Eremo dei Cani, [Paese della Pietra]

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Mr. Bishop
view post Posted on 28/9/2012, 15:44 by: Mr. Bishop     +1   -1




Era adesso giunto il momento più solenne, l'ultimo atto di quella avventura che, per i tre ninja, rappresentava un punto di partenza e non uno d'arrivo. Fenrir si avvicinò a loro, consegnandogli tre equipaggiamenti, appositamente selezionati per valorizzare i loro punti di forza e aiutarli in quello che sarebbe stato il loro cammino da quel momento in avanti.
Il primo a lasciare l'eremo fu Kuro, che rimanendo sulle sue "salutò" i due ninja di Suna con un gelido sguardo, prima di staccarsi nuovamente da terra e risalire la lunga e buia scalinata. Anche per Hisashi e Hiro, che avrebbero percorso insieme la via del ritorno, era giunto il momento di salutare: Hisashi con un leggero inchino salutò tutti i presenti, ringraziandoli ancora per i tanti doni e la tanta fiducia ricevuta e augurandosi di rivederli il prima possibile.
Ma quando i due ninja lasciarono l'eremo accadde un fatto davvero inspiegabile: si trovavano ancora in prossimità dell'antro della tana, quando Hiro, con il quale Hisashi stava commentando l'avventura che avevano appena vissuto, scomparve sotto i suoi occhi. La voce del compagno venne spezzata da un tonfo sordo e un attimo dopo si era volatilizzato nel nulla, lasciando solamente due orme sul terreno, accanto ad Hisashi.
Il ragazzo pensò inizialmente si trattasse di uno scherzo, ma per quanto il suo compaesano fosse forte, difficilmente sarebbe riuscito a scomparire nel nulla, senza lasciare alcuna traccia. Quasi a confermare la sua preoccupazione, dall'eremo gli corse incontro Pakkun, il piccolo Carlino dallo sguardo fiero, ligio al dovere e, nonostante il carattere tranquillo, desideroso di dimostrare il proprio valore, con un espressione che non faceva presagire nulla di buono.
Come qualunque altro cane, anche le evocazioni erano in grado di prevedere eventi catastrofici naturali, come terremoti o bufere, e, più in generale, i grandi pericoli: il cane raggiunse Hisashi con aria preoccupata e subito notò l'assenza di Hiro.


Pakkun - Hisashi-kun!!! Dove è finito Shiro-kun? Non era uscito con te? Mi manda Fenrir-sama: sente che qualcosa di terribile sta per accadere, vuole che resti con voi nei prossimi minuti...

Hisashi raccontò a Pakkun di come Hiro fosse scomparso davanti ai suoi occhi, ma, proprio mentre i due stavano preparando un piano di recupero, il genin riapparve nell'esatto punto in cui era scomparso: il suo volto era, per quanto possibile, più pallido del normale e l'espressione sconvolta ostentava l'orrore a cui aveva appena assistito e che del quale avrebbe presto raccontato ogni particolare ad Hisashi.

Hisashi - Hiro!!! Come stai? Che ti è successo?

Ci volle qualche minuto affinchè il povero genin, ancora sconvolto, riuscisse a mettersi seduto e, ansimante, raccontare ciò che era successo: il volto di Hisashi rifletteva la tragicità delle parole del controllore della sabbia, incredulo di fronte a ciò che quello gli raccontava.
A conferma delle sue parole, qualche attimo dopo che ebbe finito di pronunciarle, uno stuolo di esseri infernali, ombre intangibili che correvano silenziose nel cielo e sulla terra, coprì il sole e attraversò il loro corpi quasi senza notarli.
Il mondo era in guerra e l'onere di muovere le prime mosse in quella sfavorevole scacchiera sarebbe toccato proprio ai due genin di Suna.
Hisashi e Pakkun si guardarono increduli, poi il genin prese la parola.


Hisashi - Non c'è un attimo da perdere: credo che le nostre terre non affrontano un pericolo così grande ormai da secoli. Dobbiamo recarci al villaggio più vicino e parlare con il Kage. Pakkun, tu sarai di certo più veloce di noi: corri a Konoha e annuncia all'Hokage il nostro arrivo, dicendole che possediamo importanti informazioni. Noi dovremmo impiegare dalle tre alle quattro ore per raggiungere il villaggio della foglia, mantenendo un passo veloce. Sono certo che lei stessa provvederà ad avvisare il nostro villaggio.

Il cane-ninja non si fece ripetere le istruzioni affidategli due volte e, con un cenno del capo, lasciò i due ninja al loro destino, sfrecciando nella fitta foresta in direzione del suo obbiettivo, mentre i due genin attesero che Hiro fosse pronto per partire e, seguendo l'evocazione, si lanciarono alla volta di Konoha.
 
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