Porte di Oto

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view post Posted on 27/3/2011, 18:33     +1   -1

Io ce l'ho di ferro... la sabbia...

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*Ci volle meno del previsto per arrivare in vista delle porte di Oto, le condizioni del tempo erano infatti ottimali e in poco più di 3 ore raggiunsero il loro obiettivo. Tra le fronde dei fitti alberi si vedevano appena la grande piramide e le torri di guardia del perimetro del villaggio, sempre più grande man mano che i due si avvicinavano; e sempre più grande diventava anche lo sconforto che Shizue provava, sollevato solamente dalla presenza al suo fianco di Kira.*

(Infine dopo tanto viaggiare...Sono di nuovo qui...)

*Così pensava Shizue mentre percorreva a passo lento lo spiazzo che conduceva alle porte del villaggio.*
 
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view post Posted on 27/3/2011, 19:33     +1   -1
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Il viaggio attraverso le foreste del Paese del Fuoco e, in seguito, nella selva del Paese del Suono fu pressoché tranquillo. I due giovani Shinobi, si mossero col favore delle tenebre attraverso le ampie fronde raggiungendo la loro meta nel tempo prestabilito. Yami non aveva causato problemi durante il viaggio, se n’era stato tranquillamente appollaiato sulle spalle di Kira.
Più comodo di lui non c’era proprio nessuno.
Dal canto suo Kira era stata ben attenta a dare uno sguardo al cielo prima di penetrare nel folto della selva di Oto, da quel momento in avanti i giorni in cui sarebbe riuscita a vedere le stelle sarebbero stati veramente rari, quindi tanto valeva approfittare di quegli scorci che riusciva a vedere tra le fronde. Avanti a sé, invece, iniziavano ad intravedersi le torrette di guardia del perimetro del villaggio e la punta del grande ziggurat, sede del Kokage.


Il Kokage, già…chissà se è stato scelto il successore di Otomika.

Nonostante tentasse di restare impassibile di fronte a quell’inaspettato ed improvviso rientro, tenendo impegnata la mente in pensieri di poco conto come poteva appunto essere l’elezione del nuovo Kage del villaggio, Kira non poteva non ammettere di provare una certa tristezza a tornare in quel luogo…quasi una sconfitta.
Aveva viaggiato tanto, aveva visto Kiri, Suna, anche la sede dell’Akatsuki benché non ricordasse l’ultimo tratto di strada per arrivarci. Era riuscita a fare la conoscenza con persone eccezionali Takakuzu, Kairi e…Illya.


Sto per mettere piede sul suo letto di morte…Lei e Otomika si sono affrontati qui.

Per un attimo, quella ferita che era riuscita vagamente a risanare le inviò una forte stilettata, ricordandole quanto le aveva fatto male sapere della morte della piccola Mizukage e quanto poco si fosse interessata della sorte di Otomika.
Un sorriso amaro le si dipinse in volto, proprio nell’istante in cui una delle guardie all’ingresso del villaggio si fece avanti intimandole di fermarsi, dandole della sconosciuta.
Seccata da quel comportamento, Kira si bloccò sul posto attendendo che l’anbu di guardia si facesse avanti abbastanza da poter scorgere il suo viso sotto il cappuccio.
Ma le sue speranza furono vane.


Anbu: Non sono ammessi gli sconosciuti al villaggio. Identificati.

Yami, soffiava furioso sulla spalla della kunoichi promettendo sangue se solo la guardia si fosse avvicinata di più. Il che era tutto dire vista la sua piccola stazza in confronto all’anbu di Oto, aveva proprio un bel coraggio la bestiola.
Sbuffando contrariata, Kira si levò il cappuccio facendolo ricadere sulle spalle. Doveva avere pazienza…Sizue l’aveva riconosciuta all’istante all’eremo, ma Shizue era Shizue. Questo era un sempliciotto che si e no l’aveva vista un paio di volte: era normale che non l’avesse riconosciuta al volo dopo un anno d’assenza.
Tuttavia era di pessimo umore, una risposta acida non gliel’avrebbe di certo risparmiata.


Kira: Kira Uchiha, ti basta questo o vuoi una dimostrazione pratica?

Non appena la vide perfettamente in faccia, con i petali frastagliati del seal che la ricoprivano per metà e illuminata dalla sola luce spettrale della Luna che penetrava appena dalle folte chiome, l’anbu sbiancò all’istante, tirandosi indietro di scatto e facendole segno di proseguire.
Ancora scocciata dal contrattempo, la ragazza ritirò il seal e raggiunse il suo compagno poco più avanti dirigendosi con lui alla baracca della polizia mentre, con alcuni soffi di parole sussurrate e qualche carezza ben assestata, cercava di calmare Yami.
 
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view post Posted on 11/4/2011, 22:16     +1   -1

Io ce l'ho di ferro... la sabbia...

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*Le due guardie che presidiavano il cancello fecero entrare senza problemi Shizue che continuò a camminare mestamente e sovrappensiero per ancora qualche metro sulla strada principale del villaggio prima che venisse destato da un "altolà" in tono minaccioso dietro di sé. Voltandosi notò che una delle guardie aveva fermato Kira, evidentemente non riconoscendola sotto il cappuccio semi abbassato.*

(In effetti lei manca da qui da parecchio tempo...Probabilmente questo pivello non l'ha nemmeno mai vista, non ci vorrebbe nulla...)

*Sia Kira che Yami, in perfetta empatia, la presero piuttosto male, normalmente non ci sarebbe stato nessun problema ma con quello stato d'animo anche una sciocchezza del genere poteva prendere una brutta piega. Da quella distanza Shizue non potè vedere bene il volto di Kira, ma percepì il suo chakra vibrare negativamente mentre si levava il cappuccio. La guardia decise di non proseguire oltre quella discussione e lasciò entrare l'Uchiha, probabilmente più spaventato che convinto. Shizue attese che Kira lo raggiunse quindi commentò con un sorriso:*


"L'hai fatto nero a quel pivello eh?..Dai torniamo a casa ora..."
 
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view post Posted on 15/4/2011, 08:01     +1   -1
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Continua QUI
 
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view post Posted on 18/4/2011, 00:28     +1   -1
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Mhh... mhhhh..

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*Uomini all'orizzonte. Tanti, quasi un'armata di ombre.
ANBU, shinobi, mercenari, persino più di quelli che erano partiti con Keiichi.
Benché però il numero fosse insolito per l'andirivieni discreto seppur costante ad Oto, il rumore che producevano i passi era inequivocabile. Vere ombre tra le felci delle pianure, ninja del Suono. Hide tra loro, rifocillato per quanto possibile da un viaggio del genere.
Il corpo certamente provato, ma la mente paradossalmente più attiva della partenza. In un processo inverso rispetto a quello sperimentato nel lasciare il villaggio, il Kaguya si sentiva più saldo ad ogni passo. Sapeva che era l'Oni stesso a premere perché completasse quanto stabilitogli; ma, per ora, al Cantore non interessava altro che lo studio del Sigillo. E finalmente era ad un passo dall'iniziarlo.*


GDR OFF///Continua QUI///GDR ON
 
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• Ed •
view post Posted on 26/9/2011, 12:35     +1   -1




*Dopo che Onimio superò i controlli necessari per uscire dal villaggio, passò attraverso le grandi porte del suono, per dirigersi verso la sua mèta; il Torneo Chunin.*

(Sarà un bel viaggio... Devo anche sbrigarmi, ma per fortuna correre è una mia specialità...)

*Preparatosi psicologicamente alla sua nuova avventura Onimio sparì nella vegetazione in un baleno, correndo a tutta velocità tra rocce ed alberi, il tragitto da dover percorrere sarebbe stato lungo ed impegnativo.*
 
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• Ed •
view post Posted on 27/5/2012, 13:25     +1   -1




*Dall'ultima volta che aveva varcato quelle porte era passato del tempo, si, ma nulla era cambiato, tutto era rimasto immutato ed immobile proprio come lo aveva lasciato. Il villaggio segreto del suono era rimasto avvolto nell'ombra nell'imperscrutibilità della foresta. Onimio sembrava a tutti gli effetti un uomo nuovo, quel breve periodo era riuscito finalmente a farlo crescere in buona parte, così da avvicinarlo maggiormente all'idea di Shinobi che voleva essere. Senza volersi soffermare troppo all'ingresso, il bianco Kaguya si diresse subito oltre le porte, così da permettere la sua identificazione e comunicare il suo rientro al villaggio*
 
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view post Posted on 27/9/2012, 18:26     +1   -1
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Mhh... mhhhh..

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GDR OFF///Continua da qui///GDR ON

*Tagliarono attraverso il bosco come fulmini. Gli aghi dei larici pungevano e si infilavano ovunque, ma erano comunque più invitanti che diverse tonnellate di terra e mattoni sulla testa.
Koji ogni tanto piangeva ancora il vino sventurato, prestando poca attenzione al muoversi frenetico e incontrollato dei piedi.
E alle loro spalle... poco e nulla. Degli esseri non c'era traccia, le fronde dovevano averli rallentati.
Le porte scure apparvero ben presto, quasi si rivelassero spontaneamente ai loro occhi.
Fu così che Sui entrò al villaggio del Suono per la prima volta. In spalla ad un ubriacone, fuggendo da qualcosa che non aveva mai visto in vita sua.
Superato l'ingresso, il Kaguya inciampò piantando la faccia nel terriccio. Nonna e genin atterrarono in perfette condizioni.*


Custodi:"Koji Kaguya? Chi diavolo ha portato?!"

*Due shinobi vestiti di giubbotti neri atterrarono accanto alla carcassa avvinazzata, controllando che non fosse spirata sul serio.
Un terzo si fece avanti, e si concentrò prevalentemente su Sui.*


Custode:"Identificati."

GDR OFF///Ed eccoci arrivati. Posta qui(i Custodi ti fanno passare), ed entra nel villaggio.///GDR ON
 
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•BLACKbatu
view post Posted on 28/9/2012, 13:05     +1   -1





Nonostante tutte le idee nate e cullate nella sua mente durante il viaggio, nonostante la fantasia impiegata nell'immaginarsi il momento in cui, accompagnata dal Fantasma Bianco, sarebbe giunta al villaggio proibito.. nonostante l'ardente desiderio di un nuovo inizio in grado di riscattare gli ultimi dolorosi avvenimenti della sua vita..
L'arrivo in quella che la fanciulla sperava sarebbe potuto essere un nuovo luogo da chiamare “casa” non fu dei più epici.
Cioè lo fu, ma non nel modo che aveva sognato.
7

Si poteva dire che i pessimi presentimenti della ragazza avessero un ottimo motivo di esistere, vista la piega che gli eventi presero dal momento in cui decise di avvicinarsi al Kaguya ubriaco: lui sembrava non avere la più pallida idea di chi lei potesse essere né di ciò che stesse per accadere, ma nonostante ciò il suo contributo fu necessario ad affrontare l'incredibile invasione che li colpì.
L'immensa nube nera che avevano visto arrivare di lontano si era rivelata composta di.. strani.. piccoli esserini scuri, lucidi, senza forma definita. Si erano intrufolati in casa sfruttando ogni apertura presente, e prendendo il sopravvento sull'edificio stesso: sembravano capaci di costituire una mente comune, rendendo la loro molteplicità un punto di forza tale da permettere loro di trasformarsi, con l'ausilio di tutto ciò che capitava loro a tiro che veniva inglobato, in una creatura gigantesca poco predisposta al dialogo.
Fu in quel momento che la presenza del Kaguya si fece oltremodo utile tanto per la vecchia quanto per la genin: Koji infatti se le caricò entrambe in spalla prima di partire per una corsa folle attraverso le pianure verdi prima, e una fitta boscaglia poi. Dalla sua posizione Sui era in grado di vedere un'orda di piccole creature del tutto simili alle prime incontrate rincorrerli con foga, svolazzando in gruppo e rimbalzando tra di sé come centinaia di palline di gomma lanciate all'inseguimento.
A niente servivano le proteste della ragazza che continuamente cercava di far capire all'uomo di essere tranquillissimamente in grado di correre con le proprie gambe, poiché oltre ad essere pesantemente ignorata dal suo destriero improvvisato non riusciva neanche a tentare di alzarsi o scendere da sola, a causa dei mille sobbalzi e strattoni dovuti all'andatura barcollante.

Ebbene fu questo il suo arrivo ad Oto: con i capelli arruffati per la folle corsa al contrario, aghini e aghetti di conifera praticamente ovunque, ed in braccio ad un ubriacone.
Koji era rovinosamente caduto a terra proprio sulla soglia del villaggio, permettendo fortunatamente alle due donne un atterraggio perlomeno dignitoso.
Sui non aveva ancora fatto in tempo a guardarsi intorno, poiché intenta a cercare di togliersi le lunghe ciocche bianche annodate a mò di ragnatela sul volto, che alcune voci sconosciute si fecero avanti interrogando prima, il Kaguya, che evidentemente doveva essere un abituè di quella zona, e poi la ragazza stessa: nonostante ancora non potesse vederlo, aveva sentito quella parola dura conficcarlesi nella nuca come una freccia, e il cuore aveva iniziato a batterle un filino più in fretta.

"Identificati."


Sui riuscì finalmente a districare l'intreccio bianco sulla faccia, voltandosi poi rapidamente verso quella voce che l'aveva interrogata.
Cercò di apparire il più seria e rispettabile possibile, anche se le condizioni del suo arrivo non promettevano una gran riuscita in quel tentativo:


-Ehm.. io sono Sui Yuki, di Kirigakure no Sato. Sono stata indirizzata qui da.. Hideyoshi Kaguya, anche se non è con lui che ci sono arrivata.-

Il custode della porta sembrò reagire ad entrambi i nomi pronunciati dalla ragazza, facendole sperare in meglio.

-D'accordo, ci sono state date istruzioni riguardo ad una Sui Yuki in arrivo da Kiri, e direi che la descrizione coincide. Benvenuta ad Oto.-


I guardiani tornarono a concentrare le loro attenzioni sul Kaguya che sembrava essersi addormentato con la faccia a terra.
Sui non si guardò neanche indietro, l'anziana signora era stata scortata via da altre guardie e il suo cavallo pazzo non era certo nelle condizioni di apprezzare un ringraziamento.. lo avrebbe cercato di nuovo per esprimergli la sua gratitudine.
Adesso aveva cose più importanti da fare.
C'era una nuova vita da iniziare.

 
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view post Posted on 15/10/2012, 20:20     +1   -1
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Il viaggio attraverso i boschi del Paese del Fuoco e, in seguito, nella selva ben più fitta e selvaggia di quello del Suono, fu piuttosto tranquillo. Gli Shinobi, nonostante fossero solamente dei Kage Bushin, si mossero con facilità tra le fronde degli alberi, giungendo alla loro meta in relativamente poco tempo. Il sole era alto nel cielo ormai, e filtrava tra le foglie in timidi fasci di luce polverosa, quando i due si presentarono di fronte alle sentinelle che presidiavano le alte torrette di guardia delle porte del Villaggio. Al di là della cinta, si intravedeva svettare l’imponente Ziggurat, sede ed abitazione del Kokage, simbolo del suo stesso potere.

E’ passato del tempo.., ma ancora non so chi sia succeduto ad Otomika, dopo la dipartita di Keiichi.

Questa volta, le guardie riconobbero Kira senza problemi, evitandosi l’ira della ragazza. Evidentemente la sentinella che aveva spaventato la volta precedente, aveva fatto passaparola con i propri colleghi, che la lasciarono passare senza bloccarle il passo.

 
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view post Posted on 15/10/2012, 22:51     +1   -1

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*Il viaggio dei Bunshin fu rapido e tranquillo, la distanza tra l'eremo e il villaggio segreto di Oto non era poi tanta, una volta che si conosceva la strada esatta. I due sfrecciavano come lampi tra i rami della foresta e percorsero i chilometri che li separavano da casa in nemmeno mezza giornata di viaggio. Quando scorse le grandi porte del villaggio tra la fitta vegetazione, Shizue si sentì un brivido scorrere lungo la schiena: l'ultima volta che era passato di lì si era appena risvegliato da 10 giorni di coma e una guardia alla porta gli aveva detto che aveva compiuto la missione, senza che lui in realtà ricordasse d'aver fatto nulla. Non aveva ancora capito a fondo quella storia, ma non era il momento di pensarci, ora c'erano ben altre faccende di cui occuparsi.*
 
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85 replies since 26/10/2007, 19:18   1418 views
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