Il gruppetto avanzò nella radura diretto verso la città leggendaria, lo sguardo era sempre rivolto verso gli stupendi giochi di luce sia in cielo che in terra. Hiro osservava affascinato quello spettacolo, mantenendo pèerò sempre la concentrazione e l'attenzione su tutto quello che lo circondava, voleva evitare di essere preso alla sprovvista da un'altro bandito. Non vedeva l'ora soprattutto di trovare quell'uomo con quattro braccia che gli aveva fatto un'imboscata prima di entrare nella grotta. Il suo scopo però non era quello, secondo le parole del Dio protettore Jinsei, c'era un potente shinobi che aveva rubato un potente artefatto, un libro che conteneva delle formule in una lingua sconosciuta che gli aveva permesso di sottomettere e intrappolare ciascuna delle quattro divinità in un tempio che non gli apparteneva, bloccandone così i loro poteri e rivelando l'esistenza di quella città a tutto il resto del mondo. Quel fantomatico ninja però non si era limitato a questo, in qualche modo aveva anche bloccato, forse con un sigillo, la possibilità di usare il chakra a tutti coloro che si trovavano all'interno. Era questo il problema più grande per il chunin, perchè lo toccava da vicino, non potendo usare il chakra non poteva usare le sue capacità con il ninjutsu e le abilità del proprio clan, si sentiva debole e indifeso e si aggrappava con forza a quella katana, l'unico mezzo per difendersi e di compiere quella missione insieme al suo cervello ed ai suoi riflessi. Ora doveva trovare il dottor Toru sperando che quell'uomo avesse qualche informazione su dove fossero i quattro templi e magari su Jhakun il ninja colpevole di tutto quel casino.
Il sunese rifletteva su tutte quelle cose mentre procedeva verso la città, quando finalmente la raggiunsero Ryu e Pakkun esposero le loro preoccupazioni su quel luogo e su come gli faceva sentire, anche Hiro si sentiva strano, quel posto gli trasmetteva strane sensazioni, ma per lo più sorpreso, non vi era anima viva in giro, quel posto sembrava quasi abbandonato come se tutto fosse caduto in un sonno profondo. Da quello che aveva sentito e dalle leggende non era così che se l'era immaginata, una città che non dorme mai, sempre piena di vita e di gente, anche osservandola da lontano aveva pensato la stessa cosa con tutte quelle potentissime e affascinanti luci che provvenivano da quel luogo, forse quella stranezza era dovuta al sigillo di Jhakun? o era tutta apparenza? I tre comunque proseguirono per le strade di Torein, finchè il canide non avviso gli altri due di aver sentito la presenza di qualcuno che si avvicinava, quasi a conferma pochi secondi dopo i due sentirono dei passi che si avvicinavano verso di loro. Poteva essere un abitante del luogo, un bandito o persino il dottor Toru, non poteva saperlo. Se avesse potuto utilizzare il chakara sarebbe stato facile scoprirlo, avrebbe utilizzato il terzo occhio per mandarlo in esplorazione e controllare chi fosse, ma purtroppo non poteva, Dannato Jhakun!! Non gli rimase altro da fare che agire prudentemente e sussurrò agli altri due come comportarsi in quella situazione.
Pakkun, Ryu cercate un posto dove nascondervi e vediamo chi sta arrivando, tenetevi pronti ad agire e a prenderlo alle spalle se il tipo ha cattive intenzioni, io rimango qua a salutare il nostro amico.
Ora non gli rimaneva che vedere chi fosse colui che si avvicinava, rimase pronto ad afferrare la sua unica arma pronto a difendersi nel caso fosse stato attaccato, contando nell'assistenza dei suoi due compagni nascosti.
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