| *Auron varcò la soglia: benchè si trovasse già prima nel bianco più assoluto, il nuovo contatto con il sole gli ferì gli occhi. Se li schermò con la mano, proiettando una leggera ombra, appena sufficiente a non farlo accecare. Dopo poco distolse la mano e sbattè un paio di volte le palpebre: davanti a lui si ergeva un altro stadio, simile a quello nel quale erano entrati all'inizio: costituito da lame, struttura inqiuetante, effetto opprimente...il classico stile di Ki Momochi. Si trovava più precisamente in una stanza alla quale mancava una parete: il buco lasciato dava spazio ad un'arena: il terreno nero diviso in campi da delle timide strisce di gesso. Auron sorrise sentendo il tiepido fervore della folla, impaziente di attendere l'inizio degli scontri. Un ghigno malato si dipinse sotto la sua sciarpa, mentre si guardava attorno con occhi maniacali. Altri due compagni di Oto erano nella stanza: le due kunoichi del suono le quali stavano discutendo tra di loro. Lui compreso, ne mancavano ancora tre del suo villaggio. Tre ninja su sei sopravvissutì, quindi la metà, si disse tra sè Auron, era comunque una bella media. Sogghignò, forse compiacendosi un pelino di questa sua affermazione così maligna...però, dopotutto, era veritiera. Auron si sedette, mettendosi comodo per la prima volta dall'inizio del torneo: non era comunque il momento di rilassarsi troppo, non si sapeva mai considerato il posto dove si trovava. Chiuse gli occhi, pensoso. Un vociare lo distolse dal suo "riposo": il discorso delle due kunoichi del suono si era trasformato in un animato litigio. Auron si piegò in avanti, quasi divertito dalla scena: mentre le due litigavano, Auron si limitava a guardare la scena, gustandosela. Vedeva il dolore scorrere sottoforma di lacrime da ambedue: che le lacrime fossero state versate in passato o in quel momento non cambiava il fatto che erano ancora ababstanza fresche: qualcosa aveva trubato le due ragazze...e ciò faceva divertire Auron. Poggiò il mento alla mano, sorreggendosi. Cominciò a ridacchiare: prima un risolino sommesso, poi un ghigno udibile: una risata roca e strozzata. Il discorso pareva animarsi e man mano che esso cresceva d'intensità, così faceva la risata di Auron; essa però non diventò mai fragorosa, anzi, rimase sempre sul tono sommesso. La discussione si infervorò a tal punto che le due kunoichi stavano per annegare la discussione nel sangue, quano però una grande scimmia bianca, sbucata da chissà dove, agì tempestosa e le bloccò, calmandole in parte: da quanto ne sapeva Auron, quella scimmia era Enma, un'evocazione. E se c'era un'evocazione doveva esserci un evocatore: si voltò di scatto, interrompendo la risata. Da una porta uscì un uomo con capelli rosso sangue e che vestiva una tunica sfarzosa: Auron lo identificò, grazie ai fregi e ai simboli sulla veste, come il Kazekage. Dietro di lui un ragazzo, un altro genin di Oto.*
( E siamo a 4...)
*Non appena una delle due ragazze vide il ragazzo appena entrato, sembrò come se fosse stata colpita da un oggetto molto pesante: il suo sguardo si perse nel vuoto, sembrò come se si fosse persa nel vuoto. Auron non capiva: la ragazza corse incontro al genin e lo abbracciò, facendo poi una serie di sdolcinatezze che parvero disgustose ad Auron. Distolse lo sguardo inorridito: il motivo di quella disputa evidentemente erano le solite cose da ragazze e da deboli: sentimenti...cosa che aveva ripudiato ormai da tempo. Quella scena gli provocava un disgusto ancor più accentuato visto che gli ricordava ciò che ormai aveva perso, gli ricordava la sua enorme debolezza che ormai veva perso: e questo, benchè gli ricordasse che ora era forte, continuava a farlo infuriare e a farlo disgustare. Il suo disprezzo verso quella scena fu talmente forte che i suoi pensieri si tramutarono quasisenza volerlo in parola.*
"Tsk, patetico...veramente patetico...dei ninja che hanno l'onore di appartenere a Oto che si abbandonano a simili cose...mi disgusta..."
Edited by Auron35 - 25/2/2009, 23:34
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