che Ai non aveva mai visto nel deserto di Suna. Prima che vagare con la mente verso la fauna del Paese del Vento, la kunoichi fu costretta a fare diversi balzi indietro: l'animale non sembrava intenzionato ad attaccare, e probabilmente, siccome gli mancavano completamente gli occhi, non sapeva nemmeno che fossero lì, o li considerava poco più che insetti; tuttavia l'animale avanzava, e ad ogni passo il suo corpo longilineo si snodava sulla terra bruna, mostrandosi in tutta la sua lunghezza, finchè la coda con un guizzo non lasciò l'antro da cui era venuta, per cadere pesantemente al suolo. Indubbiamente, li avrebbe potuti schiacciare in un attimo. La kunoichi si tenne a distanza, pronta a muoversi in qualunque momento; ma fuggire, quello no. L'obbiettivo era troppo importante, ed era forse proprio davanti a lei.
Tuttavia, i successivi sviluppi fecero capire ad Ai che la situazione non era semplice come lei si era prospettata: come previsto il rettile, o anfibio che fosse, non si lanciò all'attacco; una voce però dimostrò che era cosciente della presenza dei due ninja. C'era qualcosa di strano in quella voce però, poichè non sembrava poter provenire da una bocca tanto mastodontica, e poi pareva venire in qualche modo da lontano, da qualcosa di più antico. Non sembrava che quell'essere, per quanto enorme fosse, fosse dotato di un'intelligenza profonda, perciò non fu tanto una sorpresa, quando qualcosa di più piccolo si agitò sul suo capo. Quando questa però schizzò da dov'era verso il terreno, impattando ad altissima velocità, anche Ai fu costretta a ritirarsi leggermente, sfoderando per un momento solo la fila di denti ringhianti; tornò subito nella parte, e si mostrò attonta, forse non troppo per finta. Effettivamente, quanto aveva visto da quando aveva lasciato Suna era stato estremamente insolito per lei, ma non aveva assolutamente perso d'occhio il suo scopo, e quindi avrebbe affrontato anche questa novità. Ed infatti, davanti a lei si trovava una vista peculiare: una lucertola, molto più grande del normale, seppur di dimensioni irrilevanti rispetto al gigante verde, stava in piedi, proprio in piedi, davanti a loro, con un kimono sulle spalle, e una pipa fumante di un rosso acceso in mano; qualcosa, nei suoi grandi occhi ardenti e nel portamento, indicava forse vecchiaia. La creatura sbuffò una nuvoletta di fumo speziato verso i ragazzi, e subito gli occhi e il naso di Ai furono straziati da un bruciore insopportabile. Reprimendo un eccesso di tosse, lasciò che una lacrima le scorresse sullo zigomo e venisse assorbita dalle bende: non poteva distogliere lo sguardo nonostante sentisse chiaramente i suoi polmoni arderle in petto; non si sentiva al sicuro. Le dichiarazioni della lucertola aggiunsero ben poco alle conoscenze della kunoichi sulla situazione, ma quantomeno ora sapeva che cosa effettivamente l'avesse chiamata a miglia di distanza dal deserto. L'antico animale si avvicinò, frapponendosi tra i due ninja con il suo tabacco di fuoco, soffiando aliti di quell'erba contro i due, e parlando del passato. Trattenendo il respiro, la ragazza osservò la reazione dell'altro ninja, mentre lei metteva sempre più distanza di due. Solo al sentirlo parlare, Ai capì che si trattava di un altro esaltato che combatteva con la violenza. Digrignò i denti per non atteggiare le labbra a disgusto, ma intanto tenne d'occhio l'animale. Ricordò però con rimorso rabbioso chi doveva impersonare adesso, e si costrinse alla loquela*
"Ehi, avanti, non c'è bisogno di ricorrere alla violenza... Ma... Per che cosa siamo stati scelti... uhm... come devo chiamarvi?"
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